di Alberto Fedi [*]
MONTALE. La Tares
è sicuramente un balzello difficile da accettare nella misura in cui viene
proposta, ma è da capire come spiegare i continui aumenti della tariffa sui rifiuti
degli ultimi anni sono anche a sprechi e regalie che nessuno è riuscito a
eliminare né, in certi casi, ad individuare, e che, anzi, tutti hanno
contribuito ad aumentare. Essi sono: mancata detrazione dai costi del Piano
Finanziario degli introiti derivanti dalla cessione dell’energia elettrica;
gestione delle tariffe di accesso all’impianto; gestione dei rifiuti da
raccolta differenziata (in particolare, di quelli soggetti a contributi Conai
di cui al CIS in questi anni sono toccate solo le briciole), la raccolta dei
rifiuti che Cis effettua a Buggiano (costi della raccolta e trattamento dei
rifiuti da raccolta differenziata), gestione dell’impianto affidata a terzi e
del bando di gara relativo.
AFFIDAMENTO CONDUZIONE IMPIANTO A TERZI
Un effetto importante sull’importo del
Piano Finanziario è l’affidamento a terzi della gestione dell’impianto
termovalorizzatore, con effetto di un notevole aggravio di costi, riversati
interamente sui contribuenti, fatta per scelta e non per necessità. Un aumento
dei costi che contrasta sia con il nostro codice dei contratti pubblici sia con
direttive europee in materia, in quanto non rispetta i principi portanti della “economicità” e della “efficacia”. Nel bilancio di esercizio
2012, fra i costi della produzione, è comparsa una nuova voce di “conduzione
impianto termovalorizzatore” per un importo pari a 1.508.679,94 €, riferibile alla conduzione dell’impianto da parte dell’ATI
Ladurner/Hafner in forza del contratto del 28/12/2011 approvato dal CdA di CIS
srl con atto 98 del 29/12/2011”,
L’affidamento della conduzione dell’impianto
alla ATI Ladurner/Hafner era stata motivata, come si legge nella relativa
delibera del Cda “dalla necessità di ottenere l’Autorizzazione
Integrata Ambientale (AIA) e di completare le prescrizioni previste dal
collaudo dei lavori finalizzati all’accesso dei certificati verdi e l’ottimizzazione
del recupero energetico”. L’importo corrisposto è al netto delle spese
relative all’acquisto di gas metano, energia elettrica e acqua, e dei costi
relativi allo smaltimento delle scorie e delle polveri e del personale di CIS
distaccato presso l’impianto (20 dipendenti fino al 30/6 2012 e successivamente
25) pagate da CIS srl, mentre sono a carico della Ladurner/Hafner le spese
inerenti alle analisi delle emissioni, alla gestione del rispetto delle
prescrizioni degli Enti di controllo, alla manutenzione dell’impianto e all’acquisto
dei prodotti chimici necessari alla conduzione dell’impianto stesso, oltre al
costo del proprio personale, per un importo totale quantificabile in 8/900.000
euro.
Dunque, la Ladurner/Hafner ha avuto,
nel 2012, un ritorno economico di circa 6/700.000 euro.
La conduzione dell’impianto è stata
affidata anche per il corrente anno alla ditta Ladurner. Come si evince dalla
relativa delibera del consiglio di amministrazione le motivazioni attengono al
fatto che “non era ancora stato
rilasciato il rinnovo dell’AIA da parte della Provincia di Pistoia; era,
inoltre, indispensabile mantenere attivo l’impianto di trattamento termico dei
rifiuti la cui AIA era intestata alla ditta ATI Ladurner/Hafner ed occorreva,
altresì, predisporre gli atti per la gara di appalto per la conduzione dell’impianto”.
Gara di appalto la cui procedura è stata
recentemente chiusa con l’aggiudicazione della stessa da parte della Ladurner
che, pur avendo fatto un ribasso percentuale del 4%, inferiore rispetto ad un
altro partecipante alla gara, risulta avere il punteggio più alto fra le tre
ditte partecipanti grazie alla valutazione congiunta degli aspetti tecnici ed
economici dell’offerta. Il contratto relativo all’affidamento della conduzione
dell’impianto, oggetto della gara di appalto, avrà decorrenza dal 1 Gennaio
2014.
Ma perché CIS ha scelto di non gestire
direttamente l’impianto termovalorizzatore ma di affidare la conduzione dello
stesso ad un gestore esterno tramite gara, con il conseguente aumento dei costi
annuali di quasi un milione di euro?
La causa non può essere il fatto che l’AIA
era, ed è tuttora, intestata alla Ladurner e che, come qualche dirigente mi ha detto,
esistevano delle difficoltà a trasferirla nuovamente a CIS, o ad altro
soggetto, in quanto il D. Lgs. n. 152/2006 (T.U. Ambiente) al comma 4 dell’art.
29-nonies stabilisce che “Nel caso in cui
intervengano variazioni della titolarità della gestione dell’impianto, il
vecchio gestore e il nuovo gestore ne danno comunicazione entro trenta giorni
all’autorità competente, anche nelle forme dell’autocertificazione”.
Se CIS avesse deciso di riprendere
direttamente la conduzione dell’impianto non ci sarebbe stato nessun problema
per quanto riguarda la titolarità dell’AIA e, come gestore, non avrebbe
incontrato nessun ostacolo procedurale a chiedere il rinnovo della stessa.
