La ‘sanità dei tagli’ non è piaciuta ai
pistoiesi dell’Appennino
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Come già è stato anticipato sulla Stampa locale, l’Associazione
Zeno Colò e svariate centinaia di cittadini hanno conferito mandato all’Avvocato
Giancarlo Altavilla di Pisa di presentare il ricorso al Tar della Toscana per
impugnare gli atti che hanno sancito la chiusura dell’Ospedale Pacini.
Siamo convinti che la civiltà di una
comunità si misuri anche dal tasso di attenzione rivolta alla salute pubblica e
che sia un dovere quello di difendere i presidi sanitari che hanno consentito
anche a chi vive nelle ‘periferie’ regionali di curarsi e di star bene.
Il Pacini è una ricchezza collettiva
che nasce dall’atto di generosità di un cittadino; esso, in quasi duecento anni
dalla sua fondazione, ha visto crescere e migliorare le prestazioni sanitarie,
a vantaggio di una comunità che ha il diritto di sentirsi protetta e tutelata.
Le riforme devono migliorare i servizi
pubblici; quando li peggiorano, non si nominano più ‘riforme’, ma tagli,
soppressioni, chiusure.
I cittadini della Montagna pistoiese
non vogliono essere né ‘tagliati’, né ‘soppressi’, né ‘chiusi’; ed è per questo
che, con gli strumenti del diritto e della Giustizia, hanno deciso di adire il
Tribunale amministrativo, affinché decida se i tagli regionali alla sanità
montana siano legittimi.
Nell’auspicio che l’arte del governare,
la missione del governare, torni ad essere strumento di crescita sociale e di
attenzione vera ai bisogni delle comunità, una cosa è fin d’ora sicura: l’impegno
e la mobilitazione dei cittadini di San Marcello e della Associazione Colò per
difendere l’antico e glorioso Ospedale Pacini.
Questo il testo del comunicato stampa
diffuso.
Come ricorderemo, dinanzi alla minaccia
del ricorso al Tar, molto democraticamente Marroni rispose che la Regione “aveva
ottimi avvocati”. Come dire: e chi se ne frega!
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[Venerdì 4 ottobre 2013 | 07:52 - © Quarrata/news]
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