lunedì 30 settembre 2013

PROGETTO PER L’UTILIZZO DELL’EX VIVAIO FORESTALE DELLA FORESTA DEL TESO DI MARESCA


di Carlo Vivarelli [*]

Premesse
L’ex Vivaio Forestale della Foresta del Teso Maresca è andato incontro negli anni ad uno stato di abbandono progressivo. Sono passati ormai molti anni dall’ultimo bando messo in essere dalla Comunità Montana Appennino Pistoiese, ente distrutto da ruberie decennali. Questo progetto si oppone ad una logica di desertificazione dei territori toscani, che solo delle menti criminali possono definire “periferici”, trasformando le persone in numeri.

Gli esempi dello svuotamento dell’Ospedale Pacini di San Marcello P.se, della progressiva dismissione operativa della Ferrovia Porrettana, della chiusura degli uffici postali, tutti beni duramente pagati con le nostre tasse e col nostro lavoro, sono sotto gli occhi di tutti.
Con questo progetto si vuole dare visibilità, rispetto, e lavoro, ai Toscani e alle Toscane nati e cresciuti nella Montagna Pistoiese e in Toscana, appartenenti all’etnia nazionale toscana.
La mia richiesta, di affidare l’area abbandonata dell’ex Vivaio Forestale della Foresta del Teso di Maresca e di destinarla, tramite una assegnazione diretta, a delle Cooperative che utilizzino persone appartenenti al popolo Toscano, si basa sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e sul Principio di Autodeterminazione dei Popoli, che lo Stato italiano ha immesso pienamente come Fonte Sovranazionale del Diritto nel proprio ordinamento con la Legge 881 del 1977.

Il Progetto
Il Movimento Autonomista Toscano chiede con questo documento alla Provincia di Pistoia, ente che dopo la caduta della Comunità Montana Appennino Pistoiese detiene le deleghe riguardo all’ex Vivaio Forestale della Foresta del Teso di Maresca, di mettere in esistenza un Tavolo di Intervento, che tenga delle sedute esclusivamente pubbliche, così come dovrebbe essere la regola nelle azioni degli enti pubblici che gestiscono beni appartenenti al popolo sovrano, alla quale prendano parte anche la Regione Toscana, come ente proprietario del bene, il Comune di San Marcello P.se, e la Comunità di Maresca, che è il vero proprietario morale del bene stesso.
Questo Tavolo di Intervento deve porre in essere un sistema di assegnazione diretta del bene a seconda di tre settori produttivi e di un settore sociale: Energetico, Vivaistico e Turistico Didattico per quanto riguarda i settori produttivi, e di Reinserimento Sociale per quanto riguarda il Settore Sociale.

