venerdì 7 dicembre 2012

INCENERITORE. IL COMITATO ALLA CARICA: «QUALCUNO SI DECIDA A CHIUDERLO»


Dopo la conferenza stampa di oggi a Montale in Sala della Badia

MONTALE. Il Comitato denuncia l’immobilismo e l’indifferenza di vari Enti pubblici che si trovano preposti alla tutela della salute pubblica, presentando alcuni atti che sono davvero inquietanti, per il loro contenuto che, finalmente, sembra infrangere il solido “muro di gomma” più volte riscontrato nel fronte inceneritorista.

Questi i fatti:
1. Dopo oltre due anni dall’iniziativa del Sindaco di Montale David Scatragli che si rivolse al Ministero della Salute per ottenere un dirimente parere sulla risoluzione della grottesca criticità ambientale dell’intero territorio della Piana (comprendente le due Province di Pistoia e Prato) ancora oggi nessun risposta è pervenuta: la cittadinanza attende e il Sindaco rinvia qualunque decisione di merito.
2. Dopo oltre 60 giorni dall’incontro di una delegazione di cittadini con la Asl 3 vedi questo link il Comitato non ha ancora ricevuto nessun riscontro alla nota recante la firma dell’autorevole studiosa epidemiologa Elisabetta Chiellini, nella quale si stabilisce una generale “buona regola” di proibire l’autoconsumo di alimenti coltivati/allevati nelle aree prossime agli inceneritori. Nella piana Po/Pt, nessuna autorità sanitaria ha mai fatto ordinanze di divieto in tale senso. Il dip. Prevenzione di Asl 3 ha accusato le pagine di fotocopia della relazione giurata in oggetto ed ha assunto il più tombale silenzio.
3. Sono oggi trascorsi tre anni da quando Arpat Pistoia, scrisse una lettera al Sindaco di Montale ( prot. 87948 del 9.11.2009), che alla luce delle mancate risposte di oggi, sembra essere un documento solo utile a delimitare il “campo delle responsabilità” sull’inazione dell’incredibile criticità ambientale del territorio. La relazione di causa dell’inquinamento non è stata nient’affatto determinata nelle effettive causalità dall’Agenzia, risultando ciò davvero incomprensibile, dato che nell’area di via W. Tobagi, non vi è una alta presenza d’impianti industriali insalubri, qual è l’inceneritore per definizione (vedi).
4. Dopo aver scandalosamente ricevuto un diniego all’accesso in atti di un imbarazzante documento interno, vedi questo link, il Comitato è onorato di presentare la relazione intercorsa tra i vari uffici del Dipartimento Prevenzione di Asl 3, nella quale viene contestata e criticata le determinazione assunta da Arpat e Asl 3 all’indomani della stipula dell’atto congiunto sulla minaccia sanitaria riconducibile all’alta presenza di polveri fini nella piana. Il documento è apodittico e dimostrativo della ricercata volontà di alcuni funzionari che tendono ineludibilmente a sottostimare gli effetti della responsabilità diretta dell’impianto su tale grave fattore di inquinamento che minaccia la salute dei cittadini.
La relazione è un atto che altresì dimostra la lacerazione sussistente all’interno di Asl 3, ma dimostra però altresì che ci sono stati dei professionisti applicati che rivendicano con chiarezza e competenza le evidenze scientifiche, usando solo onestà intellettuale, scienza e coscienza, avvalendosi di atti peraltro richiamati dalla letteratura disponibile in campo internazionale.
Allora oggi il Comitato denuncia la grave inerzia funzionale e amministrativa che emerge solidamente dalla lettura dei fatti trascorsi in questi anni e, all’avvio di una nuova stagione invernale ricorda che oggi si è registrato il 44° giorno di sforamento delle Pm10 nell’anno 2012 dichiarando la propria indignazione e sconcerto per tale concatenazione di mancate azioni che, con le “ordinanze sindacali/beffa”, divengono dei palliativi inutili alla risoluzione del grave problema che affligge la popolazione.
Alla luce della documentazione resa disponibile il Comitato chiede che Arpat e Asl revochino il documento congiunto surrettiziamente sottoscritto il 27 febbraio scorso, invitando le autorità sanitarie a prendere con solerzia le necessarie iniziative all’eliminazione dell’inquinamento e già conosciute e certificate nelle note della stessa Asl 3, sulla quale ritiene di non doversi richiamare ancora.
Il Comitato chiede infine che chi ha responsabilità di gestione della sicurezza ambientale e di tutela della salute ottemperi con dignità, autorevolezza e competenza a tale compito senza farsi condizionare da suggestioni di mero ed esclusivo intento politico.
Comitato Chiusura Inceneritore Montale















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Nella foto un momento della conferenza stampa.
[Venerdì 7 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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