La sede mancata della Comunità |
di FELICE DE MATTEIS
Nel documento di Venturi e Morelli una
denuncia nei confronti dei politici che hanno portato la Comunità all’estinzione?
SAN MARCELLO-MONTAGNA. “Pertanto, vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza ed
amicizia ad un dirigente, ad un lavoratore, che ha svolto per decenni la
propria attività con impegno e dedizione, come tutti, anche nell’ente stesso,
gli riconoscono” (vedi qui).
Iniziamo da queste farisaiche
dichiarazioni del Consigliere Venturi a sostegno di Roberto Fedeli, “dismesso”
dalla sua attività lavorativa nella ex Comunità Montana. Ne abbiamo già riferito,
primi fra tutta l’informazione locale – perché noi siamo senza briglie – in un
precedente post.
PISTOIA E ‘I PORTI DELLE NEBBIE’
«Francamente
ci sembra paradossale che mentre c’è chi paga per una situazione determinata
da altri, i protagonisti veri della vicenda siano completamente scomparsi
dalle cronache, e l’attenzione si sia tutta spostata su altri: secondo
tradizione italica ancorati in non meglio precisati porti delle nebbie».
A
me fanno impressione queste parole.
Mi
domando se siano frutto di riflessione dell’addetto stampa del gruppo
consiliare Pd o se, invece, siano native della riflessione di Venturi e di
Morelli.
In
ambedue i casi esse sono gravi e suonano come un vero e proprio atto di
accusa ben chiaro e preciso: ci dicono (e non potrebbe essere altrimenti) che
i veri colpevoli sono altri; altri che si sono persi al sicuro «in
non meglio precisati porti delle nebbie», come protetti e bene ovattati.
Ma
questi altri chi sarebbero se non i politici che hanno guidato l’ex-Comunità
Montana nei decenni?
E
di che ‘tinta’ partitica si vestivano, questi politici, insieme, ovviamente,
anche a revisori dei conti, che hanno fatto come certi professori abituati,
nella generale silenziosa connivenza, a dare il voto senza aver letto il tema
rigo per rigo?
E
a chi va l’onore di aver lasciato correre per decenni senza avere mai messo
il naso nelle cose della politica sbagliata e sballata, ma davvero al sicuro in
questa Provincia anch’essa porto delle nebbie e della sicurezza per
certe tessere?
Edoardo Bianchini
[Questo
intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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Niente abbiamo da aggiungere se non un
civile “in bocca al lupo” a Roberto Fedeli; a nessuno piace gioire delle
sfortune altrui. Comincio a credere, però, che la “vulgata” di Maramaldo e
Francesco Ferrucci sia storia vera e che quel seme, come le spore dei funghi,
abbia attecchito nel territorio. Ed abbia generato falsi amici e falsi “porgitori
di vicinanza e amicizia ad un lavoratore”.
La Historia montanae communitatis
prorompe in cronaca nel marzo 2011 attraverso un articolo di Alessandro
Tonarelli: siamo nell’ottobre 2013 e il Pd della Montagna – tralasciando gli
altri attori – scopre il problema adesso, a certi livelli politici, attraverso
un suo notabile, il Venturi di bianco vestito, che mai si è “dato” ai cittadini
che volevano sapere; mai ha presenziato a pubbliche riunioni o manifestazioni e
tantomeno ha porto, lui, montanino, lui ex Pci, lui ex Presidente della
Provincia di Pistoia, lui ex tutto e di più, un ausilio a comprendere e fare
comprendere come e perché la Comunità Montana era diventata ciò che è stato
appurato e che ancora si dovrà appurare.
Neppure ha detto – ma era troppo chiedere
ad uno che con la politica ci campa – quali suoi compagni avessero permesso
questo scempio. Potevamo solo supporre che, in camera caritatis, ovvero
nelle democratiche riunioni di “cellula”, avesse preteso e ottenuto la testa
dei compagni incapaci che questo sfracello avevano permesso.
Neppure questo è accaduto, visto che i “residenti”
nella ex Comunità Montana stanno disperatamente cercando nuovo alloggio nei
futuribili assetti politici del territorio che si chiamano Dynamone/Comunone.
Il comunicato della “solidarietà della
politica” che il blog ha pubblicato, va letto fra le righe: chi è in grado – e
tutti lo siamo – può comprendere quanto l’animo umano sia debole e può capire
che la paura di chi si sente ingiustamente trafitto e additato come primo
responsabile di colpe altrui, possa generare il comprensibile effetto del ‘vuotare
il sacco’.
Se Roberto Fedeli “parla” – io penso –
scoppia un casino. E quando dico “parla” significa che il dott. Fedeli,
correttamente interpretando questo farisaico messaggio di solidarietà del suo compagno
Venturi, che io invece leggo come avvertimento, riappropriandosi della sua
dignità personale che supera tutte le appartenenze, potrebbe tranquillamente e
serenamente spiegare il perché ed il per come del suo attuale status “di
color che son sospesi”, come dice il consigliere regionale.
È arrivato il momento, dott. Fedeli.
Gente che, come il Venturi, dal 2011 sta ufficialmente muto e non offre “vicinanza
e amicizia” dovrebbe fare riflettere, o no?
Ribadiamo il nostro concetto: chi ha
sbagliato, a qualsiasi livello deve pagare. I politici in primis, perché
rappresentano l’effimero potere del popolo.
Roberto Fedeli: “vicinanza ed amicizia”
sanno di rancido. È una trappola.
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Sabato 19 ottobre 2013 | 02:09 - © Quarrata/news]
Tranquilli, compagni: adesso è tornata la nebbia dell'anno
RispondiEliminaSe Lago Scaffaiolo "ci ha dato" ,il Sig. D.M. avrebbe preso una bella cantonata nel suo scritto, perchè allora si capirebbe perchè il Venturi e di rincalzo il Morelli, si siano scoperti così tardivamente.Hanno capito che è tornata la nebbia dell'anno.......
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