PISTOIA. Francamente, ci rimane un po’ difficile rispondere
a “cittadini”(?) che si nascondono dietro l’anonimato e fomentano
un tifo casereccio più adatto ad uno stadio che ad un argomentato dibattito di
merito. Noi, che come Comitato abbiamo sempre agito, e sempre agiremo, alla
luce del sole, ci mettiamo nome e faccia, soprattutto quando abbiamo raccolto
le firme di più di 3.000 tra residenti del quartiere e cittadini pistoiesi
contro il parcheggio.
I nostri volantini li distribuiamo con
le nostre facce al mercato; ai presidi ci sono i nostri corpi a volto scoperto
e orgogliosi di combattere questa battaglia per la salvaguardia dei beni
ambientali, sociali e artistici di Pistoia come l’area di San Bartolomeo in
Pantano.
Perché chi tifa per il parcheggio di
San Bartolomeo si deve vergognare di mettere il proprio nome? Di mettere la faccia?
Perché nascondersi dietro l’anonimato? Sono forse “cittadini”(?) poco (o
niente) interessati alla qualità della vita dei residenti, ma piuttosto al
lucro? Per niente interessati alla salvaguardia di Pistoia, ma piuttosto alla
speculazione?
Ma lasciamo perdere le domande, visto
che è facile capire chi si nasconde dietro quel “gruppo di cittadini” che tenta
di esercitare ridicole pressioni sull’amministrazione comunale seminando
malcelati veleni e rispondiamo invece alle loro acclarate falsità.
A) Nella
N.T.A. (Nota Tecnica di Attuazione) del P.R.G. (novembre 2007) così possiamo
leggere a pagina 27:
4) ....1.- Interventi in
sotterraneo – La realizzazione di parcheggi sotterranei e di opere e locali
interrati interferenti con la falda dovrà essere preceduta da un monitoraggio
della falda acquifera e delle sue variazioni stagionali per poter prevedere, e
quindi prevenire, eventuali interazioni negative tra le strutture in progetto e
quelle esistenti.
Forse a questi “cittadini”(?) anonimi
risulta che sia stato effettuato un monitoraggio sulla falda prima della
concessione della fattibilità? A noi, che abbiamo fatto della conoscenza la
prima nostra base dell’agire, no!
Sicuramente lo sanno anche lor signori,
ai quali però questo “piccolo fatto” non interessa un bel niente.
Questo, cari “cittadini”(?) anonimi,
significa che la concessione della fattibilità da parte degli Uffici competenti
comunali è avvenuto in contravvenzione agli stessi regolamenti comunali.
Come dire illegittimamente!
E se non si è legittimati non si può
affermare di essere nella Legalità.
Noi, che non ci vergogniamo di mettere
il nostro nome, siamo per la Legalità e la Legittimità, che sempre abbiamo
rispettato; intendiamo sperare che lo vogliano essere anche questi “cittadini”(?)
anonimi.
Sicuramente non lo sono stati gli
Uffici comunali competenti, nel loro doppio gioco e ormai tra loro in guerra per
bande, che questi anonimi frequentano.
Come siamo sicuri, visto che le bugie
hanno le gambe corte, che un giorno sapremo anche le motivazioni (scambio di
piaceri, regalie o cos’altro!) di tale illegittimità.
B)
Il parere favorevole della Conferenza dei servizi è stato dato contro il parere
sfavorevole dei residenti, delle associazioni culturali e ambientali, della
società civile. Naturalmente i “cittadini”(?) anonimi diranno: e chi se
ne frega?
Ma soprattutto la conferenza dei
servizi si è poggiata su documentazione falsa, come l’analisi della
falda non ancora effettuata ma presentata nel 2011, portando un documento
raccattato su internet e cambiando la sola copertina. Ma soprattutto dando per
buona la documentazione di una sola parte in causa: cioè la Spa che voleva
effettuare la speculazione. Altri Tecnici né altri pareri, men che meno né i
residenti né i cittadini a volto scoperto mai si sono voluti ascoltare.
C)
I “cittadini”(?)
anonimi affermano che il Genio Civile ha dato parere favorevole. falso
!
Vediamo allora cosa scrive il Genio
Civile:
“Si comunica che a seguito dell’istruttoria
eseguita sulla documentazione depositata, tenuto conto di quanto sopra
prescritto, le indagini geologiche sono state eseguite in conformità alle
direttive tecniche del Regolamento 53/R, pertanto si propone di procedere all’archiviazione
del deposito in oggetto con esito positivo ai sensi dell’art. 9 c. 1 del
Regolamento 53/R.”
