di GRILLO PARLANTE
Ma se non esegue le direttive impartìtegli rischia il
licenziamento – La Provincia gli dia
una mano
PISTOIA-MONTAGNA. La
vicenda di Sauro Armano, operaio forestale da 30 anni dipendente della
soppressa Comunità Montana Appennino Pistoiese (ente passato alla storia per
gli ammanchi e per la disinvolta ed allegra amministrazione peraltro favorita
dalla mancanza di controlli), è sfociata sul nostro blog e sulle cronache della
stampa locale. Per comprenderla a fondo dobbiamo cercare di inquadrare i fatti
che la hanno determinata.
Com’è noto il fraudolento ammanco
registrato nelle casse della Comunità – coraggiosamente denunciato da alcune
dipendenti di basso livello – ha attivato una
inchiesta interna, la scesa in campo della Procura della Repubblica e la
coraggiosa denuncia di alcune dipendenti ha fatto emergere infinite negligenze
di amministratori, dirigenti e sindaci revisori sfociate nello scioglimento
sancito dalla Regione Toscana di questo assai discusso ente.
Lo scioglimento comportava la cessione
delle competenze e deleghe o alle Unioni dei Comuni montani o alla Provincia. A
questo punto una sciagurata e frettolosa decisione della Giunta della Comunità
(formata da tutti i sindaci del territorio di riferimento) di non dar vita all’
Unione dei Comuni ha fatto sì che la Provincia di Pistoia divenisse
destinataria di tutte le competenze e deleghe già assegnate alla Comunità. L’inerzia
dei sindaci della montagna e tutti gli assessori in Comunità e la colpevole (o
voluta?) ignoranza sullo stato delle casse comunitarie ha privato la montagna
di uno strumento che, ove gestito con le qualità di un buon padre di famiglia,
avrebbe potuto essere davvero il volano per il rilancio del territorio.
Ma, meritevoli di attenzione sono altre
considerazioni che vanno dalle nebbie sparse da quei partiti politici che nel
tempo avevano espresso presidenti, assessori e dirigenti della Comunità
Montana; dalla sospetta attività sfoderata da uno sparuto gruppo lobbysti che a
tutti i costi vogliono non l’Unione dei Comuni ma il Comune Unico (il Comunone
Dynamone sostiene la gente) formato a forza dai Comuni di Abetone, Cutigliano,
Piteglio e San Marcello pistoiese; alla non del tutto interamente conosciuta
azione per l’accertamento degli ammanchi e delle responsabilità perseguita
dalla Procura della Repubblica di Pistoia.
Un coacervo di fatti che ha comportato
la messa in soffitta del criterio della sussidiarietà e l’avvento del
centralismo (il turismo tolto alla gestione dei montanari ed accentrato nelle
mani della Regione e della Provincia; il passaggio delle strade regionali alla
Provincia; la pratica dismissione dell’Ospedale L. Pacini di San Marcello
pistoiese; la discesa in piazza della maggioranza dei montanari uniti nell’Associazione
“ Zeno Colò” in difesa dell’Ospedale di San Marcello e la libera costituzione
del Movimento delle Pettorine su cui alcuni partiti cercano di infiltrare loro
agenti.
Tornando “ab ovo” e cioè alle peripezie
di Sauro Armano, delle ex guardie forestali istituite dalla Comunità Montana,
dei suoi dirigenti, dipendenti e di quelli provenienti dalle disciolte Apt e
confluiti nel ruolo della Provincia di Pistoia che si dice essere anch’essa
destinata allo scioglimento. Ebbene la Provincia ha sciolto (o dovuto
sciogliere) la Polizia forestale istituita dalla Comunità senza rispettare le
dovute regole di formazione e trasformare questi dipendenti in operai; i due
dirigenti per i quali la Commissione propose il licenziamento sono ancora in
attesa dell’accoglimento del loro ricorso da parte del Giudice del Lavoro e
quindi mantengono il loro posto; gli altri impiegati sono utilizzati nelle loro
mansioni; per il gruppo degli operai forestali è uscita una ordinanza del
dirigente di settore, il dottor Giovanni Ariberto Merendi emessa in data agosto
2013 ma portata a loro conoscenza con il passaparola il successivo 14 agosto e
cioè in pieno periodo feriale.
