lunedì 20 maggio 2013

CONTABILITÀ DELLA EX COMUNITÀ MONTANA. LA PIETRA (PDL) SPIEGA PERCHÉ IL SUO PARTITO HA PREFERITO NON VOTARE


Una nota raccapricciante dei revisori dei conti – Niente di certo nella documentazione e debiti fuori-bilancio – Probabile che il tutto ricada dannosamente sulle spalle della Provincia – E intanto si profila «un processo che, almeno finora, non sembra voler fare luce sulle responsabilità politiche» che starebbero alle spalle del ‘reo confesso’

PISTOIA. Durante il consiglio provinciale del 13 maggio è stato portato all’approvazione il rendiconto della gestione del 2012 della Provincia. Rendiconto che di per sé rappresenta la conseguenza dell’attività amministrativa e politica dell’Ente. Un atto che è, appunto, la conseguenza di un bilancio preventivo, degli assestamenti e dei riequilibri votati durante l’anno. Questi atti hanno sempre avuto il voto contrario del PDL in quanto essi rappresentano l’attuazione delle linee programmatiche della maggioranza.
Ma l’anno 2012 è stato caratterizzato da un evento di non poco conto, il subentro della provincia nelle funzioni della ex Comunità Montana, su cui occorre fare un dovuto approfondimento.
Nelle note allegate al bilancio, infatti, la scrupolosa lettura degli uffici di ragioneria della Provincia, avevano evidenziato alcuni lati oscuri che definire pècche sarebbe un eufemismo.

