martedì 24 luglio 2012

COMUNITÀ MONTANA. LA RELAZIONE-ELLER E LA CARRIERA-LAMPO DI GIULIANO SICHI

di Edoardo Bianchini

Come si diventa dirigente economo da semplice operaio forestale – I misteri della politica nell’Italia della politica dei misteri

SAN MARCELLO-MONTAGNA. «Nessuno deve pensare che, nel corso della vita, tutto debba sempre andargli bene, perché la sorte è volubile e dopo un lungo periodo di sereno è inevitabile che venga il brutto tempo» scrisse Esopo.

Inizia in tal modo, con questa citazione, il capitolo intitolato «Note Curriculari ed al altro sul “S.G.”» di Luca Ellere Vainicher, premessa alla introduzione sulla Relazione commissionata dalla Procura e dalla Giunta della Conunità Montana al medesimo.
La citazione ci fa subito comprendere che il dott. Eller è abbastanza irritato per ciò che piano piano sta andando a scoprire; insomma il sentimento del comune cittadino, in questo caso, ha il sopravvento sulla “terzietà e fredda razionalità contabile, e non solo”, con cui è chiamato a dare risposte.
Chi ci segue, aprendo come si dice in gergo, le pagine della relazione allegate a queste note, comprenderà appieno il significato di certe affermazioni. 
Questo vale per i meno giovani, mentre per i più giovani che non vissero quei tempi degli inizi anni 80, cercheremo di provvedere noi, con i nostri limiti.
Eller fa capire chiaramente che i problemi – per non dire peggio – cominciano a scaturire con la nascita stessa della Comunità Montana, con la sua gestione familistica e con le sue logiche spartitorie di tipo partitico.
Il perito deve “sezionare” il reo confesso come farebbe un chirurgo, ma non può non accostarlo ad altri, tipo Fedeli, che (allo stesso modo di G.S.), si ritrovano, rapidi come missili, ad essere catapultati dal dignitoso, ma modesto ruolo di operai forestali, a dirigenti di massimo livello della Comunità stessa, e con capacità direzionali al di sopra ed al di fuori di ogni controllo. Insomma siamo dinanzi – a quanto Eller ci mostra – all’Italia delle raccomandazioni e delle carriere fatte fare dalla politica e non dalle proprie capacità: con il benestare, la connivenza (?), l’incapacità (?), l’incompetenza (?) dei politici di allora. Stiamo partendo dal 1980 in poi: cioè dalla Presidenza Filippini nel 1982, con in giunta il rag. Valerio Sichi il quale non “mollerà” quasi più la Comunità Montana, offrendo alla stessa la sua competente presenza ed il suo vigile apporto.
Presumiamo che per questi meriti, nel 1986, con delibera 134 del 9 settembre di quell’anno, ne diventi addirittura e giustamente il Presidente (vedi). Nel frattempo, nell’ottobre 1983, aveva fatto la sua comparsa sulla scena il nuovo segretario, la dottoressa Rosa Apolito.
Certo la lettura della relazione-Eller ci ‘illumina d’immenso’ aprendoci squarci nei misteri della politica in una Italia della politica dei misteri.
Ma per ora fermiamoci qui e buona lettura delle pagine che vi proponiamo.

P.S. – I lettori ci scuseranno se nelle immagini ci sono alcune parti di più difficile lettura. Ma se avranno la pazienza di esaminare le fonti, capiranno ugualmente la situazione…

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 24 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]


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