E cosa dice l’art. 9 c. 1 del
Regolamento 53/R? Leggiamolo insieme:
“Art. 9 - Esito del controllo
1.
Qualora dal controllo risulti che le indagini geologiche siano
state effettuate in conformità
a quanto prescritto dalle direttive
tecniche contenute nell’allegato A del presente regolamento, la struttura
regionale competente dà comunicazione dell’esito positivo del controllo al
comune interessato nei termini di cui all’articolo 6, comma 3, e provvede all’archiviazione
delle indagini geologiche depositate.
Dunque, quanto scritto dal Genio Civile
significa solamente che le indagini geologiche sono state effettuate nel
rispetto del Regolamento 53/R. Né più né meno.
Quello che invece i “cittadini”(?) anonimi
si dimenticano di dire è racchiuso nell’ultimo capoverso della relazione del
Genio Civile. Ed allora lo riportiamo noi:
“Preme
sottolineare che con Decreto del Segr. Gen. n. 26 del 11/04713 sono state approvate
le modifiche alla perimetrazione delle aree a pericolosità idraulica della cartografia
del PAI sulla base di uno specifico e dettagliato studio effettuato dall’Autorità
di Bacino del Fiume Arno, risultando l’area in oggetto in zona allagabile per
eventi con tempo di ritorno di 200 anni (P1.2). Ricordato che tale pericolosità
non era nota prima di tale studio, si ribadisce il principio di precauzione già
contenuto nelle norme del Regolamento urbanistico (giustificato dai fatti
durante i recenti eventi alluvionali), secondo il quale i locali interrati non
sono ammessi in aree allagabili per tempi di ritorno minori od uguali a 200
anni”
E questo significa che il parcheggio in
San Bartolomeo non lo si può edificare, ossia “non è ammesso” in quanto
zona alluvionabile.
D) I
“cittadini”(?) anonimi parlano di un ex fosso, quando sanno benissimo
che trattasi di Gora. Che è cosa ben diversa da un semplice fosso, e ciò chiude
definitivamente la questione, a meno che non si debba essere costretti a presentare
un esposto alla procura per far emergere la verità, cosa che abbiamo messo in
conto. Possiamo comunque invitarli a documentarsi, se non sulle Gore di Pistoia
nei secoli (su cui vi è abbondante letteratura) almeno sul dizionario
etimologico toscano. Precisiamo qui che le Gore, tutte, sono per definizione di
proprietà del Demanio. Un po’ di conoscenza forse non guasta neppure a lor
signori.
E la documentazione fotografica e di
archivio pubblicata tempo addietro sempre su questo Blog – Quarrata/news – ne è la
testimonianza.
Se poi questi “cittadini”(?) anonimi
dispongono di una documentazione che comprova il contrario, sarebbe opportuno
che la facessero vedere. Oppure anche questa loro documentazione è anonima
e non rintracciabile ?
Potremmo continuare a confutare le millantate
pretese su San Bartolomeo ma concludiamo affermando che l’operazione che hanno
inteso sviluppare questi “cittadini(?) anonimi è quantomeno inopportuna.
Questi signori nel loro intervento
mettono a confronto due siti dove si potrebbe costruire un parcheggio, per
dimostrare che in quel di San Bartolomeo si è già più avanti che nel sito dell’area
ex Pupilli e per distogliere l’attenzione della non fattibilità del
primo.
In ogni caso gli ricordiamo che la zona
è interessata da un terzo sito: il parcheggio dell’ex Ospedale del Ceppo. Che,
come ci dice il termine, già esiste, operativo da vari anni e si presta ad
ospitare centinaia di macchine per tutto il comparto del centro e limitrofi.
Ma sappiamo che a questi “cittadini”(?)
anonimi non interessa tanto avere un parcheggio a disposizione in zona,
che appunto già esiste, quanto piuttosto intercettare i flussi finanziari
relativi all’operazione “parcheggio di San Bartolomeo” nonostante siano
perfettamente consapevoli degli insormontabili vincoli tecnici e dell’incompatibilità
con gli elementi urbanistici, nonché dei gravi rischi idrogeologici.
Se avessero sottoscritto con i loro
nomi avreste ben compreso le motivazioni che ci spingono ad affermare che la
velina proviene da dei privati, questo si, ma interessati alla loro personale speculazione
sulla pelle e sulla qualità della vita del nostro quartiere.
Comitato No Parcheggio Sotterraneo
San Bartolomeo in Pantano
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 24 ottobre 2013 | 11:27 - © Quarrata/news]
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