di Mauro Banchini [*]
Oggi pomeriggio il Santo Padre ha
telefonato al parroco di San Sebastiano – Ma aveva telefonato anche a un
parrocchiano che però non ha risposto – La tragedia di Alessia
PISTOIA. Nel pomeriggio papa Francesco ha telefonato, di persona, a
un parroco pistoiese (di origine congolese) che aveva aiutato una coppia di
genitori, suoi parrocchiani, a scrivere una lettera in Vaticano chiedendo che
fosse proprio il papa a battezzare Simone, il loro figlioletto nato a fine
giugno.
“Ho provato una fortissima emozione.
Sono ancora scosso. Non capita tutti i giorni di alzare la cornetta e sentire
che dall’altro lato c’è addirittura il Santo Padre”. Il racconto viene da don
Sebastiano Nawej Mpoy cinquantenne parroco di San Sebastiano a Piuvica, nella
immediata periferia di Pistoia, fra i vivai attorno al Bottegone. “Papa
Francesco – prosegue il racconto – mi ha chiesto di stare vicino a quei
genitori, di pregare per loro, di aiutarli a crescere nella fede. Mi ha anche
chiesto di salutare il vescovo Mansueto. E pensare – aggiunge – che quando ho
ricevuto la telefonata ero pure un po’ seccato perché stavo per iniziare la
Messa”.
Ma non finisce qui.
Un’oretta prima il papa aveva
telefonato anche al cellulare di Alessandro Marchetta, il padre di Simone, un
trentaquattrenne originario di Battipaglia. Impegnato in quel momento in una
riunione di lavoro (Alessandro è un impiegato al Materassificio Pistoiese
mentre la moglie Luana è una casalinga), Alessandro non ha risposto davanti a
un “numero sconosciuto”. E un po’, ovviamente, ora se ne rammarica.
Poche ore prima era arrivata, dal
Vaticano, una cortesissima lettera con la quale gli uffici della Segreteria
facevano presente la impossibilità (“per i molteplici impegni in agenda”) di
accogliere la richiesta di un battesimo celebrato in Vaticano dal papa. Ma la
telefonata di papa Francesco ha certo contribuito a lenire il rincrescimento.
Da notare comunque – assicura don Sebastiano – che il papa non si è tirato
indietro auspicando lui stesso “una occasione di incontro” con una famiglia
così piena di fede dopo una prova così terribile.
Dietro alla richiesta di Alessandro e
Luana (31 anni) c’è, infatti, un terribile fatto di cronaca: un tragico
incidente stradale. Era il 9 settembre dello scorso anno quando Alessandro,
preparandosi ad andare fuori a pranzo con la moglie e con la figlioletta
Alessia, di un anno e mezzo, facendo marcia indietro con la sua automobile
trovò la piccola a terra, in un mare di sangue. Lui stesso l’aveva,
inavvertitamente, investita. Arrivata all’ospedale, la piccola era già morta.
Il Santo Padre deve essere rimasto
molto colpito dalla tragedia dei due genitori. “Un gesto ricco di umanità da
parte di un papa – sottolinea mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia – che
riesce a esprimere uno stile attento non solo alla dimensione globale ma anche
alla vita quotidiana della gente comune”. Un papa che annuncia davvero un nuovo
futuro per la Chiesa”.
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[Mercoledì 23 ottobre 2013 | 21:29 - © Quarrata/news]
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