Tutto sbagliato e tutto da rifare – Il progetto
esecutivo era privo di tutti i pareri necessari tranne uno – Se ne riparlerà
forse a marzo 2013 – E intanto il ricorso al Tar è costato più di 10mila euro
QUARRATA. Intanto, come prima cosa, andate a rileggervi il post dal
titolo Quarrata. Quella bella tegola delle piste ciclabili (vedi)
tanto per riannodare i fili della memoria sulla disgrazia tragica di quest’opera
pubblica semiassurda, una delle grandiose invenzioni dell’ex-Sindaca (la peggio
Sindaca) di Quarrata, e del suo – allora – assessore ai lavori pubblici, che
oggi siede sulla poltrona di Sindaco e che, anche se sembra non volerlo
ammettere, è impelagato in un impiccio da mandare fuori di testa.
Le piste ciclabili di Quarrata: quelle
oggetto di un macroscopico errore di istruttoria da parte della superdirigente
Paola Battaglieri (quella voluta per forza dalla peggio Sindaca Sergio Gori); quelle
che sono finite al Tar della Toscana che ci ha dato torto (10.292,00 € di spese
sul groppone dei cittadini) perché l’iter burocratico della pratica era
sbagliato e non solo: dato che si è anche scoperto che tutto il progetto
esecutivo non era davvero esecutivo, ma piuttosto un abborracciamento di
cartacce inutili senza capo né coda. E soprattutto prive dei necessari pareri.
Vi dobbiamo raccontare come e cosa si è
detto al Consiglio Comunale di ieri notte a Quarrata. E non in prima serata –
come avrebbe meritato questo tragico problema – ma alle 2 di notte: perché il
P(artito) D(ominate) ama nascondere la propria incapacità rimandando le discussioni
a ore impossibili, così la gente è già andata a letto.
Ma procediamo con ordine.
Ieri notte, alle 2:00, si è discussa l’interrogazione
sulle piste ciclabili presentata dal gruppo Udc, che era stata riportata per
intero su Quarrata/news (vedi).
È inutile perdere troppo tempo e
andiamo al sodo.
Le risposte sono andate ben al di là
delle più rosee aspettative del gruppo che aveva presentato l’interrogazione.
In senso negativo, beninteso.
Ha iniziato il consigliere Fiorello Gori,
prima dell’intervento del Sindaco, a giustificare l’attuale amministrazione
dicendo che il fallimento del progetto-piste era tutta colpa della precedente
amministrazione (chissà dov’era l’assessore ai lavori pubblici, Mazzanti, oggi
Sindaco…); che lui è favorevolissimo alle piste ciclabili, ma che sarà
necessario ripartire da zero con tutta la procedura, non ultimo con la
riprogettazione di alcuni tratti “troppo difficoltosi” (per intenderci bene:
gli argini dei torrenti, se non altro).
Sia chiaro che stiamo riassumendo schematicamente.
Poi, è stata la volta del Sindaco
Mazzanti: quell’ex assessore ai lavori pubblici (e non al sociale o allo sport
o alla pubblica istruzione: ai lavori pubblici) che, durante il regno della
peggio Sindaca di Quarrata, oggi apprezzatissima Assessora al Comune di San
Marcello (povera Cormio…), o dormiva, o non c’era, o se c’era era girato dall’altra
parte, se è vero come ha detto Fiorello Gori, che tutta la colpa del flop delle
piste spetta a Sabrina Sergio Gori.
In estrema sintesi, l’ex-assessore ai
lavori pubblici latitante di un tempo, e oggi Sindaco Mazzanti ha detto che per
le piste ciclabili:
1) abbiamo solo un parere, quello
del Genio Civile, che è molto critico sull’opera, e che scade il
prossimo 16 agosto 2012; dopo tale data, questo parere è “considerato non
concesso”. Insomma è come se leggessimo la solita formula chiara alle massaie: da
consumarsi preferibilmente entro la data del 16 agosto. Poi sarà tutto da
buttare al macero;
2) non abbiamo il parere della
Provincia sul rispetto delle distanze dagli argini (rispetto che non c’è).
E obiettivamente non sembra che si tratti di un semplice pelo nell’uovo. O ci
sbagliamo?
3) non abbiamo il parere della
Provincia relativamente ai tratti di pista che verranno eseguiti in
fregio alla viabilità provinciale (via Statale, Viale Europa, ecc.). Ma allora
comincia a mancare un po’ troppa roba, non vi pare? E questo sarebbe un
progetto esecutivo portato avanti da un’amministrazione comunale che fa l’interesse
dalla cittadinanza?
4) non abbiamo il parere della
Sovrintendenza dei Beni Culturali a riguardo delle piste che passeranno
dentro l’area protetta della Magia. E tre pareri che non ci sono! E loro
volevano far costruire così: abusivamente? Non sarebbe stato meglio che la
peggio Sindaca Sergio Gori avesse fatto meno settimane della legalità e avesse
curato e fatto curare di più i progetti dai suoi supertecnici che – visto la
superficialità con cui hanno lavorato – hanno tutta l’aria di oscillare fra il
pressappochismo cialtrone e la vera e propria somaraggine?
