di FELICE DE MATTEIS
Fra assenze e fughe la poltrona del
Prof. non può più contare sulla sua pazientemente costruita ‘maggioranza bulgara’
– Aumenta il fronte dei dissidenti
PISTOIA. Queste note non le troverete sulla stampa “organica”,
cartacea e non, che vive di pubblicità e della regola di non disturbare il
manovratore.
In un precedente post, Gao Zu,
l’Illuminato ed Unto dal Signore che probabilmente frequenta la Misericordia di
Agliana ed il suo (s)correttore morale, Papa/Papà/Io/Lui/Prof. ac excellentissimus
Ivano Paci, ebbe a dire che io, il miserello (per lui), intingevo
la mia penna nel veleno.
Ora ditemi se il mio è veleno.
Il 21 ottobre scorso, lunedì, si è tenuto
il Consiglio Generale della Fondazione Caripit. Questo Consiglio è formato da
24 “membri” (tali sono, absit iniuria verbis!) che dovevano fra l’altro
pronunciarsi su un impegno preso in una precedente riunione dal Papa etc., in
relazione a una richiesta di chiarimenti su dieci milioni di euro in Fresh Mps,
acquistati dalla Fondazione tramite Prometeia, una società di “consulenza”
che ad oggi sembra ancora fare parte dei “consigliori” della Fondazione.
Di ciò abbiamo abbastanza scritto,
almeno per ciò che siamo riusciti a sapere, perché la Fondazione dovrebbe
essere cosa nostra, ma, invece e ancora e nonostante tutto, è cosa “loro”. Non
però i dieci milioni di titoli-spazzatura che sono solo e solamente nostri.
Bene, i “magnifici 24” del Consiglio
Generale si sono ritrovati in 19: cinque mancavano, fra i quali un “membro” ipertrombato/a
(politicamente) che deve avere annusato l’aria posizionandosi in “area di
servizio”, tipo: fate voi, dopo vengo io!
C’era, ci dicono, da approvare un
documento con il quale si chiedeva alla Fondazione, cioè al Capo-Lui-Gao, di
proporre la Fondazione come parte civile per eventuali risarcimenti contro il Monte
dei Paschi di Siena per il bidone rifilato e i danni conseguenti all’acquisto
spregiudicato di dieci milioni di euro di Fresh, titoli truffa.
Osiamo dire: una richiesta degna di
approvazione e di civile apprezzamento. Una richiesta dovuta nell’interesse
della collettività pistoiese e dei suoi bisogni; tanto più in questo momento
nel quale le necessità degli “ultimi” non trovano possibile beneficio neppure
nel Monte di Pietà, spostato a Firenze con il beneplacito dell’Avvocato ridens
Colomeciuc, Presidente della Agenzia di Intesa San Paolo, chiamata Caripit.
Ai cinque membri, più o meno assenti
giustificati, si sono aggregati, andandosene, con curiale e pilatesca pompa,
altri sei componenti del Consiglio che “comprovano
la esistenza di grandi professionalità fra i componenti dell’Organismo di
indirizzo, (e) che rappresentano una sintesi di alto livello della classe
dirigente pistoiese”. L’espressione virgolettata è dell’avv.
Bujani in una sua risposta del 26 febbraio 2013.
Dunque, membri 24 come da Statuto meno 5
desaparecidos, meno 6 per eventuale incontinenza od improvvisi obblighi
dovuti al rango di alto livello di classe dirigente etc., ed arriviamo a 13
membri presenti: quasi un totocalcio.
D’altronde, comprendiamo, l’argomento è
di ben poco conto: dieci milioni di euro e la richiesta di risarcimento a chi
ha tirato il bidone, cioè Monte dei Paschi, che nel 2008 aveva nella sua
Deputazione, come membro – vale la chiarificazione di cui sopra – anche Paci
Eugenio Settimo (Settimo per esteso), pièzz ’e core di Papà, sono roba di
poco conto o abbastanza per doversi sentire moralmente spinto a smammare
dal soglio pontificio della (s)Fondazione Caripit?
