di FELICE DE MATTEIS
Sembra che l’analisi del Presidente non
sia bastata a qualche frondista – Se ne dovrà riparlare al prossimo round
PISTOIA. Sturm und Drang, tempesta e assalto, sulla
Fondazione Caripit di Ivano I Sotere (Salvatore), bizantino monarca di
Pistoiòpoli (o meglio Tymbopistòpoli, città che seppellisce tutto nel
silenzio di tomba) a causa dei famosi 10 milioni di titoli Fresh, bidone
dorato rifilato al Monarca dal Monte dei Paschi di Siena all’epoca in cui,
nella deputazione del medesimo istituto, operava anche l’augusto figlio dell’imperatore,
Eugenio Settimo (Settimo per esteso), protosincello ed epigono destinato alla
successione, almeno sul soglio H-demico (= accademico).
Da alcuni dei Consiglieri dello zoccolo
duro questa operazione, fatta passare da Ivano per un banale incidente di
percorso, non è ancora stata digerita: si chiedono ancora lumi e si pretendono
spiegazioni non generiche, non farfugliate e – forse – non motivate con argute
citazioni di Vangelo, di cui il Monarca si professò seguace in casa dell’oggi
contestato (o sbagliamo?) don Firindelli.
L’affabulazione mestierante di Papa/Papà
e gli ultimi cinque minuti dedicati “al caso Fresh” nell’ultimo conclave (o camera
caritatis?), hanno sortito – sembra – la forzata promessa di un
approfondimento ulteriore alla prossima assemblea. Ma bisogna dirlo subito: è
inutile rimandare. La sostanza non cambia e, se cacca è, non sarà il rum del tempo
– come dice il famoso adagio napoletano, che ben s’attaglia anche a Tymbopistòpoli)
– a trasformarla in… babà!
Staremo a vedere anche perché
cominciamo a credere che i risvolti della vicenda, se approfonditi davvero,
potrebbero produrre, appunto, un vero Sturm und Drang.
Se dicessimo che sulla Fondazione e il
suo conducator abbiamo sempre usato guanti di velluto, saremmo ipocriti:
poiché non lo siamo, senza alcun veleno verso la di lui persona, per la quale
non nutriamo alcuna simpatia ritenendolo un prodotto niente affatto effimero
della prima e seconda repubblica pistoiese e senza soluzione di continuità,
possiamo solo affermare che per tutti arriva la fine del gioco; e a noi sembra
che questa fine abbia vestito i panni di dieci milioni di titoli Fresh che
alcuni irriducibili sembrano intenzionati ad usare non a fini di
doverosa chiarezza, come altri invece richiedono, ma solamente per abbattere il
Padrone/Papa/Papà/Monarca/Imperatore al quale per anni e anni quasi tutti si
sono inchinati riverenti, postulanti e questuanti (finora perfino quasi
fedeli).
Il Prof. Ivano Paci, che è tutt’altro
che un sempliciotto, potrebbe avere compreso il gioco che qualche burattinaio
all’interno della Fondazione gli sta preparando; e potrebbe, bontà sua,
anticipare la successione al “trono della distribuzione di pubblico denaro”,
qual è la Fondazione, favorendo la prossima conduzione della medesima a
personaggi liberi, intransigenti, inattaccabili che possano vantare un fattore
che di questi tempi può essere sinonimo di libertà personale: il non essere stati
mai, ripetiamo mai, candidati partitici o esponenti politici di un qual certo
peso in questo territorio.
Pistoia-Tymbopistòpoli ha anche (rari,
ma ce li ha) di questi valori aggiunti.
Arriverà a comprenderlo e a comprendere,
il Chiar.mo Prof., che il suo ciclo interminabile è oramai agli sgoccioli e che,
se vuole, può uscirne in bellezza e con un mirabile colpo di coda, da vecchio velenoso
democristiano convertito al Pd? Capirà che può sparigliare le carte e,
consapevole nel suo ego immortale, dopo avere seminato, oltre a
contributi con soldi altrui, anche un “democratico” casino nella sua creatura (la
Fondazione), può cercare di riportare un po’ di ordine nel caos e andare, come
dice Papa Francesco, almeno una volta in vita sua, davvero controcorrente?
Tu quoque (aggiungete voi un nome o due: E… C…?), fili mi!
P.S. – Per
cortesia, Ivano, qualche soldino per rimettere a posto Santa Caterina in San
Marcello Pistoiese, può trovarlo? A costo di cambiargli nome e chiamarla Cappella
Paci(s)! Ara Pacis no, perché forse è prematuro!
Gratias agamus Domino Paci nostro:
dignum et iustum est (si donat…).
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Martedì 1° ottobre 2013 | 09:52 - © Quarrata/news]
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