di Mauro Banchini [*]
Dopo l’invito di papa Francesco a
cercare il giorno esatto del battesimo – «Una questione più profonda di ciò che non appaia»
PISTOIA. Per i cattolici di Pistoia sarà più facile mettersi in
regola con il particolare “compito a casa” assegnato, questa mattina, da papa
Francesco a ciascun battezzato: ricercare il giorno esatto in cui si è ricevuto
il primo fra i sacramenti, quello che segna l’ingresso ufficiale nella chiesa.
Il vescovo Mansueto Bianchi, che in
Conferenza Episcopale italiana presiede la Commissione per l’ecumenismo e il
dialogo, sottolinea che è “davvero molto facile non farsi trovare impreparati
sul compito chiesto da papa Francesco: è infatti sufficiente rivolgersi al
parroco nella parrocchia dove si abitava da piccoli in modo da ottenere una
risposta rapida attraverso i registri che ciascuna parrocchia è tenuta ad avere”.
Lanciando un invito a utilizzare gli “open
data parrocchiali”, mons. Bianchi precisa che “la questione evidenziata questa
mattina dal pontefice è certo più profonda di ciò che non appare a prima vista.
Non è solo una battuta, ma anche collegata alla sottolineatura sull’importanza
di amare comunque la Chiesa è un serio invito a tutti i cattolici battezzati,
che almeno in Italia raggiungono percentuali ancora molto elevate, a
confrontarsi sul senso profondo di una scelta a suo tempo fatta, per loro, dai
genitori tornando a riflettere sul significato di una dimensione verticale
nella vita quotidiana e riscoprendo, o scoprendo, la figura di Gesù”.
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[Mercoledì 11 settembre 2013 | 18:58 - © Quarrata/news]
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