martedì 12 febbraio 2013

MISERICORDIA-AGLIANA. UNA LETTERA DELL’ARCHITETTO PIER GINO MANGONI


Un bell’affondo al Presidente Artioli: «Chi agisce ‘in nome e per conto’ dovrebbe rispondere personalmente dei risultati prodotti»

AGLIANA. Ci arriva oggi un intervento ufficiale e diretto dell’architetto Pier Gino Mangoni:

Al signor Sindaco del Comune di Agliana – Eleanna Ciampolini
Al Proposto della parrocchia di San Piero – Don Paolo Tofani
Al Piovano della parrocchia di San Niccolò – Don Rodolfo Vettori
Al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Agliana – Antonio Cataldo
Al Dott. Ferdinando Santini
Al Dott. Attilio Barontini
A Quarrata news
A tutti i cittadini che ho dimenticato, e con i quali mi scuso personalmente

Carissimi ed egregi, vi scrivo in merito alla questione Misericordia di Agliana, e della bagarre che si è scatenata da un po’ di tempo, inizialmente intorno alla sentenza del Tribunale di Pistoia che condanna la medesima al pagamento degli onorari relativi alle mie prestazioni ed a quelle dell’Ing. Mangoni, in relazione alla Nuova sede dell’associazione, e che successivamente si è estesa ad aspetti non riguardanti la costruzione della Sede, bensì alle modalità di gestione economica e di conduzione in senso più ampio della medesima.

CATTIVONI!

Noi di Quarrata/news abbiamo ricevuto non solo la lettera dell’architetto, ma anche una mail di un volontario che scrive:

Si fa sempre più insistente la notizia secondo la quale sarete querelati non a nome della mise ma dal cittadino Artioli.
Si sente parlare dell’uso improprio del logo della associazione all’accanimento nei confronti della persona.
Cattivoni!

