di LORENZO CRISTOFANI
Scorre a 3-4 metri di profondità sotto
l’orto monastico e funge da collettore fognario – Perché Publiacqua non fu
invitata alla conferenza dei servizi quando si parlava di parcheggio
sotterraneo? – Pistoia viola le norme europee sul controllo dei reflui
PISTOIA. Come avevamo promesso e anticipato nei giorni scorsi,
mostriamo oggi ai lettori una sensazionale novità riguardo all’area dell’antico
orto monastico di San Bartolomeo, un’area a destinazione ortiva ancora fino
agli anni Sessanta del ventesimo secolo e attualmente uno straordinario polmone
verde dalle potenzialità inespresse nel cuore del centro storico.
Offriamo e mettiamo a disposizione di
tutti le inedite immagini di una canalizzazione in mattoni che percorre, a
circa 3,5-4 metri di profondità, il sottosuolo dell’area retrostante la chiesa.
Si tratta un condotto di sezione
irregolare, circa 85 centimetri di diametro se la consideriamo circolare. Scorre,
per gravità, un’ acqua grigia e palesemente putrida, con una portata
approssimativamente di una decina di litri al secondo e uno strato, sul fondo,
di 5-10 centimetri di sassi e ciottolame.
La scoperta di questa tubazione
rappresenta un momento importante per la ricerca storica locale: da anni si è
iniziato a studiare il reticolo di opere idrauliche sotterranee, ma la nostra
segnalazione era evidentemente sfuggita, se non sbagliamo, alle indagini
generali (in questo link è presente e per la prima volta documentato e ripreso il
canalone di San Bartolomeo).
È inoltre di pubblico dominio il fatto
che le antiche gore – l’acquedotto di superficie di una volta, per l’approvvigionamento
e lo scarico idrico – ricoperte e intombate nell’Ottocento, si trovano ad una
minore profondità dal piano di superficie.
Come se non bastasse la direttrice del nostro
canale ha un orientamento completamente differente da quello che potrebbe
seguire la Gora di Scornio, presente nella stessa area e storicamente
documentata in relazioni e cartine tecniche. Pertanto non sarà neanche scontato
ricostruire l’identità storica e l’utilizzo preciso – passato e attuale – di questo manufatto riscoperto dall’oblio, su cui anche
noi, magari con l’aiuto di validi storici e ricercatori, ci riserviamo di
tornare.
Ma oltre al piano culturale della
riscoperta di un pezzo di città – ancorché sotterranea e dall’aria
pestilenziale – esiste un’ulteriore motivazione, assai ben più pratica e
strategica, a sostegno dell’utilità di un simile ritrovamento.
L’ufficio ambiente del comune di
Pistoia ha infatti da alcuni mesi istituito, in sinergia con Publiacqua, il tavolo permanente sulle fognature, con l’obiettivo
di tracciare e definire l’effettivo percorso degli scarichi fognari cittadini.
Si dà il caso che Pistoia, per quanto
ci risulta, sia coinvolta, per la carenza di sistemi di depurazione, nella
procedura d’infrazione di una direttiva della Comunità Europea in ambito di
inquinamento delle acque reflue.
Ecco allora che un puntuale quadro
conoscitivo della situazione è la precondizione per qualunque intervento di
adeguamento fognario. Si parla di interventi in parte già finanziati e che
necessariamente dovranno essere quanto più solleciti e accurati. Anche per
quanto riguarda la situazione fognaria del centro storico ci riserviamo di
intervenire specificamente a breve, sempre con immagini e precise informazioni.
È fuori di dubbio che il canalone di
San Bartolomeo in Pantano, qui in immagine, sia ancora utilizzato come
collettore di acque fognarie: si aspetta di conoscere dagli enti competenti se
si tratta di un troppo pieno del fognone di San Marco o di altro.
L’unica perplessità, invece, si ha nel
leggere che alle conferenze dei servizi che dovevano valutare la fattibilità
del parcheggio sotterraneo della Napoletana Parcheggi, non era stata invitata
Publiacqua, forse l’unico soggetto realmente interessato, per la delicatezza e
le incertezze del quadro fognario del centro cittadino, ad esprimere
indicazioni nell’interesse della collettività. Non solo: sempre in sede di
conferenza dei servizi, i progettisti affermavano – evidentemente in maniera del tutto erronea – che l’area non era interessata
da fossi o canali …
Non sappiamo come si stia sviluppando
quel cavillo burocratico che vede contrapposti, di fronte al Tar, progettisti e
Comune di Pistoia: pensiamo però che le poche immagini e righe qui sopra siano
sufficienti a dimostrare l’inconsistenza sostanziale delle conferenze dei
servizi che servivano e servono da appiglio a quanti rivendicavano e
rivendicano la legittimità del parcheggio.
Non sarebbe male se il segretario
generale del comune, dottor Raffaele Pancari, verificasse se era tutto regolare
quando non si convocava Publiacqua alla conferenza dei servizi ed era altresì
normale che nessuno sapesse né si preoccupasse di approfondire la compatibilità
del sistema fognario con uno scavo faraonico.
Le decisioni politiche possono infatti
anche essere assurde e impraticabili, ma i tecnici della macchina comunale – e
molti di quelli che hanno per un verso o l’altro avallato l’affaire S. Bartolomeo prendono e hanno
preso a fine anno un ricco premio di produttività – devono vigilare attentamente per non far ricadere sulla
comunità le conseguenze di scelte che rischiano di rendere certe situazioni,
come quella delle fogne del centro, ancora più problematiche di quanto già lo
siano.
LE IMMAGINI DEL CANALONE
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 5 settembre 2013 | 09:50 - © Quarrata/news]
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