MONTALE-PIANA. Grande successo del Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale nella seduta congiunta delle Commissioni Ambiente e Salute: la relazione di Adriana Pagliai del Coordinamento Comitati della Piana, e di Giovanni Malatesta, tecnico del Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale, ha squarciato il velo della ignoranza generalizzata, facendo venire a galla l’emergenza sanitaria in atto nella piana e più volte proclamata dai Comitati.
Il portavoce Romiti, ha concluso il suo intervento con un appello ai consiglieri, richiamando la tragedia dell’amianto che ha duramente colpito Pistoia: «Consiglieri, non permettete il verificarsi di una nuova pandemia, fermateli voi!».
I dati che sono emersi nei vari anni, rilevati da Asl e Arpat (e quindi dalle istituzioni), tutti puntualmente raccolti dai comitati, hanno gettato non poco scompiglio nel consesso dei consiglieri. Essi parlano di presenze d’inquinanti sicuramente cancerogeni (diossine e Pcb) nelle acque, nel latte materno, nei pesci e negli animali d’allevamento, oltre ad un impatto sul Pm10, ovvero le polveri sottili, praticamente ignorato dalle autorità sanitarie, nonostante la chiara e corretta individuazione della primaria fonte, così come emerge dei documenti della relazione Patos e della Asl3.
Il Presidente Remaschi, viste la pesanti e imbarazzanti accuse dei Comitati, ha chiesto di sospendere l’interessante audizione per rinnovare una seconda occasione, impedendo di fatto di ascoltare la relazione di Fabrizio Bertini riguardante il piano di Ato e la Direttiva Europea.
Questo organismo sovranazionale invita ad abbandonare gli inceneritori, attuando altre azioni come il riutilizzo di materia, attraverso il recupero di energia, e sviluppando impianti a freddo a combustione zero.
I consiglieri di tutti gli schieramenti erano attenti e colpiti da quanto stavano ascoltando e hanno registrato positivamente l’impegno del Presidente ad acquisire il materiale dei Comitati e di riproporre in tempi brevi la convocazione degli stessi in un confronto necessario e urgente con le autorità preposte ai controlli e alla tutela della salute pubblica, a partire da Asl e Arpat.
Questa relazione ha fatto coppia con quella recente svolta in Commissione ambiente a Pistoia, nella quale sono state denunciate le diffuse incongruenze deducibili dai documenti degli organi di controllo, che dimostrano chiaramente come il modello inceneritorista della gestione dei rifiuti è costoso, obsoleto e pericoloso.
Quanti cittadini dobbiamo sacrificare sulla pira della dimostrata negligenza delle amministrazioni inceneritoriste?
[Fonte: comitati antinceneritoristi]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 14 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.