di EDOARDO BIANCHINI
Mentre lo Statuto e i Bilanci degli
ultimi sei anni sono in arrivo
AGLIANA. Mi diceva un amico, una trentina di anni fa, che è inutile
mettersi a braccia aperte nell’Ombrone quando è in piena: la piena non la fermi.
Era un modo popolare per dire quello
che Lucio Battisti afferma con la sua domanda Come può uno scoglio arginare
il mare: il mare supera tutto, anche gli scogli.
Non avere capito questo è stato, per
Corrado Artioli, Presidentissimo della Misericordia di Agliana, un grave errore
di valutazione e una macchia di arroganza non indifferente: perché, come diceva
Cristo, una grande città in cima a un monte non può restare nascosta.
QUALCHE NOTA CIVICO-DEMOCRATICA
Tutti
hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,
lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La
stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Costituzione, art. 21
È
diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di
critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della
personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità
sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla
buona fede.
Devono
essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli
eventuali errori.
Giornalisti
e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle
notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a
promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra
giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori.
Legge n. 69/1963, art. 2
|
È solo che i cattolici, spesso, credono
e presumono (erroneamente) che essere tali significhi unicamente andare a messa
la domenica, buttandosi tutto il resto dietro le spalle.
Artioli – e la sua pariglia di testa –
ha fatto di tutto per nascondere o non mostrare: ha puntato i piedi, ha cercato
di prenderci per fame e per sete il 25 gennaio, ci ha minacciato con l’avvocato.
E continua a tenere tutto stretto: dalle domande di iscrizione a socio della
Mise (così si dice fra gli adepti) allo Statuto.
E invece, guardate un po’, lo Statuto
ci arriva dal Notaio Regni; e i bilanci diniegati, blindati, nascosti,
protetti, incassafortati – ma in compenso inviati anche a Benedetto ex XVI e
all’uomo di Budapest Napolitano – ci arrivano dalla Provincia, in nome
dell’interesse generale della stampa e dell’informazione.
O insensata cura dei mortali
quanto son difettivi sillogismi
quei che ti fanno in basso batter l’ali!
dice Dante, nel canto del Paradiso (XI)
in cui loda San Francesco e la carità cristiana, quella stessa che dovrebbe
guidare anche la Misericordia di Agliana.
Il Presidente Artioli, colpa e
vergogna delle umane voglie (sempre per citare Dante), avrebbe fatto assai
meglio a darsi meno da fare inutilmente, dato anche che quel che piace al
mondo è breve sogno (Petrarca).
Se non altro si sarebbe risparmiato una
pessima figura e la avrebbe risparmiata anche a tutti i suoi intransigenti accòliti,
facendo male a sé, ma molto più alla sua Misericordia.
Ci rifletta sopra, se può, prima di lunedì
prossimo, quando farà la sua assemblea…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 2 marzo 2013 | 11:20 - © Quarrata/news]
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