venerdì 10 agosto 2012

SANITÀ A BERSAGLIO. MIGLIORANO I DATI DI SALUTE E LE PERFORMANCE


Continua il percorso di progressione per molti servizi – Ottimi i dati sulla continuità assistenziale, la mortalità infantile, l’uso dei generici e l’appropriatezza chirurgica

PISTOIA. Migliorano ancora i dati di salute e i servizi erogati dall’Azienda Sanitaria pistoiese. Lo certifica il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa con i report del 2011 relativi al Sistema di Valutazione delle Performance della Sanità Toscana. Più del 50% degli indicatori (su un totale di 160) ha registrato un netto miglioramento, confermando per la Asl3 un percorso di progressione ormai costante da diversi anni. A questo trend positivo ha contribuito, tra l’altro, il coinvolgimento costante del personale.

Nel 2011 l’impegno di professionisti per ridurre l’uso inappropriato degli ospedali, che devono essere sempre di più utilizzati solo per le patologie acute, ha fatto registrare alla Asl3 la terza prestazione della regione “per la degenza media per acuti”. Importanti avanzamenti si sono registrati nell’appropriatezza chirurgica e, soprattutto, per quanto riguarda la percentuale di colecistectomie effettuate in laparoscopia. Buoni anche gli standard raggiunti per i ricoveri da eseguire in day surgery o ricovero con degenza fino ad un giorno. Ottimi i risultati conseguiti nella qualità del processo (valutazione pari a 4,20 rispetto alla media regionale di 3,55) che fa riferimento alla componente professionale, all’adozione di tecniche strumentali e procedure diagnostiche e alla tempestività e corretta esecuzione. A questo proposito la punta di eccellenza si raggiunge nel ricovero relativo alla frattura del femore che nel 77,07% dei casi viene operata entro 48 ore (contro la media regionale di 64,23%).
Anche la “qualità di esito” (ricoveri ripetuti entro 30 giorni) ha una valutazione sopra la media della Regione Toscana, a significare che i pazienti nei presidi ospedalieri di Pistoia e Pescia ricevono, nella maggior parte dei casi, cure complete rispetto al bisogno manifestato.
Si collocano in fascia ottima e molto buona anche gli indicatori relativi alla continuità assistenziale ospedale-territorio dove la Asl3 si presenta come la migliore azienda in assoluto per quanto riguarda il Tasso di dimissioni con segnalazione di attivazione ADI ( valutazione pari a 669,14 rispetto alla media regionale di 151,09). Ciò significa che ai cittadini dimessi dall’ospedale viene garantita l’attivazione di assistenza domiciliare già entro 48 ore dal ricovero in degenza ordinaria o dall’accesso per prestazioni in regime diurno.
Un’eccellenza si registra nella qualità dell’assistenza erogata dalle strutture dell’area materno infantile sia territoriale che ospedaliera, con un tasso di mortalità neonatale totale pari a 1,41%, secondo più basso a livello regionale (Mrt 1,98%).
Migliorano anche i tassi delle prestazioni specialistiche e diagnostiche che vengono erogate entro 15 giorni in linea con il dato regionale e funzionano anche i percorsi assistenziali di day service per le patologie tumorali.
In un quadro complessivamente positivo, si registra un lieve peggioramento nell’attività fisica adattata, nelle dimissioni volontarie ospedaliere e negli abbandoni da pronto soccorso. Quest’ultimo risultato è dovuto essenzialmente ad una modalità organizzativa (allontanamenti volontari prima della consulenza specialistica in reparto) e alle criticità ambientali legate alle ristrutturazioni in atto al pronto soccorso di Pescia.
L’area relativa al governo della farmaceutica, sia dal punto di vista della spesa che dell’appropriatezza prescrittiva, è una di quelle su cui l’azienda nel
