giovedì 9 maggio 2013

“SE LO SPRECO DIVENTA RICCHEZZA”: ELISA, UNA QUARRATINA ALLE PRESE CON IL CESVOT E I SUOI PROBLEMI

di LUIGI SCARDIGLI

«Nonostante i problemi quotidiani, posso dirmi fortunata di appartenere a questo staff»

FIRENZE. Alle porte del prossimo inverno diventerà mamma – e per la prima volta. Facile immaginare dove voli la sua testa. Ma nonostante questa adorabile ed inconfondibile distrazione, Elisa Giannini, 31 anni, quarratina, sposata con Filippo, un avvocato del foro fiorentino, continua indefessa a collaborare, come fa dal 2010, ai progetti informativi e comunicativi del Cesvot, il Centro Servizi Volontariato Toscana, che ha sede a Firenze, in via Ricasoli, a due passi dal Duomo.
«Sono qui con contratti a progetto – racconta Elisa Giannini, con un sorriso stampato sulle labbra che i collaboratori assicurano che è sistematico, non dunque viziato dalla lietissima attesa – e sono davvero contenta.
È un lavoro molto interessante, che va costruito, redatto, pensato, ideato, dove non esistono traguardi tangibili, dove si può e spesso si deve cambiare tragitto in corso d’opera; un impiego ingegnoso, faticosissimo, ma con risultati stupefacenti, sorprendenti, parecchio appaganti».
Elisa fa parte di un organigramma di circa 40 dipendenti ed è una delle cinque collaboratrici del settore comunicazioni, nonché redattrice della rivista on-line PluraliWeb, un blog webzine con una cadenza mensile ma che può essere, ovviamente, consultato sistematicamente.
«Il nucleo del quale faccio parte è guidato dalla nostra Responsabile, Cristiana Guccinelli, una persona che incarna, alla lettera, lo spirito di questo lavoro e siamo riusciti, per meriti equamente distribuiti e distribuibili, a creare una sorta di grande famiglia, come si usa dire per le attività che viaggiano spedite. Certo, ci sono i contrasti, gli attriti e le frizioni che convivono, chimicamente, con gli esseri umani, ma posso dirmi fortunata di appartenere a questo staff».
Ma cos’è il Cesvot? Il Cesvot è un’associazione di volontariato fondata sul principio della cittadinanza attiva e responsabile, attenta alla partecipazione e aperta alla cultura della solidarietà. Opera dal 1997 secondo la normativa nazionale di riferimento e attualmente è gestito da 29 associazioni di volontariato a valenza regionale. Offre servizi di formazione, consulenza, assistenza alla progettazione e svolge attività di ricerca, documentazione, promozione e informazione a favore delle oltre 3.000 associazioni di volontariato presenti nel territorio toscano. È presente su tutto il territorio regionale con 11 Delegazioni territoriali. Si attiene ai principi fondamentali stabiliti nel Decreto Ministeriale 8 ottobre 1997 che determina la nascita dei Centri di Servizio in Italia. Lo scopo è quello di sostenere e qualificare l’attività di volontariato.
Uno di quei lavori – sintetizzando e semplificando il dizionario giuridico che regola l’associazione – che non può mai dormire e che giustifica la propria esistenza e sussistenza vivendo a stretto contatto con il territorio e le sue molteplici (de)formazioni. Sull’ultimo numero di PluraliWeb, tanto per rendere l’idea, l’apertura del blog è affidata ad un annoso e per molti versi assurdo dilemma: Se lo spreco diventa ricchezza… Tonnellate di eccedenze e milioni di poveri.
Il Cesvot, ad esempio, serve a questo: monitorare oltre 7 milioni di persone che sopravvivono (male) in difficoltà alimentare, e trovare il modo di come ridistribuire gli avanzi scartati dagli opulenti.
Parrebbe assurdo, ma senza il Cesvot, i poveri, sarebbero poverissimi.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Giovedì 9 maggio 2013 | 17:14 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Grazie Renata! Questo articolo è nato da un incontro casuale e inaspettato... Devo dire che Luigi è stato bravissimo a cogliere, in pochi istanti, l'essenza del nostro impegno al Cesvot.

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