di Lorenzo Cristofani
PISTOIA. Era stato detto di non trascurare
l’impegno relativo allo scottante tema dei parcheggi (vedi), della mobilità in
generale, delle modalità di accesso al centro storico e della sua ulteriore
pedonalizzazione. Alla luce di queste immagini e considerazioni si potrà vedere
chi davvero ha interesse a trovare soluzioni al problema dei parcheggi e al bene
della città.
L’idea è
semplice. In un’area di circa un ettaro, compresa tra l’interno delle mura
ovest (da Porta Lucchese a metà di viale Petrocchi ) e il retro del Seminario
Vescovile (quello cosiddetto nuovo, voluto da Scipione De’ Ricci), si estende
uno spazio adibito a parcheggio, non regolamentato, dove centinaia di macchine
affluiscono quotidianamente (entrando appunto da viale Petrocchi all’altezza
dell’edicola) per poi tagliare dal Seminario e risbucare comodamente in Via Puccini. Perché non regolarizzare
allora quel parcheggio, consentendo al proprietario (la Diocesi) di riscuotere
una tariffa, e creare un corridoio pedonale (24 ore su 24) che fuoriesca in via
del Seminario, di fronte, circa, alla scuola Marconi?
I benefici
giungerebbero graditi per i residenti della zona, particolarmente per quelli di
via della Madonna e corso Gramsci, che hanno spesso problemi di parcheggio: del
resto per pedonalizzare il centro, che è cosa buona, giusta e prioritaria, non
si può non avere uno spazio dove lasciare l’auto.
Sicuramente
la Diocesi, che in questi anni è stato l’ente più impegnato nello studio e
nella pianificazione di parcheggi, avrebbe l’occasione di realizzare, senza
polemiche di residenti e senza distruggere un’area storicizzata come simbolo di
Pistoia, questo tipo di infrastruttura che garantirebbe anche un’entrata per
restaurare il tetto di San Bartolomeo, come dice ufficialmente (vedi) o per altri legittimi
motivi.
Come si
intuisce infatti dalle foto, dall’ingresso elegante e nobile dell’edificio del
Seminario, basterebbe creare un corridoio pedonale di appena 20 metri, in
blindovis, trasparente e sicuro come usano in molte città del nord, che separi
il corridoio pedonale dai locali propriamente della Diocesi, che ovviamente non
rimarrebbero aperti 24 ore su 24.
Questa
galleria pedonale, illuminata e sorvegliata, attraverserebbe semplicemente un
corridoio dei locali diocesani e il portico di un ameno e pittoresco chiostro,
sempre di pertinenza del Seminario, per poi uscire sull’omonima via.
Sarebbe così
garantito quel particolare accesso alla città indicato anche da Pierluigi
Cervellati nel suo piano per la città storica: si parcheggia l’auto sul retro
del Seminario penetrando dall’esterno e ci si ritrova, con venti metri a piedi,
in via Puccini, vicinissimo a locali, esercizi e abitazioni del centro,
decongestionandolo notevolmente, e tutelando, chi ci abita.
Per questo
chi veramente ha a cuore le soluzioni al problema dei parcheggi deve fare la
propria parte: i consiglieri comunali, uno per uno, il Sindaco, le categorie
dei commercianti e residenti, il Vescovo e tutti i suoi uffici dicano quando
e come verrà esaminata questa possibilità. Sempre che sia ritenuta una
soluzione immediata, semplice e vantaggiosa per tutti gli operatori e stakeholders
della città di Sant’Atto. Oppure si spieghino le ragioni contrarie a tale
operazione.
Il peccato originale di alcune situazioni
locali, come dal blog e da vari studiosi è stato sempre segnalato, consiste nel
fatto che la Diocesi ha la proprietà di tutte le aree marginali e libere del
centro storico, mentre il Comune dovrebbe pianificare l’interesse collettivo:
cioè le aree libere, per parchi, luoghi di socializzazione o addirittura
parcheggi, sono di proprietà della Chiesa che, pianificando come un privato, di
fatto esercita il ruolo del Comune.
Tale
conflitto deve essere risolto all’origine, e lo dico con la massima semplicità
e serenità a Mansueto Bianchi, che nella sua celebre omelia di Sant’Jacopo ha
ribadito la necessità della non confusione di ruoli e fini e non
intercambiabilità di ordinamenti e funzioni.
Bene,
Vescovo Mansueto, rifletta su queste situazioni concrete e trovi un accordo con
la città: la città riconoscerà a Dio quel che è di Dio, lei dia però a Cesare
quel che è di Cesare.
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 30
luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.