martedì 21 maggio 2013

PORTA SAN MARCO E IL SUO MUSEO ETNOGRAFICO


di LORENZO CRISTOFANI

Una lodevole iniziativa spontanea di Guido Pasquetti

PISTOIA. La primavera, nel Quartiere di Porta San Marco, sembra che sia iniziata nel modo migliore possibile, portando quasi per magia, nel ventre della città, un piccolo museo etnografico di oggetti della vita quotidiana di una volta.
Si tratta di una spontanea iniziativa di Guido Pasquetti, appassionato collezionista di strumenti legati ai tradizionali stili di vita di artigiani e contadini di qualche generazione indietro.
L’esposizione è raccolta in un piccolo capannone all’angolo tra via Cavallerizza (numero 2) e via Di Mezzo, cinquanta metri da piazza San Lorenzo, di fronte alla scuola elementare Attilio Frosini e sull’angolo opposto di quello che una volta ospitava il magazzino della Gennì.

Già la Gennì. Quanti ricordi, per i giovani di ieri che, inconsapevoli testimoni di una cultura del riciclo ante litteram, portavano per poche lire gli oggetti di casa a questa storica figura sammarchina...
Ma il museo etnografico, che Guido Pasquetti tiene regolarmente aperto il sabato e la domenica, o su prenotazione (ilpassatochevive@virgilio.it cell. 346 1279710) anche durante la settimana, costituisce in realtà un patrimonio da trasmettere e una straordinaria scuola di apprendimento pratico di discipline tecniche.
Si può infatti osservare la cassetta per il soccorso da infortuni causati da apparecchiature elettriche; c’è la possibilità di conoscere la comoda, con una relativa spiegazione del sistema di smaltimento dei rifiuti corporei al tempo in cui non c’erano le fogne o la fossa tricamerale.
Non mancano gli antichi mezzi di trasmissione del moto, dalle piccole macchine utensili d’officina, alle apparecchiature per la filatura e tessitura. E poi tutti quei nomi di cose antiche della sfera intima e domestica che per i giovani di oggi sono totolamente sconosciuti.
La collezione di via Cavallerizza rappresenta in definitiva una proposta educativa perfetta per i percorsi didattici delle scuole cittadine, da valorizzare e magari inserire in qualche modo nell’offerta museale della città.
Da voci carbonare di palazzo si sa che un paio d’anni fa era stata presentata agli uffici competenti la proposta di allestire la collezione nei ben più ampi locali dei magazzini del Valiani (via Cavour e via Carducci ), oggi vuoti: il cambio di destinazione d’uso (da ristorazione o parcheggio [?] a museale) non venne mai concesso dall’allora assessore all’urbanistica (selvaggia e improvvisata) Silvia Ginanni, testimonial della Cementir a Pistoia, troppo impegnata, evidentemente, ‘a far danni’ in tutto il comune per poter favorire invece una possibilità di arricchimento e sviluppo generale per la nostra città.
Nonostante questo, anche se non tutti i pezzi teoricamente disponibili hanno spazio nel locale di San Marco, il museo etnografico è oggi fruibile.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 21 maggio 2013 | 20:31 - © Quarrata/news]

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