domenica 9 ottobre 2011

UN CAFFÈ 2 €? «TUTTI BRAVI I MIEI PARROCCHIANI, MA CAVOLI NELL’ORTO UN CE N’HO PIÙ»

di Luigi Scardigli

Il buon cronista, prima di pubblicare qualcosa, ha il dovere di confrontare e incrociare le informazioni ricevute, al di là di qualsiasi bavaglio.
In alcuni casi – e questo è uno di quelli – ci si può fidare ciecamente, perché la fonte è sicura, e andare direttamente in pagina, senza aver bisogno di fare la prova del nove.
Mi dice un amico – di cui mi fregio per intelligenza, simpatia, professionalità, acume e sensibilità – che sere fa, all’Orange jazz di Pistoia, circolo Arci, ha speso 2 euro per un caffè, consumato al bancone, cioè in piedi, senza alcun servizio suppletivo al tavolo.
Oltre ai requisititi snocciolati poc’anzi, l’amico ne possiede un altro, tenuto di proposito nella manica: quando apre bocca – succede di rado, preferisce i fatti alle parole – lo fa a ragion veduta, anzi, studiata. E mi ha ricordato che un locale inserito nel circuito Arci gode di alcune agevolazioni fiscali che dovrebbero indurre i titolari a calmierare i prezzi verso il basso e non il contrario.
«Si paga due euro un caffè in piedi in un locale notturno della Versilia, o in un circolo esclusivo della Firenze bene – ha tuonato, non certo per la cifra, l’indignato de noantri – non all’Orange, a Pistoia, circolo Arci».
Invito alcuni dei titolari del ritrovo, che conosco perfettamente, ad allentare un po’ la cinghia dell’impresa e a rendere, appena possibile, un euro al mio amico: se dovessero essersi dimenticati di chi si tratti, possono comunque riparare al sopruso (sono convinto che il mio amico gradirebbe parecchio, il gesto) offrendo, gratuitamente, un caffè al primo associato che arriva.
Grazie.

Cliccare sull’ immagine per ingrandirla.
[Domenica 9 ottobre 2011– © Quarrata/news 2011]

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