Caro volontario, ovviamente stiamo tremando dalla paura.
Ma se noi dovessimo preoccuparci – mentre facciamo cronaca e inchiesta – di minacce di questo genere, cosa dovrebbero fare quelli che, amministrando soldi non loro, mettiamo della Misericordia, hanno fatto gettare nel cesso centinaia di migliaia di euro solo perché non hanno saputo né agire né fermarsi al momento opportuno?
Artioli si sente vittima, ma non lo è. Le vittime sono tutti coloro che, come te, grazie a lui e alla sua imprevidenza, sono stati depauperati di una fetta consistente di patrimonio associativo.
Quanto alla voglia di Tribunale, Artioli cerchi di starne più alla larga che può. Ha già perso due o tre volte: e si è già messo in cattiva luce più di un po’.
Studi, invece, un po’ di diritto: gli farà bene e si renderà conto che, chi sta in prima linea, può essere oggetto di critiche la cui soglia di continenza è molto, molto più alta di quella che tocca al singolo privato cittadino.
Se avesse fatto il pensionato semplice, non sarebbe finito sotto il microscopio.
Oppure non si sarebbe dovuto muovere come un bisonte, trinciando le ossa alla sua associazione per quasi mezzo milione di euro!
Q/n
Mi preme osservare, nonostante la mala informazione, e la campagna diffamatoria messa in atto nei nostri confronti, relativa alle nostre capacità professionali, e finanche al nostro approccio etico alla vita, che certamente darebbe diritto a rivalse e precisazioni, che per noi la questione è chiusa da tempo, e non potrebbe essere altrimenti!
Ad oggi, vedo infatti realizzata la costruzione da me concepita, sono stato giustamente indicato come progettista sul cartello dei lavori ad ogni evidenza pubblica, e la sentenza del giudice, riconosce l’importanza economica del mio lavoro, ma anche la completezza ed il rispetto del pattuito con il committente.
Se ho affrontato la questione con moderazione, all’inizio del contenzioso, nonostante la campagna diffamatoria fosse la medesima di oggi, figuriamoci se intendo cambiare atteggiamento a sentenza statuita.
Devo precisare però, che gli appigli ed i motivi di sproloquio, con cui si cerca di screditare il mio operato, sono stati anch’essi oggetto della valutazione del giudice, che quindi non solo ha fissato la giusta ricompensa per quanto fatto, ma ha anche esaminato i motivi di eccezione riportati da controparte, respingendoli in toto.
L’unico rammarico che mi rimane della vicenda, è quello di non essere potuto addivenire ad una soluzione transattiva, comunque commisurata all’importanza del mio lavoro, ma quando si incontrano persone che parlano lingue diverse, per farle intendere, non c’è altro modo che ricorrere all’interprete!
Mi fermo qui, perché intorno a noi ci sono tanti e più drammatici problemi, che reputo sciocco e poco redditizio per tutti, contestare la sentenza della magistratura, che da sempre all’interno del nostro ordinamento, si considera organo supremo e super-partes nella definizione delle controversie di qualsiasi tipo.
Né intendo dare seguito ai contenuti di assemblee pubbliche, che chiunque è in diritto di convocare, per spiegare dal proprio punto di vista gli accaduti, ma che poco o niente possono dire di ufficiale sulla questione, proprio perché farcite di affermazioni contestabili fino a prova contraria, e nelle quali non si è data lettura degli unici documenti pubblici che ad oggi dovrebbero quantomeno mettere tutti d’accordo: le sentenze del Tribunale di Pistoia.
Mi sia consentito però, fare alcune osservazioni, su aspetti che non conoscevo, ma che apprendo con grande novità, quasi quotidianamente.
Intanto, dobbiamo dissociarsi dal nominare sempre la Misericordia. La Misericordia, ha attraversato il tempo, è stata delle generazioni passate (mio nonno è tra i fondatori), è della generazione attuale, sarà della generazione dei nostri figli.
Quindi usiamo attenzione e moderazione, le osservazioni e le rimostranze, ed io lo so bene per esperienza vissuta, non vanno fatte alla Misericordia, ma a chi la gestisce, nel bene e nel male; loro passeranno, come tutti, la Misericordia no.
Vi pregherei di soffermarvi sul fatto, che io per chiedere ragione dei torti subiti, ho dovuto mettermi in gioco personalmente, rischiando in prima persona, anche economicamente; dovendo agire con rammarico nei confronti dell’associazione, senza che questa fosse stata attrice delle vicende, e non potendolo fare direttamente nei confronti di chi agisce in nome e per conto, che invece dovrebbe rispondere personalmente dei risultati prodotti.
Detto questo, sono propenso a considerare, che quanto accaduto, e da me vissuto, sia frutto di un episodio, non di un atteggiamento, ma per convincermi di questo, credo debba fornirsi da parte dell’associazione risposta concreta a qualsiasi domanda da parte dei cittadini.
Ripeto, anch’io, come cittadino aglianese, sono curioso di ascoltare le chiarificazioni alle tante domande sollevate in quest’ultimo periodo. Rimane certo l’importanza della forma, le cose si chiedono con educazione e pertinenza, ma ciò non toglie, la ancora maggiore importanza della sostanza: i cittadini meritano risposta ed evidenza dei fatti riguardo a qualsiasi tematica venga sollevata.
Rimango ovviamente a disposizione di tutti coloro che, come già successo nei giorni passati, reputino di contattarmi personalmente per conoscere il mio pensiero sulla realtà dei fatti di cui mi sono occupato.
Cordialità Piergino Mangoni
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[Martedì 12 febbraio 2013 | 20:57 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Mi scappa una domanda: ma il nuovo professionista che ha svolto l'incarico di D.LL. com'è capitato nell'incarico? Quali criteri sono stati usati per l'assegnazione di tale delicato ruolo?
    Attendo una risposta, dalla Misericordia!

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