mercoledì 25 luglio 2012

QUARRATA, L’AMMINISTRAZIONE PD E LA MALEDIZIONE DELLE PISTE CICLABILI


Tutto sbagliato e tutto da rifare – Il progetto esecutivo era privo di tutti i pareri necessari tranne uno – Se ne riparlerà forse a marzo 2013 – E intanto il ricorso al Tar è costato più di 10mila euro

QUARRATA. Intanto, come prima cosa, andate a rileggervi il post dal titolo Quarrata. Quella bella tegola delle piste ciclabili (vedi) tanto per riannodare i fili della memoria sulla disgrazia tragica di quest’opera pubblica semiassurda, una delle grandiose invenzioni dell’ex-Sindaca (la peggio Sindaca) di Quarrata, e del suo – allora – assessore ai lavori pubblici, che oggi siede sulla poltrona di Sindaco e che, anche se sembra non volerlo ammettere, è impelagato in un impiccio da mandare fuori di testa.

Le piste ciclabili di Quarrata: quelle oggetto di un macroscopico errore di istruttoria da parte della superdirigente Paola Battaglieri (quella voluta per forza dalla peggio Sindaca Sergio Gori); quelle che sono finite al Tar della Toscana che ci ha dato torto (10.292,00 € di spese sul groppone dei cittadini) perché l’iter burocratico della pratica era sbagliato e non solo: dato che si è anche scoperto che tutto il progetto esecutivo non era davvero esecutivo, ma piuttosto un abborracciamento di cartacce inutili senza capo né coda. E soprattutto prive dei necessari pareri.
Vi dobbiamo raccontare come e cosa si è detto al Consiglio Comunale di ieri notte a Quarrata. E non in prima serata – come avrebbe meritato questo tragico problema – ma alle 2 di notte: perché il P(artito) D(ominate) ama nascondere la propria incapacità rimandando le discussioni a ore impossibili, così la gente è già andata a letto.
Ma procediamo con ordine.
Ieri notte, alle 2:00, si è discussa l’interrogazione sulle piste ciclabili presentata dal gruppo Udc, che era stata riportata per intero su Quarrata/news (vedi).
È inutile perdere troppo tempo e andiamo al sodo.
Le risposte sono andate ben al di là delle più rosee aspettative del gruppo che aveva presentato l’interrogazione. In senso negativo, beninteso.
Ha iniziato il consigliere Fiorello Gori, prima dell’intervento del Sindaco, a giustificare l’attuale amministrazione dicendo che il fallimento del progetto-piste era tutta colpa della precedente amministrazione (chissà dov’era l’assessore ai lavori pubblici, Mazzanti, oggi Sindaco…); che lui è favorevolissimo alle piste ciclabili, ma che sarà necessario ripartire da zero con tutta la procedura, non ultimo con la riprogettazione di alcuni tratti “troppo difficoltosi” (per intenderci bene: gli argini dei torrenti, se non altro).
Sia chiaro che stiamo riassumendo schematicamente.
Poi, è stata la volta del Sindaco Mazzanti: quell’ex assessore ai lavori pubblici (e non al sociale o allo sport o alla pubblica istruzione: ai lavori pubblici) che, durante il regno della peggio Sindaca di Quarrata, oggi apprezzatissima Assessora al Comune di San Marcello (povera Cormio…), o dormiva, o non c’era, o se c’era era girato dall’altra parte, se è vero come ha detto Fiorello Gori, che tutta la colpa del flop delle piste spetta a Sabrina Sergio Gori.
In estrema sintesi, l’ex-assessore ai lavori pubblici latitante di un tempo, e oggi Sindaco Mazzanti ha detto che per le piste ciclabili:
1) abbiamo solo un parere, quello del Genio Civile, che è molto critico sull’opera, e che scade il prossimo 16 agosto 2012; dopo tale data, questo parere è “considerato non concesso”. Insomma è come se leggessimo la solita formula chiara alle massaie: da consumarsi preferibilmente entro la data del 16 agosto. Poi sarà tutto da buttare al macero;
2) non abbiamo il parere della Provincia sul rispetto delle distanze dagli argini (rispetto che non c’è). E obiettivamente non sembra che si tratti di un semplice pelo nell’uovo. O ci sbagliamo?
3) non abbiamo il parere della Provincia relativamente ai tratti di pista che verranno eseguiti in fregio alla viabilità provinciale (via Statale, Viale Europa, ecc.). Ma allora comincia a mancare un po’ troppa roba, non vi pare? E questo sarebbe un progetto esecutivo portato avanti da un’amministrazione comunale che fa l’interesse dalla cittadinanza?
4) non abbiamo il parere della Sovrintendenza dei Beni Culturali a riguardo delle piste che passeranno dentro l’area protetta della Magia. E tre pareri che non ci sono! E loro volevano far costruire così: abusivamente? Non sarebbe stato meglio che la peggio Sindaca Sergio Gori avesse fatto meno settimane della legalità e avesse curato e fatto curare di più i progetti dai suoi supertecnici che – visto la superficialità con cui hanno lavorato – hanno tutta l’aria di oscillare fra il pressappochismo cialtrone e la vera e propria somaraggine?
5) non abbiamo il parere del Consorzio Ombrone, circa i lavori da effettuare sugli argini di sua competenza. Sembra di ascoltare un disco rotto. In pratica non c’è niente di quello che ci dovrebbe essere e, fino alle elezioni, e anche dopo, era tutto uno strombazzare di gloria dell’Armata Rossa…
