ma sempre messi da parte
e che i giornali fanno parlare
solo quando sono ‘funzionali’…
Meno grandi opere, ma molta più attenzione alle piccole cose, come una mamma che deve crescere il suo bambino giorno per giorno. È questa precisa fase storica che lo richiede. Quindi dire quello che si fa. Il piano Cervellati prevedeva l’ufficio per la città storica, con il compito di incontrarla per stabilire gli interventi necessari e combattere il degrado. Non è mai stato istituito. Parliamo dei controlli: abbiamo un’amministrazione che non fa controlli. Non ha strumenti né personale a sufficienza. E non parlo di controllo di polizia, ma di presidio dialogico, dove si parla con la città, si sta sul territorio, lo si frequenta.
I giardini: il degrado vero è lì. Pistoia deve diventare la città dei bambini e deve avere giardini da sogno. I bimbi non devono fare la fila per l’altalena. La fila la faranno quando saranno grandi, negli uffici. Quindi nei giardini bisogna investire, magari in consorzio con il vivaismo. Le belle aiuole non bastano! Lì non ci può andare nessuno! Basta con gli specchietti: andiamo alla sostanza! Le scritture sui monumenti sono vandalismi da combattere, ma attenti: sono anche sintomo di disagio. La movida notturna, grandissima cosa, ma non c’è solo quella. Il giovane non degraderà quando avrà spazi per decorare.
Roberto Bartoli
consigliere comunale del Pd
[Fonte: La Nazione/Pistoia – 6.10.2011]
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[Giovedì 6 ottobre 2011– © Quarrata/news 2011]
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