martedì 4 dicembre 2012

PIAZZETTA DELLE SCUOLE NORMALI


di Lorenzo Cristofani

PISTOIA. Inaugurata ieri, seppure non ufficialmente, la Piazzetta delle Scuole Normali con il suo nuovo arredo urbano (vedi).
La messa a dimora di un giovane arbusto di arancio, sistemato in un cassone di legno che assolve anche alla funzione di panchina, conferisce una nuova fisionomia ad uno dei luoghi più caratteristici e dimenticati di Pistoia.

La piazzetta, che si apre sul retro della Pia Casa della Sapienza di Niccolò Forteguerri, liceo pistoiese per secoli e oggi Biblioteca Forteguerriana, è circondata dall’Archivio di Stato e dall’antico complesso di Sant’Iacopo in Castellare.
Liberata dalle auto assume certamente un altro aspetto e costituisce anche una scommessa per i pistoiesi, visto che adesso potranno assecondare liberamente lo stimolo di dare un senso a questo luogo. Luogo che appunto, usato come parcheggio a cielo aperto da sempre, si presentava, prima del rifacimento del manto in resina bituminosa e a causa dei sovradimensionati furgoni per i lavori alla Fondazione Caripit, come una Sarajevo alla fine degli anni Novanta.
Inizia pertanto a prendere forma, nel tessuto urbano, il proverbiale sistema delle piazze di Pistoia, simbolo di relazione e incontro, di una città di antico regime – sabato prossimo è prevista l’inaugurazione ufficiale di piazzetta delle Scuole Normali e di piazza San Bartolomeo, altrettanto liberata da auto.
Si spera però che si affermi, parallelamente e nei pistoiesi, anche uno stile di vita da smart citizen, proprio cioè delle smart city europee, rispettoso di questo fragile patrimonio urbanistico, in cui la residenza implica necessariamente la disponibilità a parcheggiare l’auto a qualche minuto di distanza a piedi.
Ritorneremo poi su questo argomento.
Per liberare le piazze dalle auto in definitiva, è pleonastico ma vale la pena ribadirlo, servono spazi, non eccessivamente lontani, per ricollocarle, ma attenzione a non cadere nel pericoloso equivoco di usare questo pretesto per danneggiare altri simboli ambientali e culturali cittadini come l’orto di San Bartolomeo. Spazi adatti e funzionali a queste operazioni di trasferimento della sosta ce ne sono a Pistoia, almeno tecnicamente e senza creare danni al patrimonio che si vuole valorizzare.
Qualche curiosità su Via della Sapienza…
Via della Sapienza, che tramite il vicolo della Sapienza, porta nella piazzetta dal nuovo look, è la via più fredda di Pistoia, quasi interessata da un microclima locale con temperature più basse. Provare per credere. Irta e scoscesa, satura di odore acre proveniente dalle cantine, viene addirittura fatta passare, nel film di Pieraccioni, quello girato a Pistoia e con la comparsa di Guccini, come una strada di Buggiano Castello, dove appunto si svolge parte del film Ti amo in tutte le lingue del mondo.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 4 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. A me questo conglomerato bituminoso, in ogni posto dove è stato messo in opera a Pistoia non piace, ha comunque l'aspetto, siapur colorato dell'asfalto, ed in tonalità così anonime che ci se ne accorge quasi (ed è quasi meglio in quel caso) soltanto quando è bagnato dalla pioggia. Va bene che la Soprintendenza lo ha accettato e non è poco, ma per me rimane brutto, inparagonabile con la pietra (anche finta) innaturale per certi luoghi del nostro centro storico. Meglio allora il comune e poco nobile bitume, che costa molto meno , penso, e non è frutto di nessuna ibridazione. Sicuramente con un disegno interessante di ricorsi in pietra, con inerti più evidenti (ma qui mi sa che si parlerebbe d'altri materiali) sarebbe più apprezzabile, ma non è questo il caso.
    Qui mi pare che proprio perchè non è semplice asfalto, si presenti ovunque come una macchia ripassata con l' evidenziatore che non riesce a farsi ben digerire. Le soluzioni alternative sono tante (sasso lavato, pietra, conglomerato simil pietra, autobloccanti, o varie combinazioni di queste) certo queste soluzioni presuppongono un vero disegno progettuale e materiali magari più costosi, ma visto che si parla di spazi comuni destinati a durare e liberati dal traffico veicolare, perchè non sorzarsi un po' di più ? L'Italia sembra finalmente si stia svegliando, le persone che la compongono intendo, e stà sviluppando un certo senso critico, L'Amministrazione a volte dovrebbe prendere anche qualche iniziativa "popolare" (visto che con quelle impopolari è bravissima) e non trincerarsi dietro il fatto, innegabile, che queste opere sono state approvate dalla precedente Amministrazione, dovrebbe riuscire ad esprimere un certo ripensamento costruttivo ed andare verso il comune sentire che sempre più mormora. A volte seguire la corrente del consenso non è peccato, è solo riconoscere e riconoscersi nelle ragioni innate della saggezza popolare.

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.