2011 ha avviato molteplici iniziative che hanno visto coinvolti sia i professionisti ospedalieri che quelli del territorio. Infatti, seppure il giudizio complessivo è ancora non del tutto sufficiente, su alcuni aspetti si registra un risultato più che positivo come ad esempio l’utilizzo dei farmaci con brevetto scaduto (farmaci equivalenti). La Ausl3 conferma un positivo trend di maggiore utilizzo di questi farmaci, dalla efficacia validata da anni di utilizzo e dal costo molto più contenuto, rispetto alla media regionale ( 65,9 contro il 64,8%) e il confronto tra le due zone dimostra performance migliori nella zona distretto Pistoiese rispetto alla Valdinievole ed in netto miglioramento rispetto all’anno precedente.
Come funziona il bersaglio. Il Sistema di valutazione e valorizzazione della performance della sanità toscana messo a punto dal MeS è nato nel 2003 con una fase sperimentale applicata a 4 Aziende e nel 2005-2006 è stato esteso a tutte le altre. Negli anni successivi il sistema è stato fatto proprio da un network di Regioni: Liguria, Umbria, Veneto, Valle d’Aosta, Province autonome di Trento e Bolzano, Marche e Basilicata. È stato creato anche un network internazionale di cui fanno parte Galles, Portogallo, Olanda, Regione Valenciana e Provincia dell’Ontario.
Nel sistema toscano vengono presi in considerazione 160 indicatori, elaborati con il coinvolgimento costante dei professionisti del sistema, suddivisi in sei “dimensioni”: la valutazione dei livelli di salute della popolazione, della capacità di perseguimento delle strategie regionali, la valutazione socio-sanitaria, la valutazione esterna espressa dai cittadini utenti, la valutazione interna espressa dal personale delle aziende sanitarie e infine la valutazione dell’efficienza operativa e della performance economico-finanziaria.
Per rappresentare i livelli raggiunti dalle aziende è stata scelta la metafora grafica di un bersaglio poiché immediatamente intuitiva, con al centro il colore verde, indice di ottima performance relativamente ai vari indicatori, e con le altre fasce colorate che segnalano una performance buona (verde chiaro), media (giallo), scarsa (arancione) e quella più esterna che segnala la performance molto scarsa (rosso). Come criteri di riferimento per il confronto sono considerati gli standard internazionali riconosciuti, gli standard fissati a livello regionale e il riferimento alla media regionale.
Daniela Ponticelli
Ufficio Stampa – Ausl3
[comunicato]
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[Venerdì 10 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. RIFLESSIONE:
    a dire il vero se migliorasse la SALUTE non saremmo i primi e i più bravi ad offrire servizi ospedalieri
    se migliorasse la SALUTE non avremmo necessità di un nuovo ospedale e neppure di centri specializzati per le malattie acute ...
    si, insomma: "Durata della vita e qualità della vita vanno d’accordo? "
    "Ci troviamo di fronte a quello che è stato definito il 'picco della salute': la vita continua ad allungarsi ma la vita in salute si accorcia drasticamente come, tra l’altro, non aveva mai fatto prima. La nostra salute sta rapidamente deteriorandosi per l’aumentare di patologie cronico-degenerative fra cui, in primo luogo il cancro. Eppure, mentre si punta l'attenzione sulla ricerca di nuovi farmaci, non ci si interroga adeguatamente sulle cause di questo male. (C.M.D.)"
    ...
    "Non mi sembrano cose difficili da capire; di certo, senza tema di smentita, posso affermare che il cancro da cui certamente - nel 100% dei casi - si guarisce è quello di cui non ci si ammala! Riscopriamo quindi la Prevenzione Primaria, investiamo risorse per ridurre l’esposizione delle popolazioni agli agenti inquinanti e difendiamo una informazione rigorosa, indipendente, scientificamente corretta sui rischi ambientali, solo così potremo sperare di invertire la rotta e risalire la china."
    leggi tutto >>> http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/2011/04/22/ecolologia_alimentare_e_salute.html

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