sabato 4 agosto 2012

INCENERITORE. DOPO L’ESCLUSIONE DI SCATRAGLI DALL’ASSEMBLEA, L’ATO È SEMPRE PIÙ ‘COSA NOSTRA’ DEL PD

di Alessandro Romiti

«Sono regimi corruttori delle coscienze “fino al midollo” quelli che trattano i fatti come opinioni e instaurano un relativismo nichilistico applicato non alle opinioni ma ai fatti, quelli in cui la verità è messa sullo stesso piano della menzogna, il giusto su quello dell’ingiusto, il bene su quello del male […] la menzogna intenzionale, cioè la frode […] dovrebbe essere considerata il peggior crimine contro la democrazia, peggiore anche dell’altro mezzo del dispotismo, la violenza, che almeno è manifesta.
G. Zagrebelsky

MONTALE-AGLIANA. Sulla polemica insorta tra il centro sinistra e l’amministrazione montalese è bene fare un poco di luce, anche vista la disponibilità di documenti e l’autorevole citazione dell’ex- presidente della Corte Costituzionale Zagrebelsky che pare davvero ritagliata al caso.

Qualche giorno fa, Valentina Meoni – capogruppo del Pd - si propone alla stampa nella sua più aulica dimensione populista precisando di aver messo da parte le “bandiere di partito” in nome di una generale esigenza di tutela dell’interesse pubblico riconoscibile nell’approvazione del Paes (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile), deliziosamente votato all’unanimità dal Consiglio Comunale montalese.
L’arrivo di Scatragli nel 2009 lasciò sperare e illudere i più in un cambio di rotta sull’inceneritore, proprio considerate le promesse elettorali. Tutti ricorderanno che il mayor ha avuto alcuni momenti di sicura “incontinenza politica” sul detestato impianto, come quando propose un’immediata chiusura fissando un ultimatum di 72 ore, in difetto di specificazioni di Asl 3 che però non arrivarono mai.
Ciò nonostante la chiusura è stata evitata, per l’incombere di velate e indirette coercizioni. Oggi, egli appare sempre di più un vaso di coccio in mezzo ad altri di ferro e questo episodio ne è la dimostrazione esplicita.
Infatti, la struggente dichiarazione della capogruppo montalese di opposizione giunge in modo illuminante, per come implicitamente confessoria, sul fatto che, sul “Paes” sono stati erogati baci e abbracci tra i consiglieri tutti di maggioranza e opposizione.
Non sembra aver fatto così il suo P(artito) D(ominante) sulla nomina del sindaco Scatragli quale membro consigliere dell’Ato.
È chiaro che il caterpillar del Pd toscano ha schiacciato ogni veemenza di Scatragli, visto sempre più come una possibile scheggia impazzita. Egli è però anche, il detentore delle chiavi di via Tobagi – perché titolare della vigilanza sul territorio dell’unico impianto di incenerimento dell’Ato –: ciò nonostante è stato estromesso dall’assemblea direttiva.
La vicenda colpisce per la sua evidente incongruenza: ancora una volta ‘ragioni politiche’ vanno a stravolgere il buon senso, ovvero la ratio di un regolamento condivisibile, perché proprio di requisiti di fattiva adeguatezza e convenienza.
Si potrà escludere da un organismo collegiale, che si occupa di rifiuti, il Sindaco responsabile dell’impianto unico che si occupa di incenerimento?
Ebbene qua, nella piana, sì: l’opinione si è incarnata in fatto.
Zagrebelsky, ti prego soccorrici tu!

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[Sabato 4 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

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