di EDOARDO BIANCHINI
M.M. una paziente pistoiese pronta per
essere operata di ernia ombelicale, tenuta a digiuno fino alle 16:30 e poi
gentilmente invitata a… “ripassare un altro giorno”
PISTOIA. Sono circa le 19:30 quando compongo il numero del
cellulare. Dopo pochi squilli risponde una signora che ha avuto un’esperienza
particolare nel nuovo, avanzatissimo ospedale di San Jacopo.
Si chiama M.M. ed abita in una zona poco
più in là di Porta San Marco.
«Il 15 giugno 2011 – mi dice –
ho iniziato a chiedere di poter eseguire un intervento di ernia ombelicale:
ieri – aggiunge – dopo tutta la lista di attesa di ben 28 mesi, mi hanno
chiamato per togliermi questo problema».
M.M. si è presentata la mattina del 2
ottobre digiuna: si era preparata, era pronta per entrare in sala operatoria,
finché nel pomeriggio, verso le 16-16:30 ha avuto la notizia inattesa: «può tornare a casa perché “la sala operatoria è occupata”». E la hanno dimessa con un certificato da consegnare al
proprio medico curante, in cui c’era scritto più o meno questo.
M.M. mi passa la nuora al cellulare; e
la signora che mi parla, piuttosto irritata, aggiunge che ieri mattina anche
lei, con il marito (figlio di M.M.) e la cognata (l’altra figlia di M.M.) ha
accompagnato la congiunta all’ospedale per l’intervento.
«Ci siamo informati su come si sarebbe svolta l’operazione –
mi conferma la nuora – e abbiamo anche chiesto verso che ora ci sarebbe stato l’intervento:
ci hanno risposto che il tutto sarebbe avvenuto verso le 16-16:30».
La signora M.M., dice la nuora, era la
seconda nella lista di attesa della giornata: qualche ritardo forse ci sarebbe
potuto essere, ma niente di più.
Quando invece M.M. è stata invitata a
tornarsene a casa propria, mentre la nuora se ne era andata al lavoro, i familiari
hanno chiamato il primario: perché, hanno chiesto, invece di rimandare a casa
M.M., non la trattenevano per operarla il giorno seguente (oggi) oppure domani?
Non è possibile: questa è stata la
risposta.
M.M. se n’è dovuta tornare a casa
propria e dopo essere stata digiuna per un’intera giornata.
Sarà ricontattata – ci dice la nuora –
più o meno entro i prossimi 15 giorni.
Ironia della sorte, una conoscente si è
perfino mossa da casa per andare a trovare M.M.
Non l’ha trovata, ma quando ha parlato
con i familiari e ha saputo cos’era successo, dopo un viaggio a vuoto, ha
confermato anch’essa che la stessa cosa era successa qualche tempo prima,
quando lei stessa era ricoverata. Era successo che un altro paziente, pur
pronto all’intervento, era stato gentilmente fatto tornare a casa.
Che altro aggiungere, se non la famosa
frase così cara alla nostra pubblica amministrazione?
«Tutto va ben, madama la marchesa!».
È la sanità toscana: il nuovo modello
Rossi-Marroni…
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Giovedì 3 ottobre 2013 | 20:32 - © Quarrata/news]
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