In Consiglio Regionale l’Assessore Allocca ha risposto all’interrogazione
di Fratelli d’Italia sulla comunità elfica di Sambuca, confermando la mancanza
di controllo e informazioni da parte delle istituzioni
FIRENZE. Una risposta poco chiara e non specifica è quella data dall’Assessore
Regionale Salvatore Allocca ai consiglieri Staccioli, Donzelli e Marcheschi, in
merito alla questione della comunità degli Elfi di Sambuca Pistoiese, per la
quale si chiedevano chiarimenti soprattutto in relazione ai minori presenti.
“La
situazione è preoccupante da molti punti di vista” commentano Marina Staccioli, Giovanni Donzelli e Paolo
Marcheschi, consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, che spiegano: “come
affermato dall’Assessore questa comunità non rientra tra quelle soggette alla
normativa regionale, non solo, non ha nemmeno ha l’autorizzazione al
funzionamento né all’accreditamento, per la Regione quindi è come se non
esistessero e pertanto non si dispone di dati”. Si sta parlando di una comunità
che conta circa 200 individui, di cui 84 minorenni.
“Per trovare informazioni sui minori
presenti nella comunità l’assessorato regionale ha contattato il referente
zonale di Pistoia per l’area minori, ma anche lui non ha saputo fornire alcun
dato – proseguono i consiglieri – si è finiti quindi a bussare alla porta del
comune di Sambuca, lo stesso che pochi mesi fa, in prima battuta, aveva
liquidato una precisa richiesta in merito del Garante Regionale per l’Infanzia,
giustificandosi con una forte riservatezza della comunità, salvo poi
snocciolare cifre molto generiche una volta che il Garante aveva segnalato la
questione alle autorità giudiziarie”.
“Sulla situazione sanitaria dei minori
non ci è dato sapere nulla, su quella scolastica sappiamo che 33 frequentano la
scuola dell’obbligo, ma l’Assessore non ha saputo dirci niente degli altri 51 –
continuano Staccioli, Donzelli e Marcheschi – poi, e qui cade ancora l’asino,
ci è stato detto che non sono state mai segnalate denunce per abuso su minori,
né spaccio o uso di sostanze stupefacenti.
Ma se la comunità è così riservata,
fuori dal controllo regionale e locale, come si fa ad esserne sicuri e sapere
cosa accade al suo interno?”.
“La Costituzione impone doveri ben
precisi in merito alla tutela e salvaguardia dei minori, certe realtà
comunitarie e isolate sono terreno fertile per episodi di violenza e approfitto
dei minori – conclude Marina Staccioli – il nostro vuole essere un monito
affinché si vigili e si rispettino i doveri costituzionali, non vogliamo un
nuovo Forteto”.
[comunicato
fratelli d’italia]
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[Mercoledì 2 ottobre 2013 | 16:57 - © Quarrata/news]
Sono una persona che quando apre la finestra la mattina vede le montagne, si sveglia con i rumori della natura, ma non ha il coraggio di staccare la corsa frenetica della vita. Perché oltre che coraggio ci vuole la conoscenza della vita arcaica.
RispondiEliminaQuesta comunità sta recuperando i semi, sta riscoprendo antiche forme di sostentamento sostenibile, di socialità, di solidarietà, sta salvaguardando i nostri sapere, sta tenendo in vita un alternativa chi sa mai utile.
Questi esseri umani non partecipano alle logiche del mercato, non sono consumatori virtuosi, sono liberi e autosufficienti energeticamente e l'acqua è di loro proprietà. Pertanto sono un rischio, perché modello pericoloso di liberta individuale.
Ecco allora che dei fratelli d'italia, quali paladini del conformismo e dell'omologazione si occupano della crescita dei figli nella Comunità.
Si appellano alla Costituzione, quale, quella del diritto al lavoro o quella che ripudia la guerra.
Un consiglio, occupatevi dei figli che escono da scuola alle 16, alle 16.10 piscina, alle 18 tennis, poi compiti a casa, in una casa dove elettrodomestici rumorosi e luminosi riempiono il vuoto di giornate di solitudine. Il gioco creativo e in compagnia che sviluppa l' arte e la socialità non abita quelle case.
Questi bambini scontenti, tristi e stressati dal ritmo dei grandi perché è quello che seguono sono secondo me quelli che meriterebbero le vostre attenzioni.
Comunque se siete così interessati fatevi una bella gita domenicale sull'Appennino Tosco-Emiliano.
Portatevi una valigia con poche cose, magari restate.
Concordo pienamente. Però deve essere chiaro che questi abitanti delle nostre terre non possono esimersi dal contribuire secondo le loro possibilità all'andamento comune della cosa pubblica. Sicuramente questa gente ha compreso quale sia la nostra società del benessere con relativi furti e "dipendenza morale" annessa. Penso che andrò a trovarli.
RispondiEliminaMi sembra una visione di stile di vita un pò edulcorata.
RispondiEliminaIn quanto la "libertà individuale" finisce laddòve comincia la necessità di avere accesso ad un qualsiasi bisogno che il bosco non ti può dare.
Che cosa succede se ti occorre dei medicinali o una risonanza magnetica?
Sapete quelli che dicono che non si può vivere senza amore?
Senza antibiotici è anche peggio.
Sono tutte cose che necessitano di una società strutturata, di ricerca e di tecnologia.
Più sensato sarebbe costruire una società che vada di pari passo con una ecosostenibilità e una valorizzazione della natura
che ci è tanto cara.
Se poi se ne fa una questione di principio, allora mi auguro che si sia abbstanza coerenti con se stessi da prendere in cosiderazione l'eventualità di morirci nel bosco.