Un bell’affondo al Presidente Artioli: «Chi agisce ‘in nome e per conto’ dovrebbe
rispondere personalmente dei risultati prodotti»
AGLIANA. Ci arriva oggi un intervento ufficiale
e diretto dell’architetto Pier Gino Mangoni:
Al
signor Sindaco del Comune di Agliana – Eleanna Ciampolini
Al
Proposto della parrocchia di San Piero – Don Paolo Tofani
Al
Piovano della parrocchia di San Niccolò – Don Rodolfo Vettori
Al
Comandante della Stazione dei Carabinieri di Agliana – Antonio Cataldo
Al
Dott. Ferdinando Santini
Al
Dott. Attilio Barontini
A
Quarrata news
A tutti i cittadini che ho dimenticato, e con i quali mi scuso
personalmente
Carissimi ed egregi, vi scrivo in merito
alla questione Misericordia di Agliana, e della bagarre che si è scatenata da
un po’ di tempo, inizialmente intorno alla sentenza del Tribunale di Pistoia
che condanna la medesima al pagamento degli onorari relativi alle mie
prestazioni ed a quelle dell’Ing. Mangoni, in relazione alla Nuova sede dell’associazione,
e che successivamente si è estesa ad aspetti non riguardanti la costruzione
della Sede, bensì alle modalità di gestione economica e di conduzione in senso
più ampio della medesima.
CATTIVONI!
Noi
di Quarrata/news abbiamo ricevuto non solo la lettera dell’architetto,
ma anche una mail di un volontario che scrive:
Si fa sempre più insistente la notizia secondo la quale sarete
querelati non a nome della mise ma dal cittadino Artioli.
Si sente parlare dell’uso improprio del logo della associazione
all’accanimento nei confronti della persona.
Cattivoni!
Caro
volontario, ovviamente stiamo tremando dalla paura.
Ma
se noi dovessimo preoccuparci – mentre facciamo cronaca e inchiesta – di
minacce di questo genere, cosa dovrebbero fare quelli che, amministrando
soldi non loro, mettiamo della Misericordia, hanno fatto gettare nel cesso
centinaia di migliaia di euro solo perché non hanno saputo né agire né
fermarsi al momento opportuno?
Artioli
si sente vittima, ma non lo è. Le vittime sono tutti coloro che, come te, grazie
a lui e alla sua imprevidenza, sono stati depauperati di una fetta
consistente di patrimonio associativo.
Quanto
alla voglia di Tribunale, Artioli cerchi di starne più alla larga che può. Ha
già perso due o tre volte: e si è già messo in cattiva luce più di un po’.
Studi,
invece, un po’ di diritto: gli farà bene e si renderà conto che, chi sta in
prima linea, può essere oggetto di critiche la cui soglia di continenza è
molto, molto più alta di quella che tocca al singolo privato cittadino.
Se
avesse fatto il pensionato semplice, non sarebbe finito sotto il microscopio.
Oppure
non si sarebbe dovuto muovere come un bisonte, trinciando le ossa alla sua
associazione per quasi mezzo milione di euro!
Q/n
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Mi preme osservare, nonostante la mala
informazione, e la campagna diffamatoria messa in atto nei nostri confronti,
relativa alle nostre capacità professionali, e finanche al nostro approccio
etico alla vita, che certamente darebbe diritto a rivalse e precisazioni, che
per noi la questione è chiusa da tempo, e non potrebbe essere altrimenti!
Ad oggi, vedo infatti realizzata la
costruzione da me concepita, sono stato giustamente indicato come progettista
sul cartello dei lavori ad ogni evidenza pubblica, e la sentenza del giudice,
riconosce l’importanza economica del mio lavoro, ma anche la completezza ed il
rispetto del pattuito con il committente.
Se ho affrontato la
questione con moderazione, all’inizio del contenzioso, nonostante la campagna
diffamatoria fosse la medesima di oggi, figuriamoci se intendo cambiare atteggiamento
a sentenza statuita.
