domenica 16 ottobre 2011

BREDA. PUR CON TUTTE LE MIGLIORI INTENZIONI DEL MONDO


PISTOIA. Sulla Breda La Nazione ha scritto:

Silenzio assordante, trattativa congelata
Il riassetto dell’azienda è sempre un rebus


La situazione è come congelata ad un mese fa, nel giorno della manifestazione al termine della quale parlamentari toscani ed esponenti politici di ogni colore, sottoscrissero il «Manifesto per la Breda» preparato dai metalmeccanici. I punti cardine (no alla vendita da parte di Finmeccanica e investimenti statali nel settore dei trasporti su rotaia) rimangono ancora poco più di un’invocazione. Nelle ultime settimane, le Rsu sono perfino arrivate ad incontrare il ministro dei trasporti Altero Matteoli, che avrebbe dato la sua disponibilità di massima ad interessarsi della questione portandola all’attenzione dei colleghi. Complici anche le incertezze del quadro politico nazionale, si attende. Ieri, intanto, i sindacati sono tornati compatti a far sentire la propria voce nel «silenzio inquietante» che starebbe circondando la società pistoiese-napoletana. Anche l’intenzione manifestata dai rappresentanti della Toscana di coinvolgere quelli delle altre Regioni sede di AnsaldoBreda (Campania, Calabria e Sicilia) non sembra, almeno ufficialmente, avere avuto particolari effetti. Le attenzioni sono adesso tutte puntate sull’incontro che si dovrebbe svolgere a breve con l’amministratore delegato Maurizio Manfellotto, per la presentazione del piano anticrisi. E forse solo dopo quel giorno la vicenda potrebbe svoltare.

Del problema abbiamo parlato ieri.
Rileggete con attenzione cosa abbiamo scritto. E cercate di riflettere.
Se proprio vogliamo illuderci, andiamo pure avanti facendo appello ai politici di qualsiasi schieramento: in lavoro tutto fa brodo, come nella tv del Chiambretti. Ma non porta da nessuna parte.
È, come abbiamo già sostenuto e continueremo a farlo, solo una pura sacra rappresentazione nella quale niente è davvero possibile, a meno che non si verifichi di per sé, e ogni ricorso ai politici si rivela un buco nell’acqua.
Se i politici fossero seri e responsabili, non starebbero dove stanno; non si darebbero pensioni d’oro con soli 5 anni di Parlamento (dove peraltro sono per lo più assenti); non passerebbero da una poltrona all’altra raccattando carrettate di quattrini, pagati da quel popolo di cui fanno parte proprio i dipendenti della Breda che temono il peggio; ridurrebbero i propri profumati compensi e dimezzerebbero di botto il numero parassitario dei rappresentanti del popolo lavoratore.
Gli insuccessi della Breda non dipendono in gran parte anche dalle loro inconsulte incursioni in Breda, come abbiamo scritto anche ieri parlando di crescita cancerosa di quadri e dirigenti nella azienda pistoiese?
Dunque: se i sindacati non vedono questo, che capacità di prospettiva hanno? Che realismo di vedute? Quale la loro intelligenza delle situazioni e del momento?
E diciamolo una buona volta che le incertezze del quadro politico nazionale altro non sono che la scusa per non battere sùbito la testa nel muro!
O vogliamo fare i ragazzini illusi a tutti i costi?
e.b. blogger
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[Domenica 16 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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