Appello
alla Provincia e ai Comuni perché rivedano il Pir
PISTOIA. Di qui a breve, in un clima di vacanze
estive, saranno varati due provvedimenti che metteranno una pesante ipoteca
sulla possibilità di voltare pagina rispetto alle pratiche insostenibili e
anacronistiche dell’incenerimento e del conferimento in discarica dei rifiuti.
Oltre all’approvazione
del Piano Interprovinciale dei Rifiuti, è infatti previsto il via libera da
parte del Comune di Monsummano Terme all’ennesimo ampliamento della Discarica
del Fossetto (lo stesso P.I.R. prevede un “recupero volumetrico” di 220.000
tonnellate per tale impianto).
Insomma passata
la campagna elettorale, dove i candidati sindaci del Pd in corsa hanno
presentato programmi condivisibili su questa cruciale tematica, le cose non
cambiano, e a poco serve un po’ di raccolta differenziata in più se poi, in
mancanza di filiere del recupero e del riciclaggio, gran parte dei materiali
continuano a finire negli impianti di incenerimento. Questi ultimi trasformano
materiali ancora preziosi (come le plastiche) in gas climalteranti, nano
particelle estremamente tossiche e ceneri che devono essere comunque smaltite
in discarica.
Abbiamo chiesto
agli amministratori della piana pistoiese che si esprimessero su due elementari
quesiti (anche solo con un sì o un no):
1. se non
ritengano che il P.I.R. debba essere radicalmente riformulato;
2. se non
ritengano che esso debba prevedere una data certa e ragionevolmente prossima
per la chiusura di discariche ed inceneritori.
Non abbiamo
ricevuto nessuna risposta pertinente. Solo il Sindaco di Agliana ci ha fatto
avere le osservazioni avanzate alla Provincia di Pistoia, che, pur contenendo
alcuni elementi di critica al Piano, non ne mettono affatto in discussione l’impianto
complessivo.
Noi crediamo che
su un tema come questo, così strettamente connesso al futuro di questo
territorio e del pianeta non debbano esservi ambiguità, né speculazioni
politiche.
Per questo
chiediamo al Consiglio Provinciale di Pistoia ed al Comune di Monsummano di
fare un passo indietro e di rimettere in discussione le scelte suddette; per
questo torniamo a sollecitare tutti gli amministratori dei comuni pistoiesi (a
partire dai sindaci, che hanno anche precise responsabilità in materia di tutela
della salute pubblica) a far sentire la propria voce.
La strada che crediamo
debba essere imboccata è quella della strategia Rifiuti Zero, già
intrapresa da tanti comuni italiani (piccoli, come Capannori, e grandi, come
Napoli), e su questa siamo disponibili a confrontarci con chi ne ha interesse.
Se davvero il Pd e la sinistra Toscana al governo intendono promuovere un “rinascimento
della politica”, occorre in primo luogo uscire da questa emergenza che brucia
futuro.
Per un’altra Pistoia
[comunicato]
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[Giovedì 26
luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]
Caro blogger, è bene che tutti sappiano che l'amministrazione di Agliana è necessariamente contradditoria sulla vicenda dell'inceneritore di Montale. Le segnalazioni dei medici sono purtroppo rivolte alla evidenza di una serie di conclamate minacce che interessano i cittadini del disgraziato comune, che si trova ad avere suo malgrado l'impianto del CIS a 500 metri dal confine, e perciò esposto in piena "zona rossa". E' chiaro che il Sindaco propone le più "rigorose" osservazioni al PIR. Le "grida" fanno suggestione ed effetto! Tanto sa bene che sono inutili a ogni possibile esito di revisione, però la misura è utile a far buona figura con gli amministrati aglianesi che, potranno sentirsi dire "io mi ero opposta" e "ce l'ho messa tutta, mi dispiace".
RispondiEliminaTutto questo in piena trasparenza e democrazia partecipata, come anche dice, a pochi chilometri sopravento, il buon Mazzanti, che propone il suo ridicolo NI!
Taht's Pistoia surrondings! (ma comunque, anche a Pistoia, Santi Samuele e Giuliano non sembrano scherzare.....)
MDB
Nel documento presentato dall'amministrazione di Agliana si possono leggere frasi critiche, quali: «la previsione di rifiuti prodotti nell’ATO Toscana Centro è eccessiva», «mancata programmazione di impianti di valorizzazione e riciclaggio dei materiali derivanti dalla raccolta differenziata», assenza di dati «approfonditi e dettagliati sulle località sede di impianti» per quanto riguarda lo stato dell'ambiente e del territorio.
RispondiEliminaQueste però erano le considerazioni. Altra cosa sono le due osservazioni presentate, che abbiamo così criticato nella nostra risposta al sindaco di Agliana.
Con la prima modifica proposta sparisce il riferimento al termovalorizzatore di Testi (la cui entrata in esercizio era prima subordinata ai risultati della verifica dello stato di attuazione del Piano). Nella nostra ingenuità, ci sembra un problema: verrebbe costruito e quindi non utilizzato? Improbabile. O utilizzato comunque, senza una specifica analisi? Crediamo che sarebbe stato opportuno chiarire che, per come stanno le cose oggi (diminuzione del carico di rifiuto indifferenziato), tale impanto non è da costruire, non risulta priorità di spesa. Di conseguenza maggiori fondi potrebbero essere destinati a raccolta PaP e impianti di riciclaggio.
Con la seconda modifica al testo si aggiunge una previsione del termine per l'indagine ambientale e sanitaria circa l'inceneritore di Montale (e non una parola sull'auspicabile chiusura). L'ampliamento diventa però subordinato all'esito «del procedimento autorizzativo e all'inizio dei lavori del termico di Case Passerini», il che ci preoccupa: se l'analisi sanitaria dovesse esprimere criticità ma l'iter autorizzativo per Case Passerini dovesse tardare, l'ampliamento verrebbe effettuato? Nella peggiore delle ipotesi: se Case Passerini venisse autorizzato ma i lavori tardassero a iniziare, si procederebbe con l'ampliamento di Montale per poi realizzare un Case Passerini già autorizzato e finendo per avere un'analisi ambientale e sanitaria negativa e due inceneritori in più?
"per un'altra Pistoia"