PISTOIA. «Pistoia e dintorni sono stati messi in ginocchio dal
maltempo e dall’incompetenza dei vari enti. E adesso, puntualmente, si torna a
parlare di richieste di aiuto e di stato di calamità naturale. La verità è che
i problemi sono molteplici e irrisolti con i vari protagonisti che scaricano le
proprie responsabilità».
È duro l’attacco del Movimento 5
Stelle: a prendere la parola sono il capogruppo in consiglio Maurizio Giorgi e
il parlamentare Samuele Segoni, membro della Commissione Ambiente.
«Alcune attività commerciali sono state spazzate via, i danni
alle abitazioni, alle auto, agli immobili privati e pubblici sono diffusi e
gravi. Così come si sono verificate infiltrazioni importanti al nuovissimo
ospedale San Jacopo con la chiusura di ben tre sale operatorie e scantinati
allagati:
danni stimabili in almeno 500mila euro» è
il bollettino di guerra riportato da Giorgi, che prosegue: «Si parla di bombe d’acqua e di eventi imprevedibili, ma in
realtà molte cause sono attribuibili a responsabilità umana. Innanzitutto manca
completamente il controllo del territorio da parte dell’amministrazione
comunale e degli enti preposti in particolare sull’attività vivaistica».
«L’abitudine di impermeabilizzare i terreni deve essere
combattuta – sottolinea il capogruppo – così
come la pratica di modificare la rete dei fossi senza connessione a torrenti o
fosse maggiori di deflusso. E poi ci sono tanti passaggi a ponte critici».
Secondo il Movimento «la verità è che se i vivai da una parte sono il volano dell’economia
locale, dall’altra sono i corresponsabili del dissesto del territorio. Allo
stesso tempo godono di benefici fiscali non pagando le tasse in base al
fatturato ma alla sola rendita catastale, così come in molti casi gli accessi
alla viabilità risultano abusivi e non pagati. Una situazione avvallata dalle
varie amministrazioni comunali».
«Ma oltre al Comune grandi responsabilità sono attribuibili a
Publiacqua – attacca il capogruppo – la quale
non ottempera alla manutenzione fognaria per giochi di ruoli politici e di
competenza, così come il Consorzio dell’Ombrone: mentre quest’ultimo ha a
disposizione qualche milione di euro per la gestione di una rete di corsi d’acqua
pari a circa 96km, l’amministrazione ne ha di competenza ben 398km con un
budget di poche decine di migliaia di euro. Una situazione paradossale e
certamente costosa dovuta alla mancata classificazione di molti dei corsi
presenti sul territorio da parte della Regione Toscana».
«In tutto questo intreccio perverso di competenze, rimpallo
di responsabilità e mancata prevenzione, viene utilizzata una documentazione di
analisi pluviale obsoleta e antica risalente agli anni 60 legata al bacino del
medio-alto Valdarno».
«Ormai sistematicamente – commenta infine il deputato Samuele
Segoni – la nostra Regione fa i conti con alluvioni e smottamenti che causano
danni e anche vittime, come è successo nei giorni scorsi a Siena. La verità è
che si è investito poco e male in prevenzione. Da parte nostra in Parlamento
stiamo lavorando con due proposte di legge per questo problema nazionale: la prima
sullo svincolo del patto di stabilità per le spese degli enti territoriali
relative a ripristino, previsione e prevenzione del rischio idrogeologico; la
seconda sul “geobonus”, ovvero agevolazioni fiscali per chi investe in
sicurezza del territorio e difesa del suolo. Gli altri partiti però quando
proponiamo questi temi, stanno tutti a guardare facendo orecchi da mercante.
Per fortuna una mozione su questi temi è stata recentemente approvata, ma
adesso controlliamo che sia attuata» conclude
Samuele Segoni.
[mov. 5 stelle]
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Nelle foto: acqua nel nuovo San Jacopo
di Pistoia.
[Giovedì 24 ottobre 2013 | 16:33 - © Quarrata/news]
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