di EDOARDO BIANCHINI
HO PUBBLICATO, nei giorni scorsi, due notizie particolari, confezionate
dall’amico e collega Mauro Banchini.
Il responsabile dell’ufficio
comunicazione della diocesi ci ha fatto sapere di come e quanto questo
inaspettato (e inaspettabile) Francesco riesca, all’improvviso, a colpire la
nostra attenzione e a meravigliarci. Forse perché non ci siamo abituati.
A onor del vero, però, e con i dovuti
necessari distinguo, devo ricordare che anche un altro papa (per la
verità impensabile), Pio XII, in epoche diverse e con modi diversi (dato che
non aveva il telefono e twitter, come la Madonna non aveva un blog…), aveva il
buon vizio di rispondere.
Il mio prete, don Giuliano Mazzei, guarda
caso sampierano, priore di Lucciano, mi aveva fatto vedere che il Papa gli aveva
risposto quando lui, negli anni immediatamente dopo la guerra, aveva scritto al
pontefice chiedendogli un contributo (se non erro) di 600mila lire per
costruire i locali del circolo della chiesa. Ma non giurerei sulle cifre.
In quei locali, quand’ero ragazzo e
adolescente, ho visto decine di film della San Paolo a passo ridotto, la
domenica, e anche la rappresentazione della passione di Cristo o altre opere da
filodrammatica.
Pio XII rispose e mandò una parte della
cifra: non rammento più se 200 o 300mila lire. E il circolo è ancora lì – anche se ormai inutilizzato.
Lo scrivo perché non se ne perda la
memoria, ma anche per riflettere su altro.
Da una parte abbiamo pontefici che
chiamano e/o rispondono a semplici curati di campagna, dall’altra
abbiamo curati di campagna che, interpellati, chiamati, invitati a
esprimersi, tirano via senza neppur fermarsi solo a pensare di rispondere. E
vien da dire: alla faccia del buon Samaritano e dell’insegnamento di Cristo: dato
che qui non si tratta di leggere il Vangelo a frasi (e mi rivolgo a don
Paolo Tofani e al suo diacono o viceprete che dir si voglia), ma di richiamare certi
doveri che il Vangelo enumera nella sua più pura e scarna semplicità cristiana.
Vedete com’è strana la lingua e l’espressione?
Pensate alla famosa domanda del fisico che si chiede, provocatoriamente, «ma quando salgo in ascensore e pigio il bottone, è la cabina
che sale o il palazzo che scende?».
Eppure la risposta è semplice anche per
un bidello come me: dipende tutto dal sistema di riferimento. Se si
prende a riferimento la terra, è la cabina che sale; se si prende a riferimento
la cabina è il palazzo che scende.
Così Papa Francesco non ha capito bene in
che modo deve parlare agli italiani, ai suoi uomini e ai suoi confratelli.
Perché per Papa Bergoglio andare
controcorrente è implicitamente cercare la verità evangelica; mentre per
altri andare controcorrente è evidentemente camminare contro l’insegnamento
evangelico.
Si tratta solo di… terra, palazzi e
cabine, non credete?
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Venerdì 25 ottobre 2013 | 12:38 - © Quarrata/news]
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