di EDOARDO BIANCHINI
PISTOIA. Poche parole bastano. La fusione tra Apr/Bardelli (che è
anche Tvl/Bardelli) e l’altra onlus, la Maria Assunta in cielo di Diego
Pancaldo; quella fusione a cui abbiamo fatto cenno nei mesi scorsi, sembra che
stia andando avanti come progetto.
Anzi: ci giungono voci che lunedì
scorso, 14 ottobre, Luigi Egidio Bardelli abbia riunito il plenum dell’una
e dell’altra parte nella cosiddetta ex-stanza della cooperativa in San Biagio.
Ci sarebbe – sembra – una pigiata di acceleratore nelle procedure di mantecazione
delle due realtà.
Obiettivamente la cosa non ci stupisce
più di tanto: da tutto il tempo in cui conosciamo Luigi Egidio (che risale all’èra
paleozoica dei Cineforum di Quarrata, 1966-7-8 e giù di là), l’abile e
con-fuso (perché assomma in sé tre o quattro funzioni in perfetta rotta di
collisione, anche, con la sua veste di giornalista…) patron del tutto, è stato
capace di camminare sulla corda anche dove la corda non c’era: basta, infatti,
ripensare all’ordinanza
del Tribunale Civile di Roma, nota a tutte le autorità di Pistoia
(civili, religiose, militari e bancarie) e da tutte ugualmente ignorata (pure
se Bardelli conta e spende ogni mese non soldi privati, ma quattrini pubblici e
di tutti: circa 550mila euro), tanto che questo Signore
sulla via di Damasco si permette di fare quel che vuole senza che
nessuno lo richiami – sebbene sembri che Bertinelli, almeno al momento, non
intenda assumersi la responsabilità di fare ciò che, invece, fece
Berti sorpassando la dottoressa Borgogni e il Suap stesso: accreditarlo
sotto un’ipotetica nuova veste e forma in Regione Toscana.
A proposito dell’ordinanza del
Tribunale di Roma, fra l’altro, è il caso di ricordare che lunedì prossimo, 21
ottobre (salvo errori), ci sarà l’udienza per il deposito delle conclusionali
della causa. Trascorsi, poi, 60 giorni, il Tribunale Civile di Roma potrà
passare a sentenza. È quindi almeno stupefacente che Bardelli intenda
nuovamente turbare le acque in corso di causa, creando, di fatto, ancor più
opacità su una questione che solo in Italia, fra tutti i Paesi dell’UE, si
sarebbe potuta tollerare in questi termini.
Staremo a vedere costa accadrà.
Nel frattempo ci giungono segnalazioni
di altro genere.
Al di là dell’incidente della assistita
che ha ingerito la polpetta ed è finita al San Jacopo perché – come ci dicevano
– insieme ai 18-19 assistiti c’era una sola persona di sorveglianza (e non
risulta che nessuno degli uffici preposti alle sorveglianze si sia mosso nei
confronti di Apr: e se ciò è vero, perché?) ci segnalano che già da prima dell’estate
il portone esterno della casa famiglia della zona di via Monteleonese (o
Monte Leonese?) sarebbe rotto e resterebbe aperto per tutta la notte. Una bella
sicurezza, non c’è che dire.
Allora ci domandiamo: forse l’Apr/Bardelli
è così malconcia che non ha nemmeno qualche centinaio di euro per la
riparazione…?
E Tvl, nella sua piena libertà e
autonomia giornalistica, non potrebbe aprire un’inchiesta su questi discutibili
aspetti della questione?
Link utili
- http://www.architettomannelli.com/architettura/strutture-sanitarieparasanitarie/aias
- http://www.aprpistoia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=46&Itemid=53&lang=it
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Giovedì 17 ottobre 2013 | 12:00 - © Quarrata/news]
Sarò pure antico, ma siccome alla mamma di Gesù io ci credo davvero - avendo anche il massimo rispetto per il dogma della sua "assunzione" in Cielo - è per questo che trovo come minimo inopportuno intitolarLe enti e organismi costituiti, qui sulla terra, con finalità ... operative (valeva pure per la Fondazione del mitico don Verzè, intitolata al "Monte Tabor").
RispondiEliminaPer favore: chiamateli in qualche altro modo, ma lasciate stare Maria.