La testimonianza di un cittadino che ci
segnala incredibili problemi in una struttura che sinora non sembra aver avuto
che problemi
PISTOIA. Erano le 21:54 di ieri sera e me ne stavo ormai
tranquillamente seduto in poltrona a godermi Ncis, quando il mio cellulare ha
iniziato a vibrare.
Rispondo e dall’altra parte parla una
persona a me nota e assolutamente attendibile.
«Mi devi scusare – dice – se disturbo a quest’ora, ma devo parlarti
di alcuni fatti che non esito a definire allarmanti».
ASCOLTACI, O SIGNORE…
DOMANDIAMO formalmente
a Bertinelli, il Sindaco che non risponde a Quarrata/news e ci discrimina perché non siamo una testata giornalistica; il Sindaco che
dimostra così di essere rispettoso dei diritti della libera informazione (ma
che in realtà non apprezza affatto chi non lo incensa); il Sindaco che,
stamattina, dalle testate strutturate, ci parla in maniera tanto affabulante dei
suoi megaprogetti per l’utilizzo del vecchio Ceppo, se sa (e, se sa, cosa ne
pensa) di fatti di questo genere, dopo aver cantato, con sì fine gorgheggio
da usignuolo, il magnificat del San Jacopo il giorno della sua
inaugurazione a fianco di Rossi & C., a luglio scorso.
Sarebbe
davvero interessante saperlo e farlo sapere ai suoi concittadini: se non
altro ricordando – se non sbagliamo – che proprio lui, il filosofo della Repubblica
di Platone, la guida illuminata e nuova della città, fu uno di quelli che aveva
firmato contro il San Jacopo scaraventato nell’area peggiore e più
sconsigliata di tutta la sua amata, democratica, radiosa Pistoia…
Q/n
[Questo
intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
|
La persona di cui vi sto parlando, ha
portato suo padre al pronto soccorso del nuovissimo San Jacopo di Pistoia ed è
rimasta letteralmente fulminata da tre fatti che la hanno messa in crisi: la
piattaforma dell’elisoccorso, uno degli ingressi (o uscite) delle ambulanze, il
passaggio che, dal pronto soccorso del San Jacopo, porta al primo piano della
struttura.
«L’area di atterraggio degli elicotteri – mi dice,
evidentemente sconvolta – non è al momento utilizzabile perché uno degli
elicotteri che ci si è posato, si è improvvisamente inclinato su un fianco, rischiando
di scatenare il finimondo».
Cari lettori, mi si rizzano i capelli al
solo pensare che, se fosse davvero successo – e non ho motivo di dubitare della
mia fonte – non riesco a immaginare cosa sarebbe potuto accadere quando le pale
del velivolo avessero, in ipotesi, sfiorato il suolo.
«Mentre stavo salendo dal pronto soccorso al primo piano –
continua la mia fonte – passo davanti a una serie di vetrate completamente
trasparenti e libere… e mi trovo dinanzi a una signora che stava partorendo, in
posizione immaginabile e con la testa del bimbo che le stava spuntando fuori…».
La persona che mi parla è
imbarazzatissima, ma al tempo stesso è anche incazzata, come avrebbe
detto il Presidente Cossiga.
Un infermiere le urla che non può stare
lì – ed è comprensibile –, mentre lei risponde in maniera appropriata che può
starci eccome, perché… ma non lo dirò o altrimenti si può dare àdito a
supposizioni sulla sua possibile identità.
«E la privacy – mi chiede irritatissima –, la discrezione? Dove
vanno a finire? Possono tutti veder tutto di tutti senza che sia garantita
neppure una briciola di riservatezza…?».
La mia fonte mi prega, in confidenza,
di scrivere queste cose.
Poi aggiunge: «E vuoi sapere l’ultima? In uno degli ingressi delle
ambulanze al pronto soccorso – e qui non ho capito bene cosa mi ha detto, ma mi
pare di ricordare che ha parlato di porte ad accesso esterno con teli di
plastica o cose simili – il cemento del pavimento non solo si è già sgretolato
tutto, ma, tra le crepe al suolo, ti garantisco che sono visibili i ferri della
maglia di metallo che dovrebbe garantire la retta della soletta di gettata per
il passaggio degli automezzi. Ora mi chiedo – conclude
– , ma con che cemento è stato realizzato questo impiantito o
passaggio del grande San Jacopo?».
Non aggiungo niente, non commento, non
mi allargo in nessun’altra considerazione di alcun genere.
Pubblico in nome della attendibilità della
fonte. E passo la palla direttamente ai vertici dell’Asl 3.
Per il resto aspetto i chiarimenti
dovuti da chi di dovere in questa città di silenzi.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 7 settembre 2013 | 09:23 - © Quarrata/news]
A questo link potete visionare l'album denuncia delle foto correlate all'articolo:
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/mauriziogiorgi.72/media_set?set=a.10200762939772838.1073741829.1142823716&type=1
IL GRILLO PARLANTE
RispondiEliminaCaro Bianchini si riuscirà mai a conoscere chi ha la chiave che chiude l'accesso alla sempre più larga e profonda Valle dei Silenzi?
O si dovrà ricorrere alla Vedova Scaltra del Travaso che diceva rivolta ad una Entità Superiore :" Signore Signore fà che questo evento avvenga e poi portami su in cielo accanto a quell'anima benedetta ".