venerdì 4 ottobre 2013

DEMOCRAZIA A INTERMITTENZA: C’È COMUNICAZIONE E COMUNICAZIONE...

Giacomo Del Bino

di Giacomo Del Bino [*]

Bertinelli ondivago: una volta azzera le comunicazioni e una settimana dopo le fa passare, ma solo se ritiene che gli facciano comodo

SON COSTRETTO a fare un’amara considerazione.
Durante il Consiglio Comunale del 9 settembre di quest'anno, il M5S era intervenuto con una comunicazione per evidenziare la presenza di una grande discarica abusiva in via Ciliegiole, lungo il tratto – a sud dell'Ospedale S. Jacopo – che porta al torrente Brusigliano ed all'area Nomadi. Il M5S aveva chiesto al Sindaco quale comportamento intendesse tenere in merito, esortandolo a costituirsi parte lesa nei confronti di ignoti per mancato rispetto della normativa sull'ambiente o per disastro ambientale. Il Sindaco rispose dicendo che non avrebbe più risposto alle comunicazioni, in quanto le minoranze ne stavano facendo uso improprio.
Proviamo a chiarire.
Il Regolamento sul funzionamento e l’organizzazione del Consiglio Comunale di Pistoia non è lampante sull'argomento, che viene trattato sommariamente:
art. 27 (Ordine del giorno), comma 2: “L’ordine di trattazione degli argomenti deve essere articolato in linea di massima come segue: […] II. Comunicazioni del Presidente; III. Comunicazioni del Sindaco o argomenti su cui il Sindaco è chiamato a rispondere; [];
art. 38 (Ordine dei lavori), comma 2: “[...] il Presidente procede alle comunicazioni […]. Sulle comunicazioni non si apre il dibattito, ma possono essere avanzate solo richieste di chiarimento; comma 3: “Il Presidente del Consiglio comunale ha la facoltà di prendere la parola per dichiarazioni su fatti ed argomenti di particolare rilievo, non previsti al momento della convocazione e che non comportino deliberazioni o impegni di alcun genere; comma 4: “La stessa facoltà spetta a ciascun Consigliere comunale […] purché ne faccia richiesta al Presidente del Consiglio comunale, indicando l'argomento prima dell'inizio della seduta.
Appare comunque evidente che il Sindaco può non rispondere alle comunicazioni, soprattutto se esse comportano “deliberazioni o impegni”. Ma in politica, ci insegna il Sindaco, serve fair-play. Non ho percepito molto fair-play  in questa decisione: con un colpo di spugna si buttano dalla finestra prassi e consuetudini e si avanza d’imperio: questa sì, che è apertura mentale! Tutto in punta di norma, però, tutto senza pieghe.
Avevo deciso di sorvolare sulla questione e di mordermi le mani.
Durante il Consiglio di lunedì 30 settembre, però, è successo qualcos'altro, che mi ha molto stupito e, dopo non poche elucubrazioni, mi ha indotto a rendere pubblico il mio pensiero.
Il fatto. Ho comunicato le mie congratulazioni al Sindaco per l’ottimo risultato che, stando alla stampa, è stato conseguito per il futuro del Polo Sicurezza dell'area ex Breda, augurandomi che non si trattasse solo di un annuncio. Il Sindaco ha preso la parola e l’ha tenuta per diverso tempo, mettendo in risalto il risultato ottenuto. Hai poi risposto ad una ulteriore comunicazione ed ha infine affermato che avrebbe risposto solo alle comunicazioni che a suo insindacabile giudizio avrebbe reputato degne di considerazione, cioè quelle con oggetto di indubbio interesse generale.
Troppo facile! Con tutto il dovuto rispetto, mi permetto di criticare pubblicamente questa scelta del Sindaco Bertinelli. Poteva essere comprensibile, anche se non certo elegante, quella di non rispondere mai alle comunicazioni; non è per niente apprezzabile, invece, quella di rispondere quando fa comodo, che ritengo una modalità profondamente scorretta di rapportarsi con le minoranze ed i cittadini. Con quale criterio e quale autorità, inoltre, il Sindaco decide cosa è importante e cosa non lo è? Con quale metro si giudica più degna di risposta una comunicazione riguardante il Polo Sicurezza rispetto ad una che ha per oggetto una discarica a pochi metri da un ospedale? Francamente, tutto questo ha sapore di autoritarismo e suona tutt'altro che democratico.
Tra l’altro, l’aver cambiato opinione in pochi giorni – malgrado sia ormai uno dei maggiori sport nazionali – ha anche una sfumatura masochista: è come tirarsi la zappa sui piedi, l’autodistruzione della propria autorevolezza. Come si può sperare, infatti, che ci si fidi di chi cambia idea così in fretta, con motivazioni che, a ben vedere, paiono più legate ad interesse particolare che a quello generale? 
Mi auguro che il Sindaco rifletta sulla questione e tragga corrette conclusioni.
[*] – Portavoce M5S Pistoia
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[Venerdì 4 ottobre 2013 | 18:45 - © Quarrata/news]

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