venerdì 25 ottobre 2013

LA VITA DI ADELE


di LUIGI SCARDIGLI

Dopo Cous cous Abdellatif Kechiche firma un altro capolavoro che vince tre palme d’oro a Cannes

CHAPEAU. Perché al termine della proiezione de La vita di Adele (uscito ieri nella sale italiane; a Pistoia, al cinema Roma) non si può che genuflettersi e togliersi il cappello: abbiamo appena assistito ad un capolavoro, senza se e senza ma, una dettagliatissima introspettiva esistenziale di Adele (Adèle Exarchopoulos) ed Emma (Léa Sedydoux), una studentessa ed una gallerista, che si incrociano attraversando una strada nelle vie di Parigi.

Una storia d’amore meravigliosa, farcita dalla consuetudine quotidiana che accompagna l’amore saffico di Adele ed Emma: l’incontro, l’attrazione, il sesso – osservato dal regista con un pizzico di morbo eccessivo (ma io avrei fatto lo stesso, forse, al cospetto della bellezza delle due protagoniste) –, l’amore, i progetti, le incolmabili differenze culturali e poi la fine. Inevitabile.
Tre ore intense, silenziose, inumidite dalle lacrime facili di Adele, unte dai sapienti ragù cucinati dal padre, incattivite dalla naturale crudeltà delle sue compagne di liceo, irretite dallo snobismo del circolo degli amici di Emma, ingentilite dal candore dell’amore di Adele, dai suoi lineamenti adolescenziali che diventano quelli irresistibili di una donna, nello svolgersi della pellicola.
Il treno della vita della protagonista – una ventenne che il cinema d’autore si contenderà a suon di contratti faraonici, facile prevedere –, che termina il viaggio dietro la cattedra di una scuola elementare, passa attraverso tutte le stazioni di un’adolescente qualsiasi, che si porta dietro quello che crede indispensabile e lascia, facendolo scivolare via, ciò che reputa superfluo.
Tutto osservato al microscopio, dalla telecamera del regista piazzata lì, così vicino alle bocche da correre il rischio di venir appannata dall’alito dei protagonisti, pietrificata dallo sguardo di Adele, costantemente ingentilito dalla sua imprescindibile beata tristezza, quello di un’attrice semplicemente meravigliosa.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 25 ottobre 2013 | 11:55 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. anche io trovato la protagonista bella e triste, specialmente nelle scene dell'insegnamento
    http://gynepraio.com/2013/10/28/la-vita-di-adele/

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