domenica 1 aprile 2012

PDL. ANNA MARIA CELESTI: «È L’ORA DI CRESCERE»


Ma in altezza o «in virtù e sapienza»? Lettera aperta a Alberto Lapenna dopo la pubblicazione della lista

Caro Alberto,
come fare a crederti? Ho parlato, in maniera punzecchiante e scanzonata, della tua lista e delle difficoltà alle quali andavate incontro (Elezioni = Fibrillazioni. Brividi, sussurri e grida in casa Pd e Pdl vedi), e tu mi hai contattato per ben due volte dal tuo iPhone, dandomi confidenzialmente del tu perché eri iscritto all’albo dei giornalisti da trent’anni, e chiamandomi direttore (e di che?) per chiedermi di venirle a prendere da te le notizie, senza ascoltare le ‘vocine carbonare’ di Pistoia.
Poi ho riparlato ancora delle tue difficoltà nel formare la lista (Pdl. “Schindler’s list” completata?vedi), e mi sono perfino dichiarato pubblicamente disponibile a parlare con te, ma… Ma all’improvviso tu ti sei eclissato, sei sparito, sei fuggito, sei scappato a Malibù con un grossista di bijoux come la Susanna di Celentano (1984).

Poi fai la tua lista – lunga e sofferta, come del resto ti avevo scritto nel mio secondo post –; la presenti ufficialmente e non mi degni neppure di un comunicato stampa?
Come fare, Alberto, a crederti?
Alberto, tu mi tradisci, come l’Agata della canzone di Nino Ferrer – i giovani della tua lista non sanno chi era, ma tu dovresti saperlo per forza, vista l’età.
Oggi leggo la tua lista su Nazione e Tirreno, e comincio a fare la spunta dei particolari: e vedo che, quello che avevo detto – tutto quello che avevo detto e che tu avresti voluto rettificare, chiarire, emendare – risulta maledettamente vero, Alberto…
E allora, come fare a crederti? A credere alle tue professioni amichevoli; a quel tu da iscritto all’albo dei giornalisti da trent’anni; a quel so friendly ‘direttore’ (ovviamente del nulla) che mi hai ammiccantemente lanciato?
La Jessica Cipriani c’è, nella tua lista: ma non c’è quell’altro Cipriani (Luca, se non sbaglio) che, secondo la Jessica, doveva essere scansato dal suo cammino, come di fatto lo è stato, perché le dava ombra ‘per omonimia’; c’è Gallacci, che io già ti avevo pre-detto; e c’è Francesco Barni, anche lui “personaggio dei veti incrociati”, ma troppo più forte (dato il suo mentore Parisi) per poter essere messo da parte, scansato con la punta del piede come il ciottolo del viottolo di don Abbondio all’inizio dei Promessi Sposi; quel Barni di cui scrivevo «il Barni, al cellulare, insiste per farsi proteggere da Parisi».
A che negare l’evidenza? Non voglio insistere oltre, Alberto. Ma come fare a crederti nelle tue professioni amicali di amichevole amicizia? Does not exist…
Mi resta impossibile farlo: soprattutto pensando a quello che un tempo dicesti e giurasti dopo le amministrative che precedettero il famoso “testa-coda” di Fini, quando – se non erro – Montecatini fu persa, e tu affermasti, in maniera solenne e pubblica, che forse era l’ora che tu lasciassi e ti levassi di mezzo perché di danni, a zio Berlusca, ne avevi già fatti abbastanza (tutto questo dovresti ritrovarlo più o meno sul blog di Mario Niccolai, http://marioniccolai.blogspot.it/). E invece… Ancora tu, per citare Battisti (1976).
Comincio a credere che il tuo silenzio, dopo il mio secondo post, sia dipeso dal fatto che, se ti avessi cercato, o ti saresti dovuto negare o non avresti saputo cosa rispondere dinanzi ai miei ‘pettegolezzi’ che – come vedi – si sono dimostrati puntualmente e maledettamente veri…
Come fare a crederti, Alberto?
Ma davvero credevi che io avrei potuto credere quello che avresti voluto farmi credere, se ti avessi chiamato, come mi avevi pregato di fare? Pensavi che fossi così sprovveduto da “essere preso alla cestola” dopo 45 anni di cronaca tra quotidiani, periodici e altro?
Mi spiace, Alberto, che tu lo abbia solo potuto congetturare, sia pure per un istante.
Ha fatto bene, Anna Maria Celesti, a scegliere il motto che ha scelto per la sua lista: «È l’ora di crescere».
Speriamo solo che non si tratti semplicemente di mettersi qualche zeppa di cuoio in più sotto i tacchi, come tutti dicono che accadeva per le Sante Zattere del Berlusca (ma anche del Sarkó, a quanto risulta).
Spero sinceramente che la crescita sia più in virtù e sapienza che in altezza – cominciando dalla verità.
Semplicemente un saluto,
Edoardo Bianchini

P.S. – E comunque sarò generoso; anche se, forse, non lo meritereste, né tu né la signora Celesti, per avere snobbato un blog da 226mila letture certificate.
Metterò anch’io la vostra lista, nata – per restare perfettamente in metafora – dopo un lungo e assai sofferto travaglio (rigorosamente con la “t” minuscola)…

N.
Nome e Cognome
Professione
Età
1
Alessandro Capecchi
Avvocato
39
2
Jessica Cipriani
Commerciante
29
3
Giovanni Petruzzelli
Pensionato
64
4
Margherita Semplici
Studentessa Universitaria
29
5
Alessandro Tomasi
Commerciante
33
6
Giorgio Zuccherini
Libero Professionista
39
7
Clorinda Amodeo
Casalinga
55
8
Alessandro Antonelli
Dirigente d’Azienda
51
9
Pier Lorenzo Banci
Agente d’Affari
67
10
Miriam Bannò
Agente
22
11
Carlo Bardelli
Artigiano
42
12
Francesco Barni
Studente Universitario
31
13
Ezio Bennati
Pensionato
66
14
Claudio Biagioni
Impiegato
56
15
Rachele Bolognini
Imprenditrice
38
16
Matteo Bonaguidi
Architetto
41
17
Pierluigi Bordoni
Bancario
49
18
Emiliano Corrieri
Imprenditore
39
19
Ulderico Cristiano
Studente Universitario
21
20
Caterina Commaudo
Dipendente Poste
54
21
Pamela Fracastoro
Casalinga
42
22
Gianna Francesconi
Ex Dipendente Inps
55
23
Stefano Gallacci
Bancario
55
24
Lapo Giorgetti
Studente Universitario
24
25
Massimo Lissa
Impiegato Copit
43
26
Rita Maiorano
Pensionata
64
27
Patrizia Manchia
Insegnante
57
28
Leonardo Meucci
Avvocato
37
29
Matteo Petrini
Studente
19
30
Riccardo Risaliti
Impiegato
51
31
Alessandro Sabella
Agente Immobiliare
48
32
Demis Speranza
Commerciante
36

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 1° aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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