Altre motivazioni giustificavano la scelta di affidare la conduzione dell’impianto
ad un’altra società sulla base della “mancanza
di liquidità economica, dovuta anche ai mancati o ritardati pagamenti da parte
di clienti o dei contribuenti della Tariffa di Igiene Ambientale che avrebbe
portato a delle difficoltà sia per l’acquisto delle materie prime necessarie
per la conduzione in sicurezza dell’impianto sia per il pagamento degli
stipendi dei dipendenti”, ovvero del presunto vantaggio di “potersi dedicare pienamente alle tante
questioni ancora aperte, come la fusione con le altre aziende dell’ATO centro e
la gara per la gestione del servizio, non dovendosi occupare direttamente della
conduzione dell’impianto”; motivazioni chiaramente inconsistenti e
illogiche perché contraddittorie.
Ma, allora, quale è la vera causa che
ha portato CIS alla decisione di affidare la gestione dell’impianto ad una
società terza, rinunciando a esercitare una attività prevista dal proprio dello
Statuto, dove al comma c) dell’art. 2 si legge che il Consorzio ha come oggetto
proprio, “la realizzazione e/o gestione di
impianti di termovalorizzazione della risorsa rifiuti e le reti, eventualmente
connesse di teleriscaldamento” ?
Non è certamente per convenienza
economica, visto che chi si è aggiudicato l’appalto, la Ladurner, non
effettuerà il servizio gratis, ma, anzi, avrà un ritorno economico non
indifferente. Il bando per l’affidamento, per 3 anni, della gestione dell’impianto,
(visibile sul sito di CIS) prevedeva il passaggio, dal 1 gennaio 2014, dei 25
dipendenti CIS attualmente impegnati nella conduzione dell’impianto alle
dirette dipendenze dell’aggiudicatario. Secondo il bando, l’importo annuale per
la conduzione dell’impianto, per un presunto quantitativo di rifiuti di 52.000
T/anno, era di 5.300.000 €, oltre all’IVA, di cui 5.180.000 € soggetti a
ribasso e 120.000 € per oneri di sicurezza non soggetti al ribasso e l’importo
riconosciuto all’affidatario derivava dai quantitativi effettivi trattati e
dall’energia ceduta alla rete.
La Ladurner si è aggiudicata l’appalto
con un’offerta al ribasso del 4%, pari 4.972.800 €, oltre ai 120.000 € relativi
agli oneri per la sicurezza, mentre CIS fornirà i rifiuti che incasserà, oltre
alla TARES, sia il prezzo pagato dai fornitori sia il prezzo per la vendita
dell’energia elettrica e relativo incentivo. Con gli attuali prezzi di accesso
all’impianto, che si avvia ad operare al massimo delle proprie possibilità di
smaltimento (52.000 t/anno), Cis spa incasserà annualmente, fra TARES,
conferitori esterni e vendita di energia elettrica prodotta dalla combustione
dei rifiuti, circa 8,2 milioni di euro. Poiché il costo diretto per la gestione
dell’impianto non supera i 4.000.000 di euro, con una conduzione diretta Cis
spa avrebbe avuto un ritorno economico superiore ai 4.000.000 di euro mentre
con l’affidamento a terzi sarà di circa 3.000.000 di euro, destinato al
pagamento dei mutui, alla riduzione del debito e ad ammortizzare investimenti.
Ma dunque, perché CIS ha scelto di non
gestire direttamente l’impianto, quando fino a qualche anno fa, anche con
dichiarazioni alla stampa, è sempre apparsa chiara la sua volontà di prendere,
anzi di riprendere, direttamente la conduzione del termovalorizzatore, come
aveva fatto fino al 2009, smentendo le predicazioni di tanti dirigenti e
amministratori? Nell’ordinanza n. 892 della Provincia di Pistoia relativa alla “
volturazione e contestuale modifica “ della
“Autorizzazione Integrata Ambientale” in favore della Ditta ATI
Ladurnern/Hafner si legge che il trasferimento della titolarità dell’AIA da Cis
spa a alla Ladurner/Hafner “ si era resa
necessaria per permettere alla A.T.I. sopra richiamata, in qualità di
costruttore delle modifiche impiantistiche di cui al progetto approvato con
ordinanza n.1165 del 04/07/2006, l’espletamento
della gestione delle attrezzature fino all’emissione del certificato di
collaudo ( nota CIS spa prot. N. 217334 del 01/1272008)”.
Personalmente ho solo una osservare che
forse, fra i quadri dirigenziali di CIS, mancano le figure professionali in
grado di gestire l’impianto (ma in questo caso andrebbero trovate o, meglio,
cambiate anche per effetto della sentenza Tibo/Capocci?) Nell’organico CIS,
sono presenti delle figure di responsabili e capotecnici di impianto? Il
dirigente “area impianto”, presente nel CIS srl, cosa dirige ora e cosa in
futuro? E il capo impianto in carica almeno fino al 2010 che, se non sbaglio,fa
sempre parte dell’organico di CIS, che compìti ha?
Concludendo, ritengo che nell’attuale
congiuntura di forte crisi economica, sia ingiusto ed eticamente non corretto
che un’azienda pubblica - nata per gestire l’inceneritore di proprietà -
rinunci a esercitare l’attività per cui è nata e con la spesa di quasi un
milione di euro, ne affidi la conduzione ad una società terza.
Tale somma poteva essere utilizzata per
limitare o annullare l’aumento della tariffa dovuto all’avvio della raccolta
porta a porta o alla riduzione del debito.
[*] – Consigliere comunale di
Montale “Montale che cambia”
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[Giovedì 17 ottobre 2013 | 12:19 - © Quarrata/news]
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