venerdì 16 agosto 2013

S.E. IL PRESIDENTE ROSSI E IL SUO SENSO DELLA LEGALITÀ


di EDOARDO BIANCHINI

LA MENZOGNA mi ha sempre fatto schifo. La mistificazione ancor di più.
Come cittadino non posso tacere: men che mai lo posso come giornalista, una professione (non come quella di Mauro Gualtierotti…) che scelsi di fare quasi quasi da bambino, ad appena 19 anni.
Oggi un lettore della Montagna, Flavio Ceccarelli, mi manda un link del Tirreno (vedi) – giornale in cui ho fatto il redattore per quasi 5 anni e da cui, poi, sono stato licenziato in tronco e senza pensare al famoso articolo 18 della Legge 300, così cara al Cinese e alla eccelsa direttrice Sandra Bonsanti (tutta gente di indiscussa fede comunista e post) –, che presenta anche un bel video dell’Eccellentissimo Granduca di Toscana, S.E. Enrico Rossi Asburgo-Lorena, il quale ci ricorda, con il solito moralismo dei nostri stivali, come le sentenze vadano applicate.

Lo so che stiamo parlando di Berlusconi, ma come dice l’illuminato nostro Granduca, l’articolo 3 della Costituzione parla di uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge. Senza distinzione: tantomeno per lui e per le sue granducali opinioni.
Ebbene la legge non è solo quella della Cassazione – sulla quale, peraltro, ci sarebbero da fare almeno un milione di osservazioni, e non benevole, per come la corte della legittimità si esprime nelle sue sentenze, a volte più fuori dei binari del famoso treno spagnolo di Sant’Jacopo di alcuni giorni fa –, ma è anche quella di qualsiasi altro tribunale della Repubblica.
E nella legge non esistono solo le sentenze della Cassazione, ma anche, ad esempio – purtroppo io sono miope e vedo solo la piccola Pistoia, quel puntino sulla i che sulla carta manco si percepisce: ma si comincia dal piccolo per arrivare al grande… – un’ordinanza di un Tribunale, mettiamo di Roma, che dice a un certo Signor-TVL di Pistoia che la sua APR non esiste e, quindi, non ha diritto di riscuotere, ogni mese, dal gennaio 2012, oltre 550mila € dei contribuenti italiani: perché se una cosa non esiste, non esistendo non ha diritto di disporre di soldi pubblici, e chi glieli dà, sapendolo, non rispetta la legge e quindi offende tutti i cittadini italiani, prima ancora di una norma astratta e di principio, sia pure costituzionale!
Chiarisco a tutti i lettori della terra (compresa la Procura della Repubblica) che Enrico Rossi è a piena conoscenza dell’Ordinanza di cui sto parlando (e che vedete qui sotto)


 



 



 



perché io stesso, dopo averla ricevuta, ho avuto la cura di trasmetterla per raccomandata sia all’illustre Eccellenza, il Granduca Rossi Asburgo-Lorena, sia a mezzo mondo, Sindaco Bertinelli e Magistratura compresa: ma nessuno ha detto nulla e/o mosso foglia.
Dunque mi sia concesso: quando vedo l’esimio Rossi Asburgo-Lorena che cita Napolitano e pontifica su come e cosa, e tesse l’elogio della legalità e del suo rispetto, mi vergogno di essere europeo, italiano, toscano, pistoiese, quarratino ecc. ecc.
E vorrei fuggire dove questa Repubblica, questa politica, questo Stato, queste Istituzioni – per le quali e in difesa delle quali ogni giorno, da quasi 50 anni, ho parlato e parlo con gli strumenti di una professione vera e pericolosa – non potessero raggiungermi con le loro esternazioni mistificanti e mistificate, ma soprattutto non degne di rispetto perché incontrovertibilmente irrispettose dei cittadini che non vivono alle spalle degli altri come invece sembra lo facciano tutte le caste di questo sciagurato Paese.
Amen!

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 16 agosto 2013 | 19:07 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Coraggio, amico mio: vedrai che fra qualche tempo tutti, su questa incredibile vicenda Apr, ragione ti daranno ...

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