venerdì 18 ottobre 2013

E ORA, TUTTI RENZIANI…?


di LUIGI SCARDIGLI

I quattro candidati alle segreterie comunali e provinciali del Pd ieri sera al Circolo di Bottegone

BOTTEGONE. Va di moda Matteo Renzi.
Non solo tra chi ne ha sempre condiviso la linea e dunque la filosofia, ma anche tra chi sembrava non dovesse sposarne il pensiero e dunque la strategia.
È stata questa l’impressione, ieri sera, al Circolo di Bottegone, all’incontro pubblico consumatosi tra Marco Niccolai e Alessandro Giovannelli da una parte, e Emanuele Logli e Massimo Baldi dall’altra.

Del resto, non c’è assolutamente nulla di straordinario, figuriamoci di patologico, se un candidato del Pd la pensa all’incirca come un altro candidato dello stesso partito: sul territorio, sul lavoro, sulla raccolta differenziata, su come gestire l’imminente abolizione delle Province, l’uso dei circoli, la relazione con l’elettorato, sull’abolizione al finanziamento pubblico ai partiti, sulla liberalizzazione delle imprese, sulla indispensabilità di aprire il pubblico ai privati e infiltrare il pubblico nel privato. Sulle primarie.
Ma in linea di principio, pensando a tutti i sermoni ai quali si è assistito da quando facciamo questo mestiere, non solo tra candidati dello stesso partito, ma anche tra leader di schieramenti opposti, le chiacchiere degli uni e degli altri si sono sempre somigliate parecchio. Risultati, però, zero… O quasi.
Questo per dire – senza scendere nei dettagli del dibattito al quale hanno fatto da spettatori più o meno interessati e soprattutto più o meno attenti, gli onorevoli Fanucci e Bini (renziani entrambi, all’inizio, poi no, poi ancora sì, forse, come Marco Niccolai, che non ho ancora capito per chi corra), Venturi, il segretario uscente Bruni, Braccesi e una pletora di speranzosi (?) – questo per dire che è giunto il tempo solo e soltanto dei fatti.
Misuriamo la gente per quello che fa, non per quel che dice.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Venerdì 18 ottobre 2013 | 09:28 - © Quarrata/news]

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