lunedì 9 settembre 2013

MISERICORDIA-AGLIANA. ARTIOLI E LA CONFRATERNITA DELLE LITI


di ALESSANDRO ROMITI
e EDOARDO BIANCHINI

Il ‘buon nome’ di una istituzione si tutela con la trasparenza e con la correttezza dei suoi vertici – Pareri legali? Quello sul benservito ai Mangoni è costato 500mila € di spese tribunalizie e di soccombenza a danno dei cittadini di Agliana L’incredibile storia dell’Ing. Ortu

AGLIANA. Mercoledì prossimo il geometra Corrado Artioli, Presidentissimo della pluridiscussa e plurichiacchierata Misericordia di Agliana, ha indetto una assemblea straordinaria dei soci con un ordine del giorno che, al terzo punto, mostra il vero intento di questo ex-direttore di banca oggi diventato dominus et deus (padrone e signore) di un triregno (Misericordia, Fondazione, Unimise srl) sul cui trono s’è piazzato a sedere ma solo dopo essersi data una spalmata su super attak “on the back”.
Il terzo punto – che poi è l’occhio e il fuoco di tutta la questione – dice testualmente: «Tutela immagine della Misericordia di Agliana – parere».

Cosa sembra indicare questa formulazione? Forse l’intenzione di Artioli – a quanto pare – di scagliare, come un Dio del Vecchio Testamento (che molto probabilmente il geometra non ha mai letto), tuoni, fulmini e saette in ogni direzione.
Ma su chi, in buona sostanza?
Su chi ha osato mettere in dubbio il suo personale dominio nei cieli, chiedendogli pubblica ragione del casino amministrativo e finanziario che Artioli combinò quando, preso da eroici furori, congedò in malo modo i Mangoni (ingegnere e architetto), e dette l’appalto della nuova sede della Misericordia di Agliana alla Cmsa e al suo (della Cmsa) ingegnere, Giovanni Ortu, il quale – come questo blog ha avuto il coraggio di mostrare, in mezzo ai fischi di tutti i sostenitori di Dio – firmò i progetti-Mangoni col proprio nome e li presentò come suoi: e questo, aglianesi di Agliana e soci fedeli di Artioli, non lo diciamo noi di Quarrata/news, l’ha detto il Tribunale di Pistoia, con sentenze, ordinanze, precetti tutti esecutivi e definitivi, grazie ai quali – e lo ripetiamo con tutta la forza del caso e dell’evidenza – il Presidentissimo geometra Artioli, ex-direttore di banca e dominus et deus della Misericordia, fece perdere alla Misericordia di Agliana (e cioè a tutti i suoi cittadini e potenziali assistiti) almeno 500mila €, vale a dire 1 miliardo, cioè mille milioni delle vecchie lire: lui, proprio lui, il gran maestro della teoria e tecnica bancaria.
«Tutela immagine della Misericordia di Agliana – parere» dice il terzo punto all’ordine del giorno. Cioè, a occhio e croce:
  1. il geometra Artioli s’è fatto fare un parere per querelar qualcuno e difendere il buon nome della Misericordia;
  2. il geometra Artioli ha intenzione di chiedere all’assemblea – con la sua strafumosa retorica da ex-direttore di banca – di essere autorizzato a chiedere un parere legale.

In ambedue i casi, vogliamo ricordare due o tre aspetti interessanti e che investono, direttamente l’assemblea stessa:
  1. anche quando iniziò l’infausto (per lui) contenzioso con i Mangoni, il geometra Artioli, ex-direttore di banca, si dotò di illustri pareri di avvocati che lo spinsero a prendere la via (fallimentare) del Tribunale a costo 500mila euro;
  2. anche oggi torna alla carica con i soci che, se avalleranno la sua proposta, si renderanno corresponsabili, in solido, d’ogni bene: ma anche, e soprattutto, d’ogni male che dovesse nascerne.

Dice, il Presidente geometra Artioli ex-direttore di Banca, che lui vuole tutelare il buon nome della Misericordia: ma il buon nome di una istituzione si tutela attraverso la trasparenza e la correttezza della dirigenza, e non certo con il comportamento di chi – come lui – ha mandato i bilanci a Benedetto XVI, ma li ha negati alla pubblicità, poi riconosciutaci dalla Provincia di Pistoia, che ce ne ha data legittimamente copia per gli interessi indiscutibili della loro conoscenza, dell’informazione e della libera critica ex art. 21 della Costituzione – che evidentemente ad Artioli fa ombra.
A nostro modesto (ma, ci sia consentito, saggio) parere, i soci della Misericordia meglio farebbero, mercoledì 11 prossimo, anziché ascoltare un Presidente che ha tutta l’aria di un rissoso vendicativo, se esperissero una class action per chiedere indietro i 500mila euro fumati alla Misericordia stessa grazie ad antichi, improvvidi pareri legali che, come tutti i pareri, secondo quanto dice il proverbio delle nostre parti… sono – come i se e i ma – il “patrimonio dei bischeri”.

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Lunedì 9 settembre 2013 | 10:43 - © Quarrata/news]

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