sabato 7 settembre 2013

SAN JACOPO: PIATTAFORMA ELISOCCORSO, VETRATE ANTIPRIVACY E CEMENTO ARMATO CHE SI SFARINA?


di EDOARDO BIANCHINI

La testimonianza di un cittadino che ci segnala incredibili problemi in una struttura che sinora non sembra aver avuto che problemi

PISTOIA. Erano le 21:54 di ieri sera e me ne stavo ormai tranquillamente seduto in poltrona a godermi Ncis, quando il mio cellulare ha iniziato a vibrare.
Rispondo e dall’altra parte parla una persona a me nota e assolutamente attendibile.
«Mi devi scusare – dice – se disturbo a quest’ora, ma devo parlarti di alcuni fatti che non esito a definire allarmanti».

ASCOLTACI, O SIGNORE…

DOMANDIAMO formalmente a Bertinelli, il Sindaco che non risponde a Quarrata/news e ci discrimina perché non siamo una testata giornalistica; il Sindaco che dimostra così di essere rispettoso dei diritti della libera informazione (ma che in realtà non apprezza affatto chi non lo incensa); il Sindaco che, stamattina, dalle testate strutturate, ci parla in maniera tanto affabulante dei suoi megaprogetti per l’utilizzo del vecchio Ceppo, se sa (e, se sa, cosa ne pensa) di fatti di questo genere, dopo aver cantato, con sì fine gorgheggio da usignuolo, il magnificat del San Jacopo il giorno della sua inaugurazione a fianco di Rossi & C., a luglio scorso.
Sarebbe davvero interessante saperlo e farlo sapere ai suoi concittadini: se non altro ricordando – se non sbagliamo – che proprio lui, il filosofo della Repubblica di Platone, la guida illuminata e nuova della città, fu uno di quelli che aveva firmato contro il San Jacopo scaraventato nell’area peggiore e più sconsigliata di tutta la sua amata, democratica, radiosa Pistoia…
Q/n

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
La persona di cui vi sto parlando, ha portato suo padre al pronto soccorso del nuovissimo San Jacopo di Pistoia ed è rimasta letteralmente fulminata da tre fatti che la hanno messa in crisi: la piattaforma dell’elisoccorso, uno degli ingressi (o uscite) delle ambulanze, il passaggio che, dal pronto soccorso del San Jacopo, porta al primo piano della struttura.
«L’area di atterraggio degli elicotteri – mi dice, evidentemente sconvolta – non è al momento utilizzabile perché uno degli elicotteri che ci si è posato, si è improvvisamente inclinato su un fianco, rischiando di scatenare il finimondo».
Cari lettori, mi si rizzano i capelli al solo pensare che, se fosse davvero successo – e non ho motivo di dubitare della mia fonte – non riesco a immaginare cosa sarebbe potuto accadere quando le pale del velivolo avessero, in ipotesi, sfiorato il suolo.
«Mentre stavo salendo dal pronto soccorso al primo piano – continua la mia fonte – passo davanti a una serie di vetrate completamente trasparenti e libere… e mi trovo dinanzi a una signora che stava partorendo, in posizione immaginabile e con la testa del bimbo che le stava spuntando fuori…».
La persona che mi parla è imbarazzatissima, ma al tempo stesso è anche incazzata, come avrebbe detto il Presidente Cossiga.
Un infermiere le urla che non può stare lì – ed è comprensibile –, mentre lei risponde in maniera appropriata che può starci eccome, perché… ma non lo dirò o altrimenti si può dare àdito a supposizioni sulla sua possibile identità.
«E la privacy – mi chiede irritatissima –, la discrezione? Dove vanno a finire? Possono tutti veder tutto di tutti senza che sia garantita neppure una briciola di riservatezza…?».
La mia fonte mi prega, in confidenza, di scrivere queste cose.
Poi aggiunge: «E vuoi sapere l’ultima? In uno degli ingressi delle ambulanze al pronto soccorso – e qui non ho capito bene cosa mi ha detto, ma mi pare di ricordare che ha parlato di porte ad accesso esterno con teli di plastica o cose simili – il cemento del pavimento non solo si è già sgretolato tutto, ma, tra le crepe al suolo, ti garantisco che sono visibili i ferri della maglia di metallo che dovrebbe garantire la retta della soletta di gettata per il passaggio degli automezzi. Ora mi chiedo – conclude – , ma con che cemento è stato realizzato questo impiantito o passaggio del grande San Jacopo?».
Non aggiungo niente, non commento, non mi allargo in nessun’altra considerazione di alcun genere.
Pubblico in nome della attendibilità della fonte. E passo la palla direttamente ai vertici dell’Asl 3.
Per il resto aspetto i chiarimenti dovuti da chi di dovere in questa città di silenzi.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 7 settembre 2013 | 09:23 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. A questo link potete visionare l'album denuncia delle foto correlate all'articolo:
    https://www.facebook.com/mauriziogiorgi.72/media_set?set=a.10200762939772838.1073741829.1142823716&type=1

    RispondiElimina
  2. IL GRILLO PARLANTE
    Caro Bianchini si riuscirà mai a conoscere chi ha la chiave che chiude l'accesso alla sempre più larga e profonda Valle dei Silenzi?

    O si dovrà ricorrere alla Vedova Scaltra del Travaso che diceva rivolta ad una Entità Superiore :" Signore Signore fà che questo evento avvenga e poi portami su in cielo accanto a quell'anima benedetta ".

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.