sabato 17 agosto 2013

AVIS E DONAZIONI: MA NON SIAMO IN UN PAESE SERIO


SAN MARCELLO-MONTAGNA. Rossella Colò scrive:

Da quando sono iniziate le vacanze estive sono partiti gli appelli a donare sangue.
Donare il sangue è gesto nobile ed altruistico con la somma missione di salvare vite umane. Ma non a san Marcello P.se, dove la vita umana ormai pare non avere più alcun valore.
Leggo infatti or ora su “La Nazione”, con estremo disappunto, tristezza e preoccupazione, che giusto ieri, giorno di donazioni, ben nove persone si sono presentate alla locale sede dell’Avis per lasciare preziose gocce della loro vita utili ad altre vite in difficoltà.

Ebbene ciò non è stato possibile, in quanto la mancata presenza di un dottore non ha permesso di farlo.
Quelle persone non hanno potuto far altro che tornarsene a casa.
Io dico semplicemente che non siamo un paese serio.
Rossella Colò
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[Sabato 17 agosto 2013 | 19:28 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. Le cose non sono andate esattamente così: la giornata di donazione non è stata annullata ma solo spostata al giorno dopo (comunicando l'avvenuta variazione alla sede AVIS locale) causa mancanza di personale medico quel giorno, e il sabato un medico era regolarmente presente a San Marcello; è stato quindi necessario lasciare la mattina al San Jacopo una dottoressa (all'ottavo mese di gravidanza) e costringere un tecnico di laboratorio ad annullare il proprio giorno di recupero, avendo dovuto i due tecnici presenti al San Jacopo fronteggiare l'aumento del carico di lavoro (il sabato, oltre alle donazioni del Ceppo, vengono processate anche quelle del punto prelievi di Quarrata).
    Semmai chiediamoci cosa succederà d'ora in avanti quando il medico in gravidanza rimarrà a casa per il congedo obbligatorio: verrà sostituita o no? E che riflesso avrà un eventuale diniego sulle varie attività che competono all'U.O.Immunoematologia (che non si occupa solo di donazioni ma anche di trasfusioni, visite mediche, ambulatori TAO e diagnostica di laboratorio)?

    Forse occorre sentire le varie voci prima di farsi un'idea sbagliata; dispiace solo che chi ha sbandierato la notizia sui giornali non si sia preoccupato di fornire tutti i dettagli necessari a una più completa comprensione da parte dei lettori.

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  2. ilrossi,la sua excusatio non petita dimostra solo che disorganizzazione regna sovrana.
    Medici in gravidanza,TAO,MAO TSE TUNG ed altre varie scuse non giustificano il fatto che chi voleva donare sangue non lo ha potuto fare e c'è chi si cucca centomila e passa euro l'anno per dirigere senza esserne in grado.Sarà che ci sono troppi Generali che "buscano" e poca truppa?La stampa ha fatto la sua parte,i volontari pure,i ruffiani,no.

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  3. Caro Alessandro, la mia non era ovviamente una excusatio, solo un tentativo di gettare un po'di luce su cosa accade dietro le quinte di un servizio pubblico delicato come quello sanitario.
    La "truppa" si trova (e si troverà) sempre più spesso a dover gestire in prima linea una coperta che si fa sempre più corta, mentre i Generali fanno la propria passerella mediatica (Rossi docet).
    La denuncia dell'AVIS Montagna è più che legittima, il problema è che la mira è sbagliata: spero che l'incontro chiarificatore chiarisca in primo luogo che ambedue le parti (truppa e volontari) sono sullo stesso lato del fronte.
    Sperando che quanto accaduto lo scorso venerdì non abbia più a ripetersi in futuro.

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