di FELICE DE MATTEIS
Comunità
Montana, Ospedale Pacini, Poste e viabilità, Comunone/Dynamone: tutte facce di
una stessa medaglia di inesorabile dismissione
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
Sono dei “perché” buttati giù apparentemente senza logica alcuna e senza
interconnessioni fra di loro, se non quell’unica e opaca regnatela che da
troppo tempo avvolge la Montagna che altro non è che il riflesso debole di
questo povero Paese che non ha più diritto di chiamarsi Nazione o Patria.
A
questi “perché” sotto enunciati, ciascuno provi a dare una personale risposta,
tenendo presente che alla base di tutte le domande esiste una parolina magica
che, anche se olezza di esterofilo, ha un significato italiano ben preciso: si
scrive “welfare” e si pronuncia “stato sociale”.
Se
è solo, come sta accadendo, uno stato/altro da noi che preleva i soldi
camuffandoli come necessità di equa ripartizione della ricchezza per garantire
a tutti eguali diritti, e ingrassa invece l’ingordigia di chi già ha e sempre
più vorrebbe avere, questo si chiama saccheggio.
È
ciò che sta avvenendo attraverso la pubblica amministrazione e le sue
molteplici e innumerevoli diramazioni, con stipendi da nababbo e servizi al
limite della sussistenza. Un’ultima considerazione: quando l’Etica di una
Nazione è morta – e in Italia è morta da decenni – perché meravigliarsi di
Grillo?
- – Comunità Montana: perché dopo trenta mesi dall’accadimento e relativa denuncia, la Magistratura e la stampa cartacea (degna cassa di risonanza) magnificano il sequestro cautelare dei beni del “S.G.” come grande evento? Tutto qui? Possibile che la storia delle ruberie in Comunità Montana non coinvolga anche i politici? Fatta fallire per €. 250.000 a fronte di quasi dieci milioni di beni immobili, questa Comunità!
- – Ospedale Lorenzo Pacini e con esso il territorio della Montagna: sacrificati per il vile principio dei conti che debbono tornare; nonostante gli intoccabili stipendi da oltre centomila euro annui – quelli, per legge, pubblici, – di una “processionaria” di manager addetti a non si sa che cosa, che invece di diminuire aumentano e si moltiplicano. In base alla logica del risparmio? E i medici di base, novelli travet, costretti a “soggiacere” alle logiche del mercato (dei parassiti) e non alla loro alta missione?
- – Poste e viabilità: le prime chiudono perché l’utenza cala, le seconde si limitano a qualche rattoppo con la solita scusa che mancano i soldi. I soldi mancano veramente (perché “il sistema” li ha rubati) ma in compenso, mentre la Ximenes del sindaco Danti raccatta milioni pubblici per mantenersi in vita, la Multipass ci dice – in cronaca locale – di essere soddisfatta per i quattro milioni di “passaggi” sulle piste da sci. Moltiplicando questa cifra per un modesto pedaggio, che senso ha questo sperpero di pubblico denaro elargito dal Governatore Rossi, già assessore alla Sanità Regionale? E gli altri Comuni cosa “accattano”? Briciole, quelle che diventeranno pani allorquando si sarà formato il Comunone/Dynamone?
- – Comunone/Dynamone: cui prodest, a chi serve? Ai leccapiatti della politica locale che – il Grillo Parlante in un precedente post è stato chiarissimo – ancora non vogliono mollare la presa solo per nascondere le loro incapacità e/o connivenze nella gestione di un Ente quale era la fu Comunità Montana, che aveva la possibilità, purtroppo non la capacità umana, di soddisfare comuni bisogni e necessità, addirittura facendosi carico, a suo tempo, anche della sanità? Oppure di quei signori privati, rappresentanti di interessi enormi che stanno dietro alla Dynamo e che si chiamano Manes e quindi Kme e non solo?
Eppure, nella Montagna
siamo “costretti” a crederci ancora e se la qualità non dipende dai numeri, ai
giovani della Montagna questi “perché” sono rivolti.
Ad essi la soluzione di
questi immensi problemi. Loro ce la possono fare: noi possiamo solo avvertirli
che il vecchio che vuole riapparire come “il nuovo che avanza” deve
essere spazzato via: civilmente, ma senza indugio.
E senza fare
prigionieri!
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[Giovedì 9 maggio 2013 | 11:46 - © Quarrata/news]
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