5) non abbiamo il parere del
Consorzio Ombrone, circa i lavori da effettuare sugli argini di sua
competenza. Sembra di ascoltare un disco rotto. In pratica non c’è niente di
quello che ci dovrebbe essere e, fino alle elezioni, e anche dopo, era tutto
uno strombazzare di gloria dell’Armata Rossa…
6) dovremo rifare tutta la
procedura del bando di gara e, se tutto va bene, dare il via alla gara
per marzo 2013. Vorremmo ricordare al signor Sindaco Marco Mazzanti (ex
assessore ai lavori pubblici sotto la cui guida e competenza ricadeva quest’opera
– lasciateci dire – del Menga) che aveva più volte insistito nel dire che era
tutto a posto e che il Tar sbagliava. Un applauso, il Sindaco, se lo merita
proprio, per aver preso in giro gli elettori di Quarrata: sia quelli dell’opposizione,
che i suoi, numerosi, che lo hanno sostenuto con tanta fede!
7) il progetto dovrà essere
rivisto perché ci sono alcuni tratti (Mazzanti non l’ha detto, ma si
tratta degli argini…) che non permettono di sostenere la presenza di una pista
ciclabile. Applausi a sfare, da questo punto di vista. Prima all’assessore
esterno del Comune di San Marcello, Sabrina Sergio Gori, per la sua
intelligenza aquilina nell’aver voluto abbellire Quarrata di opere tanto importanti
e così ben progettate; e poi all’ex-assessore ai lavori pubblici, oggi Sindaco,
che ha fatto di tutto (o non ha fatto una santa mazza di San Giuseppe) per
portare 26mila abitanti a questi punti di problemi e di disperazione.
8) per i tratti sui fiumi
che andremo a realizzare, sarà cura del Comune, domani, la manutenzione degli
stessi. In altre parole, grazie alla peggio Sindaca di Quarrata, al suo fido
assessore ai lavori pubblici – l’attuale Sindaco Mazzanti – e alla sua giunta,
di cui faceva parte anche l’eccellente Presidente del Consiglio, Giovanni Dalì,
se le piste ciclabili saranno realizzate, non solo i 26mila quarratini
pagheranno i mutui necessari all’opera, ma saranno anche incatenati a vita alle
manutenzioni: un’amministrazione del risparmio e della spesa oculata, non c’è
che dire!
9) abbiamo sbagliato a fare
ricorso al Tar. E qui – ce lo consenta Mazzanti – l’unica vera risposta
sarebbe la gogna per quanti, proprio come lui, hanno sputato in faccia a tutti
quelli che dicevano, come del resto noi di Quarrata/news, che quel
ricorso era un’indecenza e che andava fatto pagare – come andrà fatto pagare –
all’ottima signora Battaglieri, piovuta qua come una meteora e dannosa, visti i
risultati, come il meteorite di Armageddon;
10) il ricorso ci è costato
€ 10.292,00 di cui € 6.292,00 di Legale e € 4.000,00 di spese. Il caro Sindaco,
ex-assessore ai lavori pubblici deve ficcarsi in testa che c’è anche una regola
(finora disattesa, ma ancora viva) che chi sbaglia paga: perché i quarratini
non devono pagare gli errori dei politici che si rivelano in buona sostanza
incapaci di seguire le regole del gioco e di far lavorare come si deve i propri
dipendenti;
11) Se tutto va bene siamo
rovinati. Questa è una nostra considerazione, ma vorremmo chiedere – e in
primo luogo al Pd di Quarrata e a quello provinciale di Marco Niccolai – se non
abbiamo ragione a dire che, visti i risultati che emergono, l’amministrazione
di Quarrata è assolutamente incapace di operare: sia quella Sergio Gori prima, che
quella Mazzanti dopo, dato che l’attuale Sindaco è l’emanazione, il
discendente, il pollone principale, il figlio naturale della peggio Sindaca dal
momento che, proprio lui, era l’assessore ai lavori pubblici e quindi ha tutta
la responsabilità politica di questa maledizione delle piste ciclabili.
E ora ci sarebbe da fare una
riflessione finale: ma se nessuno avesse fatto ricorso al Tar, quel Progetto
Esecutivo, fatto con i piedi (o forse, meglio, con gli zoccoli – ovviamente dell’asino)
privo di qualsiasi parere degli enti subordinati al rilascio, quanto ci sarebbe
costato in cause, strada facendo, con l’impresa aggiudicatrice dell’opera? E
soprattutto, gli amministratori di un Comune che tormenta i cittadini con una
burocrazia asfissiante e ossessiva e che, alla fine, presenta un Progetto
Esecutivo simile a un motore senza pistoni, a una bicicletta senza ruote, a una
televisione senza schermo, non dovrebbero finire sotto inchiesta?
Fortunatamente abbiamo perso il ricorso
al Tar e il danno ammonta a 10.000 €. Ma è possibile dover parlare così: meno
male che ci siamo troncati una gamba, altrimenti ci saremmo troncati il collo?
E siamo solo al primo atto delle piste
ciclabili. Poi ci saranno la piscina, il Parco Verde e il prolungamento di via
Firenze verso i Ronchi, il cui progetto scadrà inderogabilmente il prossimo 31
agosto 2012 (sono i 5 anni per la validità degli espropri di pubblica utilità).
Anche qui, progetti da decine di
migliaia di euro (Ing. Lucchesi & C.), ufficio espropri creato ad hoc
(Geom. Dini che fa solo quello), sottopassaggi sulla via dei Ronchi come il
tunnel dell’Alma di Parigi… Tutto da buttare nel cesso?
E ora chiediamoci se in questo
cialtronaio inammissibile e vergognoso non vi sia – oltre allo spregio dei cittadini – anche un danno erariale
da segnalare alla Corte dei Conti.
Vi pare possibile che la buona
amministrazione possa essere questa?
Q/n
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 25 luglio 2012 - © Quarrata/news
2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.