Questa ordinanza che ha per oggetto
Cantieri forestali in amministrazione diretta. Logistica dei centri di raccolta
che modifica la precedente organizzazione; e sono istituiti infatti i centri di
raccolta in Abetone; al Melo di Cutigliano; a Maresca; alla Macchia degli
Antonini; all’Acquerino. La squadra autisti ha centri di raccolta ai Casotti di
Cutigliano; al parcheggio pubblico de Le Piastre, al parcheggio pubblico di
Candeglia con alternativa ai Cantieri Comunali di Candeglia. I servizi di
supporto Vigilanza e supporto delle attività forestali coincidono con quelli
dei centri di raccolta delle squadre Abetone, Melo, Acquerino e con la sede di
progetto sita nella frazione Campotizzoro del Comune di San Marcello pistoiese.
Ed è proprio questa riorganizzazione
che ha creato il caso di Sauro Armano il cui centro di raccolta è stabilito in
Abetone, località peraltro non servita da bus pubblici che ne consentano l’accesso
nelle ore di inizio lavoro.
“Risiedo a San Marcello pistoiese, ho
fatto presente che non ho un mio mezzo privato per raggiungere Abetone ed ho
chiesto al dirigente di assegnarmi alla squadra di Maresca ricevendone peraltro
un rifiuto e l’avvertimento che in caso di non presenza all’Abetone sarebbe
scattato il licenziamento. Al momento sono in ferie ma sento sopra di me pesare
questo grosso pericolo. Ho investito della questione anche la presidente della
Provincia, Federica Fratoni e il quotidiano La Nazione ma, dalla
risposta che la presidente ha inviato al giornale, penso che forse non mi sono
spiegato a sufficienza”. Così scrive Armano.
In effetti, leggendo la risposta, si
evince che Armano non chiede l’auto di servizio ma di essere assegnato ad una
squadra (quella di Maresca) ben servita da mezzi pubblici. Una cosa
semplicissima e possibile già praticata – per evitargli eccessive
penalizzazioni– a favore di un
dipendente residente in Pescia.
E, poi, non è credibile che un
Presidente espresso da un partito che ha sempre innalzato bandiere a favore dei
lavoratori, possa davvero licenziare un dipendente impedito da ragioni
obbiettive a lui esterne di raggiungere un posto di lavoro diverso da quello
assegnato in precedenza…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 6 settembre 2013 | 08:50 - © Quarrata/news]
Vedi,Grillo: Sauro che io conosco bene, ha un maledetto difetto: è un Uomo che dice ciò che pensa e che vive il suo lavoro con partecipazione nell'Ente in cui opera e che non le manda a dire dietro.
RispondiEliminaE' quindi persona scomoda e come tale da eliminare.In Montagna di Sauro ce ne sono molti e pronti a muoversi.
Sono curioso di come finirà la vicenda.
Sauro per risolvere il suo problema, bastava che andasse dal predecessore della Fratoni, Gianfranco Venturi a chiedere il favore, non aspettava altro. Avrebbe mandato ogni mattina un taxi, o una luccicante BMW come minimo un 330 dell'Associazione Dynamo Camp con i requisiti in regola per essere riconosciuta come ONLUS,
RispondiElimina- organizzazione non lucrativa di utilità sociale http://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_non_lucrativa_di_utilit%C3%A0_sociale -
a prelevarlo da casa per portarlo sul posto di lavoro.
Quindi, risolto il problema per Sauro, la Procura ha da farci sapere qualcosa sul nostro denaro sperperato e rubato? Ma Quello che ha scritto Eller, sono tutte balle? A quando queste risposte.
Signori della Procura, non credo che questo faccia crescere la Vostra credibilità e, grazie anche a Voi, in generale in questo nostro sgangherato paese.