di LUIGI SCARDIGLI
Inizia sabato, con la rappresentazione di una delle opere
più belle di Daniel Pennac, la stagione teatrale del Manzoni
PISTOIA. Non sono bastati trent’anni a depotenziare la forza
comunicativa de L’occhio del lupo e
siamo convinti che nemmeno nei trenta successivi il romanzo di Pennac, che
sabato andrà in scena come prima nazionale al teatro Manzoni, inizierà ad
avvertire il peso del tempo.
A portarla al teatro di Pistoia (sabato
26 ottobre, ore 21), la compagnia Mia/Parigi,
ci ha pensato il Funaro, che
coproduce l’opera in compagnia con i napoletani di Laila e con il sostegno dei Fondi di dotazione di Les Partageurs. Un’opera in lingua
originale (francese) che sarà sottotitolata da Letizia Sacchi per la traduzione
di Ludovica Tinghi e che si avvarrà, sul palcoscenico, di Vincent Berger e
Habib Dembélé.
La storia è nota, è quella che racconta
di un lupo azzurro siberiano costretto alla convivenza con altri animali in uno
zoo e del suo incredibile incontro con un visitatore particolare, un bambino
che decide di fissarlo con maggiore intensità rispetto alla naturale curiosità
degli altri. Tra i due si instaura un rapporto simbiotico, una corrispondenza
che servirà, ad entrambi, a rileggere il passato nei panni dell’altro fino a
quando il lupo, che aveva un occhio chiuso, deciderà essere arrivato il momento
di aprirlo, per poter guardare meglio e capire.
Al termine dello spettacolo Daniel
Pennacchioni (questo il vero nome dell’autore), si fermerà a parlare con il
pubblico.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 24 ottobre 2013 | 17:05 - © Quarrata/news]
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