martedì 10 settembre 2013

CORMIO: «COMUNE UNICO SENZA ABETONE? SAREBBE UNA SCONFITTA PER LA MONTAGNA E PER LA TOSCANA»


Ma gli inciampi e i no sono troppi e troppo diffusi in tutti i Comuni tranne che a San Marcello

SAN MARCELLO-MONTAGNA. In riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Danti, sulla volontà di fare un comune unico con Fiumalbo, ritengo che questa posizione espressa ormai da tempo e in più occasioni pubbliche, cambi gli scenari sulla fusione.
La nostra amministrazione ha promosso e caldeggiato la fusione, intesa tra i quattro comuni, Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello, con lo scopo di creare un Comune Unico della Montagna pistoiese, che si ponga nella prospettiva del miglioramento dei servizi e di forme di collaborazione tra i territori, ma che allo stesso tempo contemplasse la volontà di fusione esplicita e consapevole della bontà del progetto
da parte delle popolazioni e dei propri rappresentanti istituzionali, per arrivare al referendum soddisfatti dell’operazione.
A tal proposito ostinatamente e tra mille polemiche l’amministrazione di San Marcello ed io in prima persona, ha preteso un percorso partecipativo popolare, capillare e qualificato, vista l’importanza storica del progetto, allo scopo e con l’obbiettivo di capire gli umori, i sentori le perplessità della popolazione, la cui volontà è sovrana.
Ad oggi il panorama generale che emerge è piuttosto confuso e desolante, vista la posizione ostile e categorica sulla contrarietà alla fusione del comune di Abetone. Per quanto riguarda gli altri comuni le posizioni ad oggi emerse non sono altrettanto rassicuranti. Il Pd di Cutigliano attraverso Graziano Nesti ha espresso, analogamente al Sindaco Danti, la propria contrarietà al Comune Unico e lo ha fatto pubblicamente e in sede istituzionale. Il Comune di Piteglio sostiene la fusione attraverso il proprio Sindaco ma allo stesso modo non la pensa la sua Giunta, che ha votato contro al documento sul referendum, e che è passato grazie al sostegno dell’opposizione.
San Marcello è l’unico Comune che per ora non ha trovato grosse opposizioni al progetto. Ora la domanda che ci poniamo è se ha un senso obbligare Abetone a una fusione così fortemente osteggiata, tanto da voler promuovere un referendum sulla possibilità di far transitare il loro Comune sotto la tutela giurisdizionale dell’Emilia Romagna.
Ha un senso proseguire in questa fusione in un panorama così incerto e confuso? Io credo che il Comune Unico senza Abetone non abbia ragione di esistere, e che se davvero come espresso dal sindaco e dalla popolazione, e ci auguriamo che sia solo una provocazione, ci fosse l’intenzione di fondersi con Fiumalbo, io credo che per la montagna e anche per la Toscana sarebbe un danno enorme sia in termini economici che di immagine.
Il Sindaco
Silvia Maria Cormio
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[Martedì 10 settembre 2013 | 19:08 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Mi pare che l'obiezione del sindaco di San Marcello sia, a questo punto, piú che motivata.
    E il come si sta sviluppando questa vicenda é la riprova, provata, di quanto elevato sia stato il livello di approssimazione, unito a una scadente se non nulla capacità politica e di effettiva rappresentatività, da parte del Comitato ormai noto come "Dynamone".

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  2. Sono daccordo e, nel contempo in disaccordo, con il Sindaco Cormio.
    Mi spiego meglio no al Comune unico di Abetone sia perchè Fiumalbo è fuori Regione sia perchè il Sindaco Danti ignora (o vuole ignorare) i legami con Cutigliano da cui una grossa porzione del territorio e della popolazione nel 1936 fu staccata dal Governo fascista per costituire il Comune di Anetone.

    Di contro no all''inserimento di San Marcello nel Comune Unico sia perchè affatto tenuto a unificarsi sia perchè - data la sproporzione del suo elettorato- non farebbe altro che mettere il NUOVO COMUNE nelle mani di quei dirigenti del locale partito egemone assai discussi che come accredita la vox populi hanno sciaguratamente distrutto vuoi per incapacità vuoi per lassismo o peggio la nostra ormai impoverita montagna. Come ben insegnano le varie vicende della Comunità Montana, della fallita reidustrializzazione di Campo Tizzoro, della colpevole rinuncia alla difesa dell'Ospedale di San Marcello, dell'Aziende di Promozione turistica, delle strade di arroccamento e di movimento da e per la montagna, dalle pazzoidi leggi varate sulla raccolta dei funghi, dei mirtilli e del volersi gettare ( armi e bagagli) in quel movimeto lobbistico del Comunone Dymanone.

    Il Comune di San Marcello resti da sè e i montanari dell'alto Pistoiese si uniscano formando un Comune unico con Abetone-Cutigliano e Piteglio. Questa soluzione tra l'altro avrebbe il merito di stimolare una sana concorrenza tra San Marcello ed il resto dell'Alta Montagna e, nello stesso tempo, di respingere le oscure manovre che, purtroppo, aleggiano nelle "segrete stanze" del Comitato per il Comunone Dynamone.-

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