Descrizione dei Settori da creare nell’area

Settore Energetico. Innanzi tutto, nell’ex Vivaio deve avere luogo la produzione di cippato e di legna, proveniente dal mantenimento e dalla cura dei boschi che è, deve essere, e sarà, una dimensione economica e politica fondamentale in una visione di indipendenza economica dal petrolio e dal gas naturale, che sono elementi di penetrazione economica da parte di violente ed indegne dittature islamiche e di multinazionali straniere i cui interessi sono completamente antitetici ai nostri interessi, al nostro benessere economico e sociale, e la cui esistenza è in palese contrasto con gli interessi vitali del popolo Toscano e di quelli europei in genere.
La nostra proposta è di affidare questo settore ad una Cooperativa già esistente di boscaioli, con la clausola che faccia lavorare esclusivamente toscani e toscane di etnia nazionale toscana, o, in alternativa, di creare una Cooperativa di boscaioli/le di Maresca.
Sul settore energetico della zona in generale, dobbiamo però dilungarci. Le Foreste della Montagna Pistoiese, e l’acqua, sono il “petrolio” delle popolazioni della Montagna Pistoiese. La legna, il cippato, l’energia dell’acqua, il solare, ed il loro sostenibile sfruttamento, rappresentano la via per una indipendenza energetica il più ampia possibile. E chi possiede l’energia, l’acqua, e la filiera di produzione e commercializzazione dell’energia, in questo mondo, detiene il potere. Noi non dobbiamo perdere questa occasione, ma trasformare l’economia della Montagna Pistoiese in una economia basata su acqua, legna e solare (tralascio per brevità altri settori della produzione energetica ed altre tecnologie).
Questo rifonderà la nostra economia e sarà la base della nostra permanenza come popolo nella Montagna Pistoiese, permanenza ormai posta chiaramente a rischio dalle politiche distruttive i cui effetti vediamo chiaramente intorno a noi e nelle nostre vite quotidiane. L’esempio del teleriscaldamento a cippato che tra breve prenderà vita a Maresca, tra l’altro su iniziativa proprio, e meritevolmente, dell’ente provinciale, e vorrei sottolineare con forza che gli enti pubblici toscani devono avere l’unico scopo di servire al benessere economico e sociale del popolo toscano, ci dice che dobbiamo puntare al riscaldamento di tutte le abitazioni della Montagna e di tutte le aziende, con questa tecnologia ed altre simili, creando e favorendo una filiera economica e produttiva tutta interna alla Montagna Pistoiese, dentro la quale lavorino esclusivamente, per diritto sancito internazionalmente, toscani e toscane di etnia toscana.
Le Foreste dalla Montagna Pistoiese sono nostre, il lavoro che ci possiamo ottenere deve essere ed è nostro di proprietà, la tecnologia che possiamo svilupparci e che deve servire al nostro sviluppo e alla nostra crescita come popolazione nel nostro territorio, dovrebbe essere creata e sviluppata da aziende toscane. Noi non dobbiamo, come comunità sociale della
Montagna Pistoiese, politica ed economica, soltanto difendere la nostra popolazione dall’invasione straniera, dalla corruzione italiana, e dalla desertificazione industriale provocata dallo stato italiano, la dobbiamo sviluppare e far crescere, anche di numero.
Se in Montagna ci lavorano centinaia di stranieri, allora possiamo lavorare noi al loro posto: quel lavoro ci appartiene, tutto, per diritto naturale, e l’energia è una delle vie per riprendercelo completamente. La nostra terra e le nostre risorse devono per diritto essere usate per la crescita del popolo toscano e di quella delle nostre generazioni future.
Settore Vivaistico. La Foresta del Teso è una foresta quasi totalmente composta di faggi, quasi del tutto appartenente al demanio, dunque pubblica, e dunque appartenente per diritto al popolo toscano. Per curarla e reinserire i faggi, questi vengono acquistati, mentre questi potrebbero essere benissimo coltivati nell’ ex Vivaio Forestale della Foresta del Teso Maresca.
Non accettiamo che il Vivaio Forestale del Teso sia stato dichiarato “ex” e che sia stato depauperato dalla sua funzione dalla Regione Toscana. Negli anni sono state acquistate migliaia di piantine di faggio per essere reinserite nella Foresta del Teso. Esigiamo che queste piante siano coltivate nell’ ex Vivaio Forestale della Foresta del Teso Maresca, e che dunque questo torni ad essere un vivaio. Chiediamo che questo compito sia affidato ad una Cooperativa vivaistica della zona, o da creare ex novo, a patto che questa faccia lavorare esclusivamente toscani e toscane di etnia toscana. nati e cresciuti in Montagna Pistoiese o, a seguire, in Toscana.
Settore Turistico. L’ex Vivaio Forestale della Foresta del Teso Maresca, per la sua ampiezza, è adattissimo ad un turismo per grandi e piccoli gruppi, la cui accoglienza sia effettuata attraverso delle tende. Nell’area possono essere benissimo trovare posto tende anche di ampie dimensioni.
Scout, soggiorni organizzati da grandi e piccole associazioni, da Cral ecc. possono trovare posto nell’area dell’ex Vivaio. Anche per questo riguardo, la gestione della cosa deve essere data a una Cooperativa che faccia lavorare persone di etnia toscana della zona. Non farò il nome, ma esiste già da anni, una Cooperativa che lavora da più di un decennio nella zona della Montagna Pistoiese facendo accoglienza e didattica, e che potrebbe lavorare da subito nell’ex Vivaio. Questa cooperativa, inoltre, aveva già presentato un progetto da anni alla comunità Montana, lasciato colpevolmente nei cassetti a marcire.
Settore dell’inserimento Sociale. L’obiettivo è quello di inserire socialmente, (non di tentare, ma di inserire) le persone toscane del territorio che soffrano di quello che personalmente chiamo uno svantaggio sociale: portatori di handicap, persone affette da disturbi psichici, persone inabili o divenute inabili in tutto o in parte al lavoro, ammesso e non concesso che la concettualizzazione di lavoro economicamente utile sia accettabile, e da parte mia non lo è. Lavorare è fare le cose, che non devono essere cose per forza economicamente redditizie, ma socialmente utili.
Lavorare in alcuni casi può essere un qualcosa di utile che possa servire anche a chi lavora per sentirsi, ed essere attivamente, parte di una comunità: i soldi e la profittabilità non devono comandare i rapporti sociali e non sono la dimensione, ne mai deve diventarlo, che regola gli interventi nella società.

Conclusioni e un invito
Vorrei far notare che il costo dell’operazione sarebbe molto basso, quasi zero. Nell’ex Vivaio forestale di Maresca esiste un caseggiato (ed una rimessa), che potrebbe ospitare una cucina, una mensa, dei bagni, da far utilizzare a tutti gli addetti e a tutti gli ospiti della struttura. Ovviamente le cooperative chiamate a prendere in carico la struttura saranno chiamate ad effettuare degli interventi e degli investimenti sulle strutture, ma risulta a vista evidente che l’entità di questi interventi è minima.
Il presente progetto di massima è indirizzato a tutta la popolazione toscana della Montagna Pistoiese, agli enti interessati, alle cooperative che possano essere interessate alla questione.
Per quanto riguarda l’assegnazione dell’area, a mio avviso, visto lo stato di totale abbandono del bene da parte innanzi tutto degli enti preposti a farne un luogo attivo, propongo che non ci siano assegnazioni tramite bando, ma dirette alle operative di toscani e toscane presenti nella Montagna Pistoiese, con l’unica clausola di far lavorare toscani e toscane di etnia toscana.

[*] – Candidato Sindaco al Comune Unico della Montagna Pistoiese per il Movimento Autonomista Toscano

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[Lunedì 30 settembre 2013 | 13:12 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Caro Vivarelli: il suo scritto è interessantissimo,sopratutto quando parla di reinserimento sociale. Spero abbia inviato questa sua anche a Rossi e Marroni. Potrebbe interessargli non come politici ma come persone........

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