6) dovremo rifare tutta la procedura del bando di gara e, se tutto va bene, dare il via alla gara per marzo 2013. Vorremmo ricordare al signor Sindaco Marco Mazzanti (ex assessore ai lavori pubblici sotto la cui guida e competenza ricadeva quest’opera – lasciateci dire – del Menga) che aveva più volte insistito nel dire che era tutto a posto e che il Tar sbagliava. Un applauso, il Sindaco, se lo merita proprio, per aver preso in giro gli elettori di Quarrata: sia quelli dell’opposizione, che i suoi, numerosi, che lo hanno sostenuto con tanta fede!
7) il progetto dovrà essere rivisto perché ci sono alcuni tratti (Mazzanti non l’ha detto, ma si tratta degli argini…) che non permettono di sostenere la presenza di una pista ciclabile. Applausi a sfare, da questo punto di vista. Prima all’assessore esterno del Comune di San Marcello, Sabrina Sergio Gori, per la sua intelligenza aquilina nell’aver voluto abbellire Quarrata di opere tanto importanti e così ben progettate; e poi all’ex-assessore ai lavori pubblici, oggi Sindaco, che ha fatto di tutto (o non ha fatto una santa mazza di San Giuseppe) per portare 26mila abitanti a questi punti di problemi e di disperazione.
8) per i tratti sui fiumi che andremo a realizzare, sarà cura del Comune, domani, la manutenzione degli stessi. In altre parole, grazie alla peggio Sindaca di Quarrata, al suo fido assessore ai lavori pubblici – l’attuale Sindaco Mazzanti – e alla sua giunta, di cui faceva parte anche l’eccellente Presidente del Consiglio, Giovanni Dalì, se le piste ciclabili saranno realizzate, non solo i 26mila quarratini pagheranno i mutui necessari all’opera, ma saranno anche incatenati a vita alle manutenzioni: un’amministrazione del risparmio e della spesa oculata, non c’è che dire!
9) abbiamo sbagliato a fare ricorso al Tar. E qui – ce lo consenta Mazzanti – l’unica vera risposta sarebbe la gogna per quanti, proprio come lui, hanno sputato in faccia a tutti quelli che dicevano, come del resto noi di Quarrata/news, che quel ricorso era un’indecenza e che andava fatto pagare – come andrà fatto pagare – all’ottima signora Battaglieri, piovuta qua come una meteora e dannosa, visti i risultati, come il meteorite di Armageddon;
10) il ricorso ci è costato € 10.292,00 di cui € 6.292,00 di Legale e € 4.000,00 di spese. Il caro Sindaco, ex-assessore ai lavori pubblici deve ficcarsi in testa che c’è anche una regola (finora disattesa, ma ancora viva) che chi sbaglia paga: perché i quarratini non devono pagare gli errori dei politici che si rivelano in buona sostanza incapaci di seguire le regole del gioco e di far lavorare come si deve i propri dipendenti;
11) Se tutto va bene siamo rovinati. Questa è una nostra considerazione, ma vorremmo chiedere – e in primo luogo al Pd di Quarrata e a quello provinciale di Marco Niccolai – se non abbiamo ragione a dire che, visti i risultati che emergono, l’amministrazione di Quarrata è assolutamente incapace di operare: sia quella Sergio Gori prima, che quella Mazzanti dopo, dato che l’attuale Sindaco è l’emanazione, il discendente, il pollone principale, il figlio naturale della peggio Sindaca dal momento che, proprio lui, era l’assessore ai lavori pubblici e quindi ha tutta la responsabilità politica di questa maledizione delle piste ciclabili.
E ora ci sarebbe da fare una riflessione finale: ma se nessuno avesse fatto ricorso al Tar, quel Progetto Esecutivo, fatto con i piedi (o forse, meglio, con gli zoccoli – ovviamente dell’asino) privo di qualsiasi parere degli enti subordinati al rilascio, quanto ci sarebbe costato in cause, strada facendo, con l’impresa aggiudicatrice dell’opera? E soprattutto, gli amministratori di un Comune che tormenta i cittadini con una burocrazia asfissiante e ossessiva e che, alla fine, presenta un Progetto Esecutivo simile a un motore senza pistoni, a una bicicletta senza ruote, a una televisione senza schermo, non dovrebbero finire sotto inchiesta?
Fortunatamente abbiamo perso il ricorso al Tar e il danno ammonta a 10.000 €. Ma è possibile dover parlare così: meno male che ci siamo troncati una gamba, altrimenti ci saremmo troncati il collo?
E siamo solo al primo atto delle piste ciclabili. Poi ci saranno la piscina, il Parco Verde e il prolungamento di via Firenze verso i Ronchi, il cui progetto scadrà inderogabilmente il prossimo 31 agosto 2012 (sono i 5 anni per la validità degli espropri di pubblica utilità).
Anche qui, progetti da decine di migliaia di euro (Ing. Lucchesi & C.), ufficio espropri creato ad hoc (Geom. Dini che fa solo quello), sottopassaggi sulla via dei Ronchi come il tunnel dell’Alma di Parigi… Tutto da buttare nel cesso?
E ora chiediamoci se in questo cialtronaio inammissibile e vergognoso non vi sia – oltre allo spregio dei cittadini – anche un danno erariale da segnalare alla Corte dei Conti.
Vi pare possibile che la buona amministrazione possa essere questa?
Q/n
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[Mercoledì 25 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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