Al di la delle molte parole che si potrebbero spendere sull’argomento, ritengo molto più esplicativo e chiarificatore, quanto si legge testualmente sulla relazione dei Revisori dei Conti della Provincia:
“Questo collegio ritiene inoltre doveroso richiamare nella presente relazione quale informativa alcune parti della relazione al rendiconto 2012 predisposta dal Dirigente dei servizi Finanziari e Sistema delle Partecipazioni, per sottolineare i profili di criticità più volte segnalati dalla Dirigente con riguardo alla posizione della ex Comunità Montana Appennino Pistoiese. In detta relazione, riprendendo testualmente alcuni passi più significativi, viene segnalato che “la situazione dell’Ente estinto ben presto si è dimostrata piuttosto complicata, in quanto le partite finanziarie trasmesse ai fini dell’iscrizione in bilancio della Provincia si sono rilevate non sempre corrispondenti ai documenti di spesa dei fornitori e da richieste di volta in volta ricevute. In alcuni casi, ancora completamente da definire, c’è una completa assenza delle opportune iscrizioni in bilancio, o le stesse non sono avvenute conformemente a quanto previsto dal TUEL, originando debiti fuori bilancio che saranno sottoposti al Consiglio Provinciale per un eventuale riconoscimento ..... Le poste contabile provenienti dalla Comunità Montana sono state tutte mantenute in bilancio in quanto prima di potersi esprimere in ordine alla loro attendibilità e alla loro cancellazione, è necessario procedere all’esatta quantificazione dei debiti e dei crediti esistenti ..... il subentro dal 1 dicembre 2012 della Provincia di Pistoia nelle funzioni dell’estinte Comunità Montana Appennino Pistoiese ha sicuramente rappresentato e tuttora rappresenta per la Provincia elemento di rischio sul bilancio, soprattutto per la non completezza dei dati contabili risultanti dalla situazione contabile trasmessa a questa Amministrazione Provinciale rispetto agli impegni assunti verso terzi dell’ente estinto. Emerge prioritario fare chiarezza sulle poste di bilancio iscritte derivanti dalla Comunità Montana e sui rapporti di debito e credito tuttora vigenti. La confusione delle poste contabili iscritte e la loro non completezza rispetto agli impegni assunti verso terzi, determinano la necessità di ricostruire la situazione finanziaria dell’ente estinto analizzando i singoli documenti di spesa, e per ognuno di essi ricostruire e recuperare i passaggi amministrativi che lo hanno determinato, ai fini del riscontro dell’esistenza di una idoneità del credito/debito vantato e per il recupero di eventuali somme nelle casse dell’Amministrazione. Il lavoro richiede tempo ed interesserà questo servizio finanziario, in collaborazione con gli altri Servizi dell’Amministrazione sicuramente per tutta l’annualità in corso”. Il quadro complessivo segnalato è dunque di una situazione che presenta “elementi di criticità finanziaria” nonché “rischio di passività certe e potenziali non iscritte nelle poste contabili della Comunità Montana” e “rischi di mancato realizzo di alcune voci di entrate sempre derivanti dall’ente estinto”. 
In dipendenza di queste conclamate e imbarazzanti situazioni, anche a chi non è un fine intenditore di bilanci pubblici, salta immediatamente all’occhio che quanto è stato redatto come contabilità della ex Comunità, più che essere un qualcosa che si avvicina a un bilancio o a una contabilità, è, al contrario, una sommatoria di falsità e inesattezze che inficia e rende inattendibile qualsiasi conclusione, mettendo a rischio lo stesso bilancio della Provincia, con probabili conseguenze anche sui servizi da essa erogati.
Con questo, non voglio affermare e sostenere che ci sia una falsità di bilancio nel senso classico del termine: tutt’altro. Ma non possiamo neppure avallare una serie di documenti che non corrispondono a verità contabili e che – così come aveva prospettato il Dott. Eller a suo tempo – avrebbero dovuto essere completamente sviscerati e totalmente portati alla luce del sole. E questo andava fatto subito. Andava fatto prima del subentro della Provincia nelle funzioni della ex comunità Montana. Si doveva subito risalire alle origini di questi documenti, anche se gli elementi erano ormai fuori da qualsiasi rilevanza penale. L’analisi completa avrebbe, però, permesso di sgombrare il terreno da qualsiasi possibilità di omissioni di responsabilità, almeno a livello politico.
Aggiungo, per sgombrare il campo da ogni malevola interpretazione, che riteniamo il lavoro svolto dal Servizio Finanziario, un ottimo lavoro, e tutto ciò può rappresentare una grande opportunità per fare luce su tutta la vicenda della ex Comunità Montana.
Inoltre, voglio anche ricordare, che come gruppo Pdl, avevamo proposto di far confluire tutta la contabilità della ex Comunità in un contenitore creato apposta, rappresentato o da una azienda speciale o da una istituzione provinciale, che avrebbe permesso di tenere distinte e distanti le partite contabili e gestionali da quelle provinciali. Ci fu detto che non si poteva, o forse non si voleva.
Per questi motivi, dopo aver votato contro al bilancio nel suo insieme, abbiamo deciso di uscire pubblicamente sugli organi di informazione perché la gente – e non solo quella della Montagna – sia coinvolta nella totale comprensione degli eventi e, volendolo, possa capire che quanto approvato dal Consiglio Provinciale, Pdl escluso, se pur un atto per certi versi dovuto, può comunque avere delle conseguenze capaci di danneggiare l’intera collettività.
Questo anche nell’imminenza di un processo che, almeno finora, non sembra voler fare luce sulle responsabilità politiche. Non è possibile che non ci siano state alle spalle di chi, sarebbe riuscito a far volatilizzare vari milioni di euro, impresa quasi impossibile anche per certi supertecnici del MPS, figuriamoci per un modesto (con rispetto) contabile di un ente, come la Comunità Montana.
Mi si passi la battuta e il riferimento di carattere poliziesco: abbiamo il morto, sappiamo chi è l’esecutore materiale, ma non sappiamo ancora se ci sono e chi siano i mandanti.
Patrizio La Pietra
Capogruppo Pdl Provincia di Pistoia
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[Lunedì 20 maggio 2013 | 13:01 - © Quarrata/news]

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