Devo precisare però,
che gli appigli ed i motivi di sproloquio, con cui si cerca di screditare il
mio operato, sono stati anch’essi oggetto della valutazione del giudice, che
quindi non solo ha fissato la giusta ricompensa per quanto fatto, ma ha anche
esaminato i motivi di eccezione riportati da controparte, respingendoli in
toto.
L’unico rammarico che mi rimane della
vicenda, è quello di non essere potuto addivenire ad una soluzione transattiva,
comunque commisurata all’importanza del mio lavoro, ma quando si incontrano
persone che parlano lingue diverse, per farle intendere, non c’è altro modo che
ricorrere all’interprete!
Mi fermo qui, perché intorno a noi ci sono
tanti e più drammatici problemi, che reputo sciocco e poco redditizio per
tutti, contestare la sentenza della magistratura, che da sempre all’interno del
nostro ordinamento, si considera organo supremo e super-partes nella
definizione delle controversie di qualsiasi tipo.
Né intendo dare seguito ai contenuti di
assemblee pubbliche, che chiunque è in diritto di convocare, per spiegare dal
proprio punto di vista gli accaduti, ma che poco o niente possono dire di ufficiale
sulla questione, proprio perché farcite di affermazioni contestabili fino a
prova contraria, e nelle quali non si è data lettura degli unici documenti pubblici
che ad oggi dovrebbero quantomeno mettere tutti d’accordo: le sentenze del
Tribunale di Pistoia.
Mi sia consentito però, fare alcune
osservazioni, su aspetti che non conoscevo, ma che apprendo con grande novità,
quasi quotidianamente.
Intanto, dobbiamo dissociarsi dal nominare
sempre la Misericordia. La Misericordia, ha attraversato il tempo, è
stata delle generazioni passate (mio nonno è tra i fondatori), è della
generazione attuale, sarà della generazione dei nostri figli.
Quindi usiamo attenzione e moderazione, le
osservazioni e le rimostranze, ed io lo so bene per esperienza vissuta, non
vanno fatte alla Misericordia, ma a chi la gestisce, nel bene e nel male; loro
passeranno, come tutti, la Misericordia no.
Vi pregherei di soffermarvi sul fatto, che
io per chiedere ragione dei torti subiti, ho dovuto mettermi in gioco
personalmente, rischiando in prima persona, anche economicamente; dovendo agire
con rammarico nei confronti dell’associazione, senza che questa fosse stata
attrice delle vicende, e non potendolo fare direttamente nei confronti di chi
agisce in nome e per conto, che invece dovrebbe rispondere personalmente
dei risultati prodotti.
Detto questo, sono propenso a considerare,
che quanto accaduto, e da me vissuto, sia frutto di un episodio, non di un
atteggiamento, ma per convincermi di questo, credo debba fornirsi da parte dell’associazione
risposta concreta a qualsiasi domanda da parte dei cittadini.
Ripeto, anch’io, come
cittadino aglianese, sono curioso di ascoltare le chiarificazioni alle tante
domande sollevate in quest’ultimo periodo. Rimane certo l’importanza della forma,
le cose si chiedono con educazione e pertinenza, ma ciò non toglie, la ancora
maggiore importanza della sostanza: i cittadini meritano risposta ed
evidenza dei fatti riguardo a qualsiasi tematica venga sollevata.
Rimango ovviamente a disposizione di tutti
coloro che, come già successo nei giorni passati, reputino di contattarmi
personalmente per conoscere il mio pensiero sulla realtà dei fatti di cui mi
sono occupato.
Cordialità
Piergino Mangoni
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[Martedì 12 febbraio 2013 | 20:57 - © Quarrata/news]
Mi scappa una domanda: ma il nuovo professionista che ha svolto l'incarico di D.LL. com'è capitato nell'incarico? Quali criteri sono stati usati per l'assegnazione di tale delicato ruolo?
RispondiEliminaAttendo una risposta, dalla Misericordia!