giovedì 23 maggio 2013

NEWCORAIL IN TRIBUNALE, UNA STORIA CHE NON SEMBRA VERA


PISTOIA. Un nostro lettore di Torino qualche mese fa ci ha raccontato – mostrandocene le prove per atti di pubblico dominio – una storia che ha dell’assurdo e dell’incredibile.
Per praticità nel raccontarvela, e assumendo come nome di questa storia il marchio del consorzio di aziende in essa coinvolto, il Newcorail, iniziamo a raccontare questo calvario giudiziario (misto civile-penale) partendo dalle ultime battute: domani, 24 maggio, infatti, alle 15, ci sarà la prima udienza penale relativa alla vicenda; poi – magari – riprenderemo la narrazione dall’inizio pubblicando anche i documenti ufficiali con annessi e connessi, perché l’opinione pubblica si renda conto di cosa possa succedere in questa piccola città.

Intanto ecco una sintesi per sommi capi:

1. Newcorail è un consorzio, con sede a Pistoia, nato nel 2007 per garantire forniture ad AnsaldoBreda.
L’ingegner Nicola Marmo ne è stato Presidente fino al 26 aprile 2011. Le Ditte socie sono: Rustici, Officina Elettromeccanica LA, Job&Service e le due ditte di cui Marmo è rappresentante legale: la Sirtec e la Sirtec Rail.
Di questo consorzio, all’epoca dei fatti criminosi, la signora G.E. era Vicepresidente e responsabile dell’amministrazione. Ma la medesima era anche la figlia del fu G.G., amministratore della ditta Rustici, e moglie di L.V., responsabile legale della ditta Elettromeccanica LA.
2. Alla fine del 2009 l’ingegner Marmo iniziò a sospettare che qualcosa non andava come doveva.
Indagando, a maggio del 2010 scoprì quelli che secondo lui erano gravi ammanchi di denaro, operati dalla signora G.E. a favore della ditta del padre e di quella del marito.
Non trovando un accordo grazie al quale la signora tirasse fuori anche le tutte altre operazioni dello stesso tipo, che l’ingegnere sospettava ci fossero, l’8 settembre 2010 Marmo presentò una querela per l’ipotesi di appropriazione indebita.
Tale querela, in maniera stupefacente, ha avuto, come esito, il rinvio a giudizio leggibile nelle tre immagini allegate a questo post.
3. È accaduto anche che, nel periodo in cui l’ingegner Marmo minacciava querela contro la signora G.E. come responsabile dell’amministrazione, tra fine maggio e settembre 2010, quest’ultima sospendesse arbitrariamente i pagamenti nei confronti dei consorziati pur essendovi un’adeguata liquidità di cassa.
La motivazione? Si sarebbe provveduto solo dopo aver chiarito il tutto.
Per l’ingegner Marmo, che si sentiva derubato e soffriva per mancanza di liquidità, ciò significava la morte aziendale: e perciò era pronto a qualsiasi accordo pur di avere un po’ del denaro dovutogli. Tuttavia, avvalendosi dei poteri di Presidente, Marmo, emise, a favore della Sirtec, di cui era ed è amministratore delegato, due bonifici: uno da 84.000 € e un altro da 50.000 €.
A séguito di ciò è stato rinviato a giudizio e dovrà difendersi: pur se è convinto che, se la giustizia funziona correttamente, non sarà difficile dimostrare la propria innocenza.

È assai probabile che, durante il processo, emergano altri fatti gravi o comunque assai imbarazzanti. Alcuni di questi fatti – secondo Marmo – coinvolgono l’intero Consiglio di Amministrazione e non solo.
Ma intanto, domani alle 15, in aula…

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 23 maggio 2013 | 16:21 - © Quarrata/news]

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