domenica 1 settembre 2013

E IL NUOVO CAMPO NOMADI? PER SEL UNA VERA E PROPRIA MOSTRUOSITÀ


Si rischia di sperperare oltre un milione e mezzo di euro dei contribuenti per una soluzione ‘provvisoria’ – Cosa dirà la Corte dei Conti quando capirà che l’operazione, fatta a Sant’Agostino, sarebbe stata a costo zero?

PISTOIA. Scrive Massimiliano Sforzi, capogruppo Sel al Comune di Pistoia:

L’insediamento dei Rom presso il torrente Brusigliano, nell’area che ospita il Nuovo Ospedale di Pistoia, oltre ad essere inadeguato ad ospitare dignitosamente esseri umani, non è mai stato formalizzato in nessuno strumento di pianificazione urbanistica del Comune di Pistoia. L’insediamento risulta quindi abusivo, nonostante da decenni generazioni di Rom pistoiesi si siano avvicendate in quell’area. Con la costruzione del nuovo ospedale l’insediamento pone nuovi ed urgenti problemi, per i quali le soluzioni non sembrano né immediate né adeguate.

LE MIRABILI SOLUZIONI
DELLA GIUNTA BERTINELLI

SIAMO SEMPRE lì, a parlare di Bertinelli e della sua sostanziale incapacità di trovare soluzioni adeguate, economiche ed efficienti.
L’intervento di Sforzi non solo ci trova d’accordo e allineati su ciò che dice, ma ci spinge, in aggiunta, a dire molto di più.
E il di più significa che la soluzione prospettata dalla maggioranza è – per l’ubicazione del campo nomadi sull’autostrada – non solo un indiscutibile sperpero di denaro, ma una decisione indegna della sinistra (anche se dire indegna è davvero poco) perché crea un vero e proprio Lager scaraventando la gente nel peggior posto possibile: un atto che disonora il Pd e chi, in questo, lo appoggia e lo vota.
Se poi quanto dice Sforzi è vero, che cioè il campo nomadi «non è mai stato formalizzato in nessuno strumento di pianificazione urbanistica del Comune di Pistoia», cosa aspetta la Procura della Repubblica a fare ciò che dovrebbe per l’obbligatorietà dell’azione penale?
e.b.
Infatti nonostante sia noto da tempo che la localizzazione dell’ospedale in un’area idrogeologicamente fragile avrebbe richiesto opere di compensazione dal punto di vista idraulico (casse di espansione, rafforzamento degli argini etc.), l’amministrazione non ha considerato di coordinare con la tempistica di tali interventi lo spostamento dell’insediamento Rom in un sito ideo e definitivo, al fine di consentire gli interventi sull’argine.
La domanda che si pone è: l’area individuata può essere considerata definitiva, visto che la sola acquisizione del terreno costerà alle cassa del Comune e quindi ai contribuenti, più di 500.000 euro? La risposta arriva dal Regolamento Urbanistico approvato recentemente (aprile 2013), che indica nell’area in oggetto un insediamento Rom esclusivamente temporaneo. Siamo quindi in procinto di investire 500.000 euro e forse il doppio per rendere fruibile quell’area per un insediamento destinato ad essere temporaneo?
In effetti approfondendo la questione si scopre che l’insediamento Rom in quell’area risulta in contrasto con le previsioni del Piano Strutturale vigente, ed è proprio la Provincia di Pistoia a sollevarne l’incompatibilità con una osservazione al Regolamento Urbanistico in relazione alla previsione dell’insediamento Rom nell’area ai margini dell’autostrada; in quell’area infatti sussistono innumerevoli vincoli dettati dalle mura verdi. Il regolamento Urbanistico supera il problema posto dalla Provincia, classificando l’insediamento come temporaneo. Quindi stiamo per spendere 500.000 euro per l’acquisto di un terreno che non risolverà definitivamente la questione dell’insediamento dei cittadini e delle cittadine Rom siti ai margini del Brusigliano e in aggiunta verrà spesa una somma analoga per rendere disponibile all’uso quell’area.
Forse sarebbe stato opportuno che prima dell’approvazione del regolamento urbanistico o si fossero indicate altre soluzioni, fra le quali la più interessante appare quella dell’area di S. Agostino, area di proprietà del Comune in cui l’insediamento avrebbe trovato una collocazione compatibile con le altre previsioni urbanistiche (stazione ferroviaria etc.). Non è chiaro come mai ci si sia ostinati ad orientarsi su questa area poco idonea all’insediamento sia per la presenza di numerosi vincoli fra i quali il vincolo autostradale (ricordiamo l’imminente spesa, in questi tempi di sciagura economica, dell’ampliamento per le terze corsie con l’ulteriore consumo di suolo) ed il vincolo idrogeologico, sia per le difficoltà di collegamento dell’area con la città ed i servizi (caratteristiche richieste per tali insediamenti dalla relativa normativa europea), mancano tutte le opere di urbanizzazione e la viabilità di collegamento dell’insediamento con le strade pubbliche. Il terreno infatti è circondato da altre proprietà che dovranno forse essere attraversate dalla viabilità di collegamento dell’insediamento con la viabilità urbana.
Inoltre per realizzare l’insediamento nonostante il vincolo idrogeologico, siamo in zona P 3 nella stragrande maggioranza dell’area, occorrerà compiere ulteriori lavori di messa in sicurezza che costeranno altrettanti denari sborsati dal Comune di Pistoia ovvero dai/dalle contribuenti pistoiesi. Credo che una maggiore efficienza della spesa pubblica rappresenti una caratteristica imprescindibile per chi amministra soprattutto di questi tempi. Inoltre viene da chiedersi cosa dirà la Corte dei Conti, quando fra i vari siti individuati dagli uffici comunali, risultava un terreno di proprietà del Comune sito ai confini della zona di Sant’Agostino, quindi a costo zero per la collettività? Operare su quel terreno richiederebbe solo un investimento a basso costo e con alcune delle somme risparmiate dall’acquisto del terreno potremo svolgere una bellissima riqualificazione urbanistica e paesaggistica del quartiere che ospiterà le famiglie Rom pistoiesi a beneficio dell’intera collettività, intraprendendo così un vero percorso di inclusione ed interazione sociale fra le diverse comunità locali, come, fra l’altro, richiesto dalle linee dell’unione Europea per avere il finanziamento!
Sfida: sinistra, che vuol dire essere di sinistra di fronte a questa scelta?
Ulteriore sfida: che scelte deve fare il cristiano di fronte a tale situazione?
Città, ci vogliamo interrogare? È cosa nostra, oppure no? Questa cosa, ci riguarda o no?
Massimiliano Sforzi
Cons. Capog. Sel
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[Domenica 1° settembre 2013 | 12:46 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Bravo Massimiliano!
    Adesso, per completare l'opera, serve sapere a che livello è stata presa la decisione, e con quali motivazioni (ci dovrà essere un provvedimento formale, inevitabilmente)e chi è il proprietario del terreno che il Comune andrà ad acquistare con i soldi di tutti, per capire meglio quali "interessi" e manovre si nascondono dietro l'operazione. Se veramente, al termine di tutto, si dovessero riscontrare profili di illecito penale, nessuna esitazione: Procura della Repubblica, come suggerisce Bianchini. Buttarla su una sterile contrapposizione politica non servirebbe a niente ed a nessuno, lasciando di fatto le cose come sono e facendo solo il gioco di chi gioca sporco.
    Piero Giovannelli

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