PISTOIA. Domani pomeriggio, lunedì 10 ottobre, dinanzi al tribunale penale di Pistoia, si ha notizia che si terrà un processo tristissimo.
Tristissimo qualunque ne sarà l’esito.
Sul banco degli imputati salirà un pistoiese, che chiameremo Effe, rinviato a giudizio per un’accusa molto grave, riguardante un fatto addebitatogli quando lavorava, ancora pochi anni addietro, presso l’Aias di Pistoia.
L’imputazione sarebbe quella di violenza sessuale su persona in condizioni di inferiorità fisica o psichica.
La vicenda, a suo tempo, generò forte contrapposizione di orientamenti anche in seno alla stessa dirigenza Aias, divisa tra chi avrebbe voluto licenziare il dipendente nella più assoluta discrezione (cioè in assoluto silenzio, ipotizzando perfino un esborso a favore del licenziato perché scomparisse) e chi, invece, per motivi di dignità umana e di giustizia, voleva e volle portare la cosa a conoscenza degli organi giudiziari.
Una cosa è certa: che Pistoia non può continuare all’infinito a nascondere tutto sotto il tappeto buono del salotto, con le mani in tasca e gli occhi chiusi.
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[Domenica 9 ottobre 2011– © Quarrata/news 2011]
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