Al lettore l’ardua sentenza. Ma,
comunque, 13 componenti del Consiglio Generale, su 24, cioè la maggioranza
legale, hanno permesso la votazione del documento, che qualche componente,
ancora civilmente in possesso di attributi, ha preteso che ci fosse.
Esito: 8 contrari al documento che chiedeva di rivalersi sui responsabili del
bidone Fresh (quindi… a favore del bidone stesso? Complimenti!); 4 a favore (della
richiesta di danni) ; 1 astenuto.
Morale della favola: chi ha avuto ha
avuto, chi ha dato ha dato.
Però questa vicenda una morale ce la
offre: 13 persone hanno civilmente deciso e liberamente scelto; altri 11 sono “sfumati”.
Gao Zu, alias Papa/Papà etc., comincia
inesorabilmente a dare segni di crepe e cedimento. Un terzo dei suoi elettori
gli “ha dato buca”. Il problema non sono i tredici votanti che ci hanno messo
la faccia e magari hanno preferito – fra gli otto contrari – non perdere i biglietti gratis al Manzoni: la carne è
debole e se per un re, Parigi val bene una messa, figuriamoci qualche biglietto
gratis del Teatro Manzoni per qualche figlio del popolo divenuto «sintesi di alto
livello della classe dirigente pistoiese, etc. etc.» (vedi, sopra, Bujani)!
Il positivo di tutta questa storia è
che nel novero dei componenti del Consiglio Generale della Fondazione Caripit
ci sono persone che seriamente intendono il loro mandato e seriamente intendono
esercitarlo. Senza “sindrome di Stoccolma”.
Qualcosa si muove e, comunque,
rallegramenti a tutti e tredici i presenti per il coraggio!
Infine: Chiar.mo Prof. Paci, se posso
umilmente permettermi, adesso che volente o nolente dovrà, prima o poi, cessare
dal suo mandato, prepari la successione e come Papa Francesco, vada controcorrente;
non si ostini a restare in corsa, a servizio di chi non capisce niente (il
popolo) per motivi di scelta evangelica che Lei sostenne a Montale quella sera,
da don Firindelli, e con la benedizione di don Frosini! Faccia un gesto di
dovuta e necessaria umiltà – se ne è capace – cercando di capire che questo non
è veleno, ma semplice, nuda e cruda verità.
Si guardi bene non dai tredici-totocalcio
che non hanno abbandonato il terreno di gioco, ma da quelli che pilatescamente
se ne sono andati e da quelli che nelle precedenti riunioni prima hanno gettato
il sasso, poi ritirato la mano e aspettano, seduti in poltrona, di poterle “succedere”…
Con il beneplacito della Curia, dei
teologi catto-comunisti e di tutto quell’indefinito ed indefinibile magma neopolitico
che – Lei non se ne accorge? – la sta
inesorabilmente risucchiando.
Cominci a traslocare dalla Fondazione “col
botto”: €. 1.000.000 per beneficenza (non la miseria di €. 150.000 alla
Caritas, come ci informa la stampa compiacente) e un finanziamento per
recuperare Santa Caterina in San Marcello.
Sa, Prof. Paci, scopiazzando da Brecht:
«Gli uomini sono troppo resistenti, questo è il loro peggior
guaio. Possono farne troppe a se stessi, durano troppo».
Sono sicuro che anche i Bruti assenti
sarebbero costretti ad essere d’accordo: e Lei potrebbe ulteriormente gonfiare
il suo ego. Se non scoppia prima.
Ad maiora!
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Sabato 26 ottobre 2013 | 08:42 - © Quarrata/news]
Potremmo chiedere all'avv. Bujani se quando parla di 'grandi professionalità' e 'alto livello della classe dirigente pistoiese' si riferisce anche al figlio dell'amica della Rosa Russo Jervolino che fra i tanti meriti vanta anche quello di aver collaborato professionalmente con i costruttori vicini a Denis Verdini?
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