Il gruppo Pdl chiede la modifica dello Statuto
per istituire la ‘Commissione di controllo e garanzia’ come previsto per legge,
ma la maggioranza tira dritto – Il gruppo di Canigiani chiederà l’intervento
del Prefetto
QUARRATA. Non passa a Quarrata la modifica dello Statuto Comunale
chiesta dal gruppo Pdl e preannunciata nelle scorse settimane.
«Ha prevalso ancora una volta una totale chiusura nei
confronti dell’opposizione» denuncia il
capogruppo Ennio Canigiani «dopo aver fatto man
bassa delle presidenze e vice presidenze delle commissioni consiliari,
contrariamente alla prassi per la quale esse vengono assegnate all’opposizione
quale ruolo di garanzia e controllo (vedi per esempio i comuni di Agliana,
Serravalle Pistoiese e Pistoia), adesso hanno bocciato pure la richiesta di
modifica dello Statuto Comunale presentata dal nostro gruppo.
Si trattava – prosegue Canigiani – di
prevedere l’istituzione della commissione di controllo e garanzia come previsto
dalla legge; quest’organo, la cui presidenza spetta a un membro dell’opposizione,
ha un ruolo fondamentale nella verifica degli indirizzi dati alle società
partecipate dal Comune e vigila sull’andamento delle gestioni, sull’efficienza
delle prestazioni e l’economicità dei servizi. L’atteggiamento tenuto dalla
maggioranza dimostra cecità politica e una certa arroganza – rincara il capogruppo Pdl – ci
viene spesso ribattuto che le cose vanno bene così perché con il 60% dei voti Mazzanti
e soci sono legittimati a fare come credono meglio, salvo poi parlare di quanto
è bella e importante la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica. Perchè
non cominciare allora coinvolgendo i gruppi consiliari di opposizione anziché
ignorarne il ruolo e lederne la dignità?».
Ma la battaglia sulla partecipazione
negata non è ancora finita: nei prossimi giorni, per dirimere la spinosa
questione, verrà richiesto l’intervento della Prefettura.
Gruppo Pdl
Comune di Quarrata
[comunicato]
Certo, se le cose stanno come dice
Canigiani, c’è da chiedersi se, con questi democratici, siamo a Quarrata o a
Palermo…
Q/n
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[Giovedì 26 luglio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Renata Fabbri, che non riesce a collegarsi al blog, mi invia questo significativo commento riguardo alla posizione assunta dalla stramaggioranza del democratico Mazzanti:
RispondiEliminaUno dei mali riconosciuti della pubblica amministrazione, è la carenza di un sistema dei controlli realmente efficace che vada oltre i dati strettamente contabili.
Altrettanto male, è la miopia di chi non ne sente la necessità a tutela e garanzia di valori quali la trasparenza, la legalità, la democrazia e la partecipazione; nonostante quanto emerso ultimamente (Comunità Montana, Comune di Pistoia e non solo), avrebbe dovuto essere motivo di attenta riflessione.
Invece, nella visione di qualche esponente di spicco della maggioranza, con impressionante arroganza e - purtroppo - ristrettezza di vedute, pare che la “cosa pubblica” sia una prateria da battere, legittimata dall’esito elettorale, con l’unico limite da porsi, qualora ce ne fossero gli estremi, nell’azione giudiziaria.
Se così fosse, perché perdere tempo (e far perdere tempo) con il Consiglio Comunale e perché tenere Giunte e Collegio dei Revisori dei Conti?
Più che sufficiente un Sindaco con intorno dei funzionari che a lui rispondono: a fine mandato i cittadini diranno la loro.
Stupisce – fino ad un certo punto - che tal modo di intendere “democratico”, e altrettanto muscolare, provenga da una parte politica che della legalità – e talvolta del giustizialismo - ha fatto il perno della propria azione politica contro un “sistema”, quel sistema, che evidentemente ha avuto la meglio in una sorta di transfert: berlusconizzando, nella peggiore accezione, pure loro.
Sorprende, ora che le risorse sono drasticamente ridotte e la contingenza economica prova famiglie e imprese e necessita uno sforzo di coesione istituzionale quanto non mai, perdere un’occasione importante per far partecipare, anche attraverso la minoranza consiliare, tutti i cittadini al bene comune della trasparenza attivando gli strumenti del caso in modo che siano chiari, leggibili e partecipati i processi che portano a spendere (si spera sempre bene) e in trasparenza, i soldi di tutti.
Cosa si teme, se oltre tutto si ha una maggioranza numerica schiacciante, che la realtà, come la verità, non sia possibile determinarla a maggioranza?
Renata Fabbri