mercoledì 25 settembre 2013

GIOVANNI BOCCACCIO E IL MANIFESTO CHE OFFENDEVA LE DONNE


PISTOIA. Facendo seguito all’intervento pubblicato con il post “Per un’altra Pistoia” e il manifesto di Boccaccio, Enrico Guastini aggiunge:

Ringrazio per lo spazio concesso alla nostra lettera, e invio due righe sulla conclusione della vicenda (l’articolo completo dal quale ho estratto un sunto può essere visionato qui).
– La Presidenza della Repubblica ha chiesto di eliminare la dicitura “Alto Patronato”, in quanto «Non può essere consentito che la massima adesione presidenziale sia associata ad un’immagine suscettibile di urtare la sensibilità di cittadini e cittadine».

– Loretta Lazzeri, presidente della commissione pari opportunità della Provincia di Firenze: «Il corpo delle donne non può essere preso a pretesto per iniziative di promozione, qualsiasi esse siano. Dispiace che per celebrare un’iniziativa di carattere culturale si sia fatto ricorso all’ennesimo sfruttamento dell’immagine della donna».
– Emilio Pampaloni dell’associazione Polis, che gestisce il Centro giovani “I Macelli” di Certaldo (creatore del concept “Boccaccesco 700 – arte urbana”, che ha prodotto le immagini finite sui manifesti): «Le immagini non sono pubblicità, ma delle opere d’arte che sono esposte sui muri delle strade. “Boccaccesco 700 – arte urbana” non promuove alcunché, è esso stesso un evento culturale».
Ho scritto personalmente al Pampaloni facendogli notare che sui manifesti c’era proprio scritto: «Boccaccio 1313-2013 un anno di eventi in Toscana», ovvero promozione di tutti gli eventi dell’anno.
Non mi ha risposto.
Cordiali saluti.
Enrico Guastini
Lista Civica Ecologista “Per un’altra Pistoia”

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 25 settembre 2013 | 18:31 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Bravo Guastini! W il burqa e abbasso il reggicalse!

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  2. Con l'inverno che arriva è bene coprirsi.

    Vede Bonacchi, le donne che si riconoscono nella lista che rappresento si sono sentite profondamente offese da questa ennesima pubblicità. Pensavano fose finito il tempo in cui potevano essere «sante o puttane».
    E lo pensavano anche gli uomini, ma evidentemente la distinzione tra cultura e promozione degli istinti primordiali è difficile da cogliere da parte di qualcuno.

    Cordiali saluti.

